San Marino. Consiglio Grande e Generale resoconto della seduta mattutina di venerdì 16 febbraio 2024

San Marino. Consiglio Grande e Generale resoconto della seduta mattutina di venerdì 16 febbraio 2024
CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 12 – 16 FEBBRAIO
-VENERDI’ 16 FEBBRAIO_Mattina-  
Sospeso come da ordine dei lavori il comma 9 “Ratifica decreti delegati”, i lavori del Consiglio grande e generale riprendono in mattinata dall’esame del comma 10 “Istanze d’arengo”.
Sono 15 quelle ammesse al dibattito: in mattinata ne vengono discusse sette, con la seduta interrotta durante il dibattito sulla n.5 in materia di solidarietà familiare. Ne vengono approvate tre, per l’intitolazione a Gian Franco Terenzi di un tratto di Strada Borrana; per il miglioramento delle condizioni della Strada Le Bruciate; per migliorare la circolazione in una zona di Lesignano. Sono tre anche quelle respinte, due riguardanti la Superstrada e una l’ex tiro a volo di Murata.
Si parte dalla n.27 “affinché un tratto di Strada Borrana sia intitolato a Gian Franco Terenzi”,  storico esponente del Partito democratico cristiano sammarinese scomparso quattro anni fa.
Il segretario di Stato per il Territorio Stefano Canti dà indicazione di accogliere l’Istanza d’Arengo che viene approvata con 34 voti favorevoli, sei contrari e due astenuti.
Partecipano al dibattito Paola Barbara Gozzi del Partito democratico cristiano sammarinese sottolineando che “non si tratta solo di un’intitolazione, ma di ricordare un concittadino che ci ha lasciato improvvisamente lasciando un vuoto”. Matteo Rossi di Noi per la Repubblica non ha “nessuna reclusione, è una piacevole occasione per ricordare un amico”, ma “per legge è possibile? c’è il vincolo dei 20 anni della morte”. Dello stesso avviso Roberto Ciavatta di Rete: era “un amico di tutta l’Aula”, tuttavia si devono “rispettare tutte le procedure e non trattare come rivendicativi questi temi e attraverso un’Istanza d’arengo” anche perché in altri casi l’Istanza è stata rigettata.
Michela Pelliccioni di Domani Motus liberi ricorda Terenzi come “una figura carismatica, importante per i suoi rapporti internazionali durante la pandemia. C’è il vincolo ventennale, come sottolineato dal segretario di Stato, ma se c’è la possibilità giuridica siamo favorevoli”. Per Alessandro Cardelli del Partito democratico cristiano sammarinese, è “un atto dovuto, ha fatto tanto per la Repubblica. Consigliere per 35 anni e Capitano reggente per quattro volte, un’eccezione si può fare”. “Era amico di tutti i consiglieri, è sempre più difficile attraversare colleghi e avversari così”, mette in luce Iro Belluzzi di Libera, e “il riconoscimento sarebbe un elemento estremamente importante. Si devono però rispettare regole e prassi. Vengono ammesse Istanze che mettono in difficoltà il Consiglio grande e generale”.
Paolo Rondelli di Rete ricorda, come il collega Ciavatta, “la denominazione a Giuseppe Rossi 15 anni dopo la morte, previa motivazione degli uffici competenti. Sarebbe giusto avere già i pareri tecnici, altrimenti l’Aula potrebbe approvare ma gli uffici essere impossibilitati a dare seguito”. Da qui l’invito a chieder un parere ad Archivio di Stato e Ufficio Statistica. Per Aida Maria Adele Selva del Partito democratico cristiano sammarinese è “difficile intervenire perché sono di parte. A Serravalle Gianfranco manca”. Per legge sono previste “le motivate eccezioni” al vincolo dei 20 anni. E “qui ci possono e ci devono essere, come per tanti altri”. “Siamo dei politici”, rimarca Gerardo Giovagnoli di Noi per la Repubblica, invitando a “dare uno spessore diverso. Ci sono cose migliori per ricordarlo rispetto a una via”. Per esempio “non stiamo raccogliendo l’eredità delle sue relazioni con la Cina”, si potrebbe organizzare “un premio. Pensiamo a celebrarlo in maniera più efficace”. Fernando Bindi di Repubblica futura evita “le forme retoriche: tutti i discorsi si dovrebbero concentrare sul modo di ricordarlo nel normale rispetto delle leggi, senza forzature. Gli faremmo torto. Siamo coerenti con il ricordo vivo di lui”.
La successiva è l’Istanza d’arengo n.21 “per la messa in sicurezza della superstrada prevedendo una modifica della normativa sugli stalli pubblici e privati”, illustrata dal segretario di Stato Canti che dà indicazione di respingerla, dato che “le disposizioni non sono nella realtà applicabili”.
