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Asset, il prestito ai soci senza adeguate garanzie
Il Collegio sindacale evidenza nella sua disamina un caso nel quale rileva carenze “dal punto di vista del merito creditizio” e chiede l’immediata copertura del rischio o l’immediato rientro
Una delle anomalie che era stata segnalata nella relazione dei Commissari di Bcsm era l’acquisto di partecipazioni di Asset con denaro prestato dalla stessa banca. Anche nella relazione dei sindaci revisori, trasmessa a Bcsm prima del Commissariamento e della Lca, si ritrovano rilievi dello stesso tipo. Il rilievo viene evidenziato dal Collegio sindacale, nominato a settembre 2016 dai vertici della stessa Asset, anche nel terzo caso esaminato a campione e riportato nella relazione del febbraio 2017, prima del commissariamento che è del 2 marzo successivo. I sindaci infatti scrivono: “Il Gruppo in esame presenta una situazione in parte coincidente con le precedenti esaminate. L’aspetto che accomuna tutte le situazioni esaminate è la partecipazione al capitale di Asset Banca”. Ad essere preso in esame dal Collegio sindacale è il Gruppo Valli Paolo: “Valli Paolo è azionista di minoranza dell’istituto per euro 150.000,00 ed ha un’esposizione lorda pari ad euro 2.951.514,84 di cui utilizzato alla data del 23/02/2017 euro 2.620.151,59”.
I sindaci poi ricostruiscono l’erogazione del credito e la successiva acquisizione di azioni di Asset. “In data 06.03.2013 e 25.09.2013 sono stati concessi· affidamenti alla società Valpet s.r.l. per un importo complessivo di € 1.500.000 e in data 03.05.16 è stato concesso un mutuo chirografario di € 435.000; in data 23.05.2013 Valli Paolo ha sottoscritto il prestito subordinato AB 5% 10/12/12-17 per un importo di € 100.000, in data 24.09.2013 Valli Paolo ha sottoscritto il prestito subordinato AB 3% 15/06/16-23 per un importo di € 30.000, in data 17.07.15 Valli Paolo ha sottoscritto il prestito subordinato AB 3125% 01/07/15-18 per un importo di€ 40.000 (tutti a pegno degli affidamenti concessi a Valpet s.r.l.); in data 25.02.2016 Valli Paolo ha acquistato n.15.000 azioni di Asset Banca per un controvalore di euro 150.000”. Ed è qui che, appunto, i sindaci rilevano l’analogia con altri casi di soci ai quali sono stati concessi affidamenti utilizzati anche per l’acquisto di azioni della stessa banca.
Poi i sindaci proseguono: “Il caso in esame, analogamente agli altri citati, è carente dal punto di vista del merito creditizio per lo meno per quanto ci è dato leggere dalla documentazione fornitaci. Ci riferisce inoltre il Responsabile Crediti Davide Giovagnoli in data 21/02/2017 che non sono state acquisite garanzie immobiliari reali ed è stato impostato il tecnicismo della scadenza fissa e non a revoca, utilizzando pertanto una forma tecnica non commisurata alla natura del rischio.
Il Collegio Sindacale – conclude l’esame della posizione – raccomanda, in caso di mancata acquisizione immediata di garanzia reale a tutela degli affidamenti concessi, l’immediato rientro dei medesimi”.