San Marino. Truffa ai danni dello Stato da 130mila euro , in due sotto processo

San Marino. Truffa ai danni dello Stato da 130mila euro , in due sotto processo

L’informazione di San Marino

Truffa da 130mila euro ai danni dello Stato, in due sotto processo 

Attraverso la presentazione di fatture false avevano ottenuto indebiti rimborsi dal tributario ed evaso l’Iva

Antonio Fabbri. 

Il giochetto, sempre lo stesso, è fruttato a due persone, titolari di una società sammarinese, quasi 130mila euro in danno dello Stato sammarinese oltre a un ingiusto profitto, per l’evasione dell’Iva e la concorrenza sleale, ai danni dello Stato italiano.

Per questo Santo Gigliotti, 45enne residente in provincia di Firenze e Gerardo Sarro, 58enne residente a Imola, devono rispondere di emissione di fatture per operazioni inesistenti e di truffa ai danni dello Stato. I due erano socio e amministratore di fatto e amministratore di diritto della società a responsabilità limitata Calypso, con sede a Borgo Maggiore in via Quercia ferita. Che cosa facevano? Secondo la ricostruzione dell’accusa vendevano merce emettendo regolare fattura di riesportazione alla società Biesse srl di Cerreto Guidi, in provincia di Firenze, società oggi in fallimento. Peccato, però, che la merce, anziché essere effettivamente ceduta a questa società, veniva in realtà venduta, in nero e sotto costo, ad altri soggetti tra cui gli stessi fornitori iniziali della Calypso. 

Questo meccanismo che cosa generava? Generava per la srl sammarinese un credito verso l’Ufficio tributario per la rie sportazione della merce. La società otteneva così un rimborso per crediti all’esportazione, che però non era dovuto, per una somma pari a 129.165,10 euro. Credito maturato presentando all’ufficio tributario fatture false, appunto. Fatture soggettivamente inesistenti, considerato che il soggetto intestatario dei documenti non era, appunto, lo stesso a cui la merce veniva invece realmente ceduta. Il meccanismo consentiva ai due indagati anche di evadere l’Iva e altri tributi in danno dello Stato italiano, traendo così in inganno, con la presentazione delle fatture false, le amministrazioni finanziarie di entrambi gli Stati. Di qui il rinvio a giudizio che vedrà i due dover comparire davanti al giudice Roberto Battaglino ad aprile prossimo. Parte offesa nel processo anche l’Eccellentissima Camera che, con tutta probabilità, si costituirà parte civile tramite l’Avvocatura dello Stato. 

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