Rete è favorevole anche se, precisa Adele Tonnini, in effetti “gli spazi richiesti non ci sono. Comunque ci dà la possibilità di parlare della tematica della pianificazione che manca”. Della messa in sicurezza della superstrada “si parla da molto tempo- aggiunge Matteo Ciacci di Libera- è diventata una strada urbana, non è più una strada a scorrimento veloce. Tutti i sistemi che agevolano la sicurezza devono essere messi a disposizione”.
L’Istanza d’arengo viene respinta con 15 voti contrari e 14 favorevoli.
Si passa all’Istanza d’arengo n.22 “per l’adozione di misure adeguate al fine di migliorare la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni che si muovono lungo l’asse della superstrada”, sempre presentata dal segretario di Stato Canti. L’indicazione è, come per la precedente, a non accoglierla.
Italo Righi del Partito democratico cristiano sammarinese sottolinea che “dimensione e tipologia delle strade non rendono possibile uno spazio per i ciclisti. L’intento è di realizzare piste ciclopedonali separate”. Elena Tonnini di Rete esprime il voto favorevole: “L’Istanza chiede di implementare gli spazi per pedoni e ciclisti laddove possibile e c’è molto da fare, per esempio eliminando le isole ecologiche a fianco della superstrada”. Anche Libera la sostiene perché, spiega Guerrino Zanotti, “si devono produrre tutti gli sforzi per rendere più sicura la viabilità per pedoni e ciclisti”, a partire da un collegamento diretto con Rimini. “Va dato un segnale di interesse” sulla tematica.
L’Istanza d’arengo viene respinta con 22 voti contrari e 15 favorevoli.
All’Istanza d’arengo n.25 “per il miglioramento delle condizioni stradali di Strada Le Bruciate a Fiorentino”, il segretario di Stato Canti dà indicazione per accoglierla, ricordando che “una delibera del Congresso di Stato del 2023 ha conferito l’incarico per uno studio della zona e un piano delle indagini. Alla consegna del materiale si avvierà la progettazione delle opere necessarie”.
Dopo l’intervento a sostegno di Daniela Giannoni di Rete, l’Istanza d’arengo viene approvata con 29 voti favorevoli.
Passo successivo l’Istanza d’arengo n.29 “affinché si adottino di misure per migliorare la circolazione dell’incrocio tra Via dei Dativi, Strada Vitalba, Strada Genga dell’Acqua e Strada Selve Belle nella zona di Lesignano”. Anche in questo caso il segretario di Stato Canti dà indicazione di accoglierla, ricordando che è in corso il “progetto Strade sicure per mettere in sicurezza assi viari principali e secondari”.
L’Istanza d’arengo viene approvata con 31 voti favorevoli.
All’Istanza d’arengo n.9 “affinché venga ristrutturato lo stabile dell’ex tiro a volo per permetterne la fruibilità da parte della cittadinanza”, il segretario di Stato Canti rimette all’Aula la “migliore valutazione di competenza”, ricordando che su area e immobile sono avviati “un contratto di comodato gratuito in favore della Giunta di Castello della Città di San Marino” e “un avviso internazionale per manifestazione di interesse per il quale sono in corso contatti con un importante gruppo che ha partecipato per realizzare ricettività alberghiera e ristorazione”.
Per Ciacci di Libera la gestione affidata alla Giunta è “funzionale”, mentre c’è poca chiarezza sulla manifestazione d’interesse. “Alpitour c’è o non c’è? C’è un progetto? L’immobile può essere valorizzato dalle tante realtà culturali esistenti ma serve un intervento infrastrutturale dello Stato. È il momento delle scelte: andare avanti con i progetti partecipati è la strada. Ben vengano anche l’aumento delle strutture ricettive di livello”. Rossi di Noi per la Repubblica concorda che “serve una visione importante in campo ricettivo. Sono favorevole alla valutazione dei progetti di gruppi importanti se portano qualcosa in più, ma a oggi non mi risultano ci siano. Ci sono state delle manifestazioni di interesse e vanno valutate bene”. Per l’area, aggiunge, il degrado è “evidente”, ma può diventare “un centro culturale per i sammarinesi”, di aggregazione per i giovani e può starci anche un ragionamento sullo “studentato universitario”.
Lorenzo Bugli del Partito democratico cristiano sammarinese invita a respingere l’Istanza, “non può sempre essere lo Stato a intervenire. Il tiro a volo va messo a disposizione di privati che vogliono investire per riqualificarlo”. Al momento la struttura è “fatiscente e inagibile, si apra un tavolo di confronto con gli imprenditori”. L’area è indubbiamente “di pregio e tutelata”, segnala Giannoni di Rete, e l’Istanza chiede di “intervenire su una struttura pubblica lasciata al degrado per renderla fruibile. Non decidiamo il destino dell’ex tiro a volo oggi”. Per il quale, chiosa, “la visione è laica, si devono vedere i progetti”, da Alpitour all’Università. Il consigliere Bindi chiede di “disarmarsi dagli intenti emotivi e polemici” e di ragionare su “come armonizzare le varie opzioni possibili, garantendo la sua tutela e la fruizione dei cittadini. Sarà compito per la prossima legislatura, non si può liquidare la questione con un sì o un no, ma sollevare il tema è utile”.
