L’informazione di San Marino
Bsm vuole restare Banca dei Sammarinesi
Marino Cecchetti
Banca di San Marino (Bsm) si è proposta come ‘Banca dei Sammarinesi’ nella fase di espansione da Faetano a tutta la Repubblica negli anni Novanta. In uno spot fatto in casa con Commodore-Amiga veniva messa in evidenza su una piantina la nuova agenzia che via via si andava ad aprire con la scritta: “Una famiglia sempre più grande”. Poi è arrivata la tombola di Natale a sancire che la ‘famiglia’ era diventata la intera comunità. Nelle assemblee degli Azionisti Bsm del 24 novembre e dei soci dell’Ente Cassa di Faetano del 25 è riaffiorata – come un fiume carsico dopo un tratto sotto terra – la volontà forte e chiara di far ritornare Bsm protagonista nel Paese. Sono rimasti sorpresi di tanta accorata partecipazione anche gli esperti forestieri (lì presenti per altre ragioni). È emersa una rivendicazione di chiarezza e trasparenza così forte da sbordare dalla contingenza dei temi di dette assemblee.
Dopo aver bocciato la fusione Bsm-Cassa di Risparmio (soprattutto per il modo con cui è stata proposta), le due assemblee hanno chiesto di fermare le bocce e fare il punto della situazione. C’è bisogno di capire: 1) come stanno effettivamente le cose in Bsm; 2) come in Bsm si è arrivati alla situazione attuale. Tenendo presente che Bsm: a) era super patrimonializzata quando l’hanno lasciata Sergio Zanotti e Marcello Malpeli; b) diversamente da altre banche sammarinesi, non ha subito i traumi degli attacchi di Forlì o di altre procure.
Gli azionisti Bsm ed i soci dell’Ente Cassa di Faetano hanno deciso di portare ordine e chiarezza nella gestione della Banca per rafforzarla, se necessario, anche con un impegno personale, come è stato detto in alcuni interventi. Bsm vuole restare a tutti i costi la Banca dei Sammarinesi, protagonista nel sistema finanziario e nel Paese, d’accordo azionisti, soci e dipendenti.