San Marino. Relazione “Quill” del FMI, già nel 2016 conferma criticità su Delta

San Marino. Relazione “Quill” del FMI, già nel 2016 conferma criticità su Delta

L’Informazione di San Marino 

La relazione “Quill” del FMI già nel 2016 conferma le criticità su Delta 

Emerge come fosse già allora necessario rivedere il bilancio alla luce del 79% dei crediti dubbi in pancia a Carisp

“Nonostante quattro ricapitalizzazioni, in gran parte ad opera dello Stato, Cassa di Risparmio (CRSM) si trova ancora in gravi difficoltà e non ha la capacità di tornare ad una condizione di sicurezza e solidità e di raggiungere una redditività sostenibile senza ulteriore assistenza. La qualità delle attività è estremamente scarsa, essendo il 79% dei crediti della banca dubbi. Inoltre, solo il 23% dei crediti dubbi è coperto da riserve. Per via della natura, dell’età e dell’insolvenza dei crediti dubbi, non è per nulla certo che la perdita sia stata adeguatamente riconosciuta e che la banca sia solvibile. Una rigorosa revisione della qualità degli attivi (AQR) è necessaria per trarre conclusioni sull’adeguatezza delle riserve e dei capitali”.

Esordisce così la relazione Quill del fondo monetario al quale San Marino nel 2016 aveva chiesto valutazioni su Cassa. Una relazione rimasta nascosta e che di fatto precede le valutazioni dei consulenti internazionali, Grant Thornton e Kpmg, su cui si basano le prime valutazioni sulla cessione dei crediti Delta e le svalutazioni del bilancio di Cassa. Relazione che dall’altro lato contrasterebbe con le ipotesi emerse dall’ordinanza Morsiani sulla base della quale, al momento, è stata sospesa la cessione dei crediti Delta.

La relazione Quill è stata distribuita ieri in commissione finanze.

“Il sistema bancario – prosegue il documento – è estremamente esposto al rischio di contagio in caso di fallimento della CRSM. Escludendo CRSM, anche il resto del sistema bancario ha un alto livello di crediti dubbi, pari al 36 percento dei crediti totali. Essendo il sistema composto da solo sette banche, il rischio di contagio sarebbe elevato in caso di fallimento di CRSM. Il business plan (BP) di CRSM evidenzia vulnerabilità significative. La pessima qualità del portafoglio crediti, unitamente ad un livello relativamente basso di riserve, mettono in dubbio le proiezioni del BP. Inoltre, le proiezioni relative alle componenti di entrata ed uscita appaiono troppo ottimistiche. È necessario un intervento da parte dello Stato per assistere CRSM affinché torni ad una condizione di sicurezza e solidità e sia· in grado di generare redditività persistente.

E’ molto probabile che saranno necessarie ulteriori iniezioni di capitale. Pertanto, lo Stato dovrebbe sviluppare piani di ricapitalizzazione di emergenza. Dovrebbero inoltre essere sviluppati piani per ripulire il bilancio di CRSM e creare le condizioni affinché tomi ad effettuare operazioni redditizie. Il presente rapporto contiene alcune raccomandazioni al riguardo. La Banca Centrale di San Marino (BCSM) dovrebbe adottare misure immediate per acquisire il controllo della banca (come proprietario de facto) e garantirne una gestione adeguata. Ciò potrebbe richiedere una sostituzione della direzione e l’adozione di misure per garantire che il Consiglio di Amministrazione e l’esecutivo attuino adeguati sistemi di gestione del rischio, in modo che l’investimento dello Stato sia protetto. Mentre parte del deterioramento della banca riflette una situazione esterna sfavorevole, è evidente che il grado di deterioramento deriva da carenze nei sistemi di controllo di gestione del rischio. L’Appendice al rapporto contiene raccomandazioni relative alle misure di vigilanza imposte a CRSM. Le autorità potrebbero considerare la possibilità di includere la ristrutturazione di CRSM all’interno di una revisione più ampia del sistema bancario di San Marino. Anche se ciò non rientra nella portata del presente rapporto, l’AQR suggerita per CRSM potrebbe essere estesa alle altre banche di San Marino, al fine di sviluppare un pacchetto completo di misure per affrontare al contempo le debolezze del sistema”. Suggerimenti mai seguiti fino alla revisione del bilanci tanto contestata. Già allora il Fondo Monetario sottolineava che “I crediti dubbi di CRSM rispetto agli impieghi totali sono pari al 79%, in gran parte a causa dell’eccessiva esposizione verso Delta”.

La relazione Quill, distribuita ieri in Commissione e della quale domani pubblicheremo un’altra parte, parla dunque di buona parte di crediti dubbi in pancia a Cassa e la maggior parte in Delta e di necessità di rivedere il bilancio di Cassa sui parametri dell’Aqr, entrando poi anche nel dettaglio di possibili scenari, evidenziando anche l’inerzia dei vecchi vertici Carisp in ordine alle raccomandazioni della relazione del Fmi, non nota fino a ieri.

 

 

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