Iro Belluzzi di Libera stigmatizza “l’immobilismo della politica con un piano regolatore non cambiato dal 1992. Rimini è diventata una delle città più belle del centro Italia” con la riqualificazione del centro storico. “Al di là della scelta sul futuro, si richiede un intervento dello Stato in funzione del prossimo piano regolatore, recuperiamo in maniera culturalmente più elevata quello che abbiamo e accogliamo l’Istanza per una gestione dignitosa dell’area”. Gian Matteo Zeppa di Rete segnala che “c’è una discrasia tra il comportamento politico del Congresso di Stato e le risposte che deve dare. Non si deve delegare per ‘faccia tosta’ al Consiglio grande e generale”. E sulle manifestazioni d’interesse e gli intendimenti del governo “non c’è chiarezza e comunicazione, è mancato il confronto”. Senza dimenticare che si tratta di una zona Unesco. “Voto a favore”.
Per Domani Motus liberi l’Usta non è da accogliere: Carlotta Andruccioli concorda che “la questione non si risolve con un sì o un no. La zona va valorizzata e riqualificata” e ci sono state diverse iniziative di aggregazione e ci sono progetti interessanti. “Il problema sono le risorse”, per cui “una partnership con il mondo provato è di valore”. Sulla manifestazione d’interesse per una riqualificazione dal punto di vista ricettivo, “serve una valutazione del progetto, in tempi celeri, prima di esprimere una posizione contraria. In tempi celeri”. Grazia Zafferani del Gruppo misto riporta un po’ di ordine: la zona Unesco, ragiona, deve avere requisiti e “se ci costruiamo un grattacielo verranno a decadere”. La tutela del paesaggio è “un diritto costituzionale”: c’è un atto il mantenimento dei requisiti Unesco, chiede, ricordando che cittadini volontari stanno mantenendo l’area, che è un dovere dello Stato che è proprietario. Voteremo a favore, in attesa del progetto di legge di iniziativa popolare per tutelare i nostri patrimoni”.
“La gestione delle scelte su un’area calda da parte del governo è stata dilettantesca”, sostiene Andrea Zafferani di Repubblica futura: “Alpitour vuole ancora investire? Siamo alla quarta proroga sulla presentazione del progetto definitivo. Il progetto naufraga e il governo dà le colpe a chi ha reagito e chi ha reagito al governo per il mancato dialogo”. Serviva “più raziocinio” e ora si “deve capire che gestione fare dell’area”. Si può pensare anche “a infrastrutture a servizio della popolazione, di utilità sociale”, dando spazio anche a privati.
L’Istanza d’arengo viene respinta con 23 voti contrari e 14 favorevoli.
All’Istanza d’arengo n.5 “per la reintroduzione della solidarietà familiare per le imprese individuali che intendono chiedere supporto a familiari percettori di pensione ordinaria di anzianità”, il segretario di Stato per la Sanità Mariella Mularoni dà indicazione di approvarla,
dato che un decreto delegato del 2023 “prevede la solidarietà familiare anche per i percettori di pensione ordinaria dal 1^ gennaio del 2023”. Dunque si è “già dato risposta alla richiesta”.
“Il tema ricorre in Aula e il decreto non è ancora arrivato in ratifica”, osserva Zafferani di Repubblica futura, e “il punto di fondo è che ci sono due fazioni”: da un lato chi sostiene che “si consente di assumere un pensionato tutto il giorno per lavorare gratis nell’attività di famiglia”, con conseguente “concorrenza sleale”; dall’altro chi sostiene si tratti di un supporto solo momentaneo. “Occorre farle incontrare con l’utilizzo del lavoro occasionale per il supporto familiare”. Zanotti concorda sulla necessità di superare la “diatriba: il decreto non ha esteso senza limitazioni la solidarietà familiare a chi ha la pensione”, serve il requisito anagrafico della pensione di vecchiaia. E dunque “altri passaggi”. Ciavatta di Rete avalla la posizione di Zanotti: prima della riforma pensionistica si poteva già fare solidarietà familiare, poi “con la legge sul lavoro si è equiparata la posizione con quella degli altri lavoratori. Si deve mettere mano in maniera definitiva alla questione perché sia uno strumento trasversale”
A questo punto i Capitani reggenti interrompono la seduta che riprenderà alle 15.
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