San Marino. Fatture false e truffa ai danni dello Stato, confermate due condanne

San Marino. Fatture false e truffa ai danni dello Stato, confermate due condanne

L’informazione di San Marino

 Fatture false e truffa ai danni dello Stato, due condanne confermate 

Ieri la lettura delle decisioni di appello che fanno diventare definitive le decisioni prese in primo grado.

Fatture per operazioni inesistenti e truffa allo Stato, due condanne confermate in appello. 

4000 tonnellate di sabbia Il primo caso vede una quantità tale di sabbia e inerti da cantiere da coprire un palazzo. 3765 tonnellate depositate in piazza Enriquez a Dogana. Purtroppo, o per fortuna, nessuno li ha mai visti tutti questi metri cubi di materiale. Tanti, però, ne portavano le scritture contabili e le fatture per operazioni inesistenti riferite agli anni 2012 e 2013 emesse e utilizzate dalla società Smb che, come se non bastasse, aveva emesso anche cinque fatture ad altrettanti soggetti riminesi per 24 tonnellate ciascuno di pellet per stufe. Quantitativo abnorme e difficile da stipare soprattutto se, come previsto dai documenti, per riscaldamento ad uso privato. La Smp era amministrata dalla signora Iliana Bartoletti, 68enne di San Leo, ma in realtà gestita dal figlio, Luca Costanzi, 41enne, vero dominus della società. (…)

Le operazioni inesistenti con documenti preparati a tavolino e venivano presentate al Tributario che aveva quindi concesso rimborsi indebiti di Monofase. Confermata, dunque, la condanna di primo grado a due anni e sei mesi di prigionia, due anni e sei mesi di interdizione e 500 euro di multa a carico di Luca Costanzi Due anni e un mese di prigionia, invece, per Iliana Bartoletti, due anni di interdizione e 300 euro di multa. Entrambi condannati in solido al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale, da liquidare in sede civile a favore dello Stato.

False fatture per 5,8 milioni Condanna confermata anche a carico di Walter Marinelli, per l’emissione di fatture false emesse tra il 2011 e il 2014 per un importo complessivo di oltre 5,8 milioni, con lo scopo, secondo l’accusa della quale ha dovuto rispondere, di accedere al regime forfettario. L’uomo era titolare e amministratore di un paio di società a San Marino, la Micron, era stato condannato in primo grado a un anno di prigionia (sospesa) 1800 euro di multa e un anno e tre mesi di interdizione e a risarcimento del danno verso l’Eccellentissima camera. Condanna che è stata dunque confermata in appello.

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