San Marino. Smi, 6,2 milioni sottratti a 40 famiglie sammarinesi

San Marino. Smi, 6,2 milioni sottratti a 40 famiglie sammarinesi

L’informazione di San Marino

Caso Smi, sottratti 6,2 milioni a 40 famiglie sammarinesi 

I risparmiatori non sono stati risarciti neppure parzialmente Chiedono tutela come i correntisti delle banche. Invocano giustizia, ma una denuncia presentata oltre due anni fa è ferma

Il caso Smi è tutt’altro che chiuso. Anche perché ci sono famiglie e risparmiatori che non sono stati risarciti neppure parzialmente. Sono loro, oggi, a fare sentire la loro voce e a fare sapere che non si arrenderanno. Si tratta di 40 famiglie sammarinesi che nella San Marino Investimenti non avevano fatto speculazioni, ma tenevano semplicemente i propri risparmi su conti di deposito. Somme sulle quali, ad oggi, non hanno visto neppure un ristoro parziale. Complessivamente si tratta di risparmi per 6,2 milioni di euro. Sono gli stessi risparmiatori a far sapere, da un lato, che non si fermeranno, ma allo stesso tempo chiedono di essere trattati come tutti gli altri risparmiatori della banche in difficoltà, tutelati dallo Stato, e, soprattutto, di non essere lasciati soli, sottolineando come della denuncia per truffa nei confronti dei vertici aziendali presentata oltre due anni fa non se ne sappia nulla: “Negli ultimi anni, il sistema bancario ha vissuto tante tra- versie ed ancora le sta vivendo, così come descrivono le cronache degli ultimi tempi.

Diverse banche hanno subito procedure di amministrazione straordinaria e di liquidazione coatta amministrativa. Nessuno dei clienti delle banche ha però, fino ad oggi, perso nulla”, rilevano le 40 famiglie sammarinesi.

“Il “sistema” – proseguono – ha voluto tenere indenni i risparmiatori delle banche dalle loro crisi.

Con provvedimenti di supporto, lo Stato ha permesso di raggiungere questo risultato. Il clamore e gli interessi che si coagulano all’interno del mondo bancario lo hanno richiesto, se non imposto. Invece, per qualcuno non è stato così.

I risparmiatori fiducianti coinvolti nella vicenda SMI (San Marino Investimenti S.p.a.), prima e storica società finanziaria e fiduciaria del conte Enrico Maria Pasquini, non hanno subito lo stesso trattamento. Ricordiamo, parliamo di risparmiatori e non di investitori o speculatori o di soggetti finanziari.

I denari raccolti, sotto forma di conti correnti di deposito, sono stati depositati in gran parte presso banche estere (all’insaputa dei risparmiatori) e, attraverso operazioni finanziarie internazionali, distratti dalla società finanziaria che, giova ricordarlo, era ed è un soggetto vigilato da Banca Centrale. Il risparmio è stato tradito, ma nessuno se ne è preoccupato, contrariamente a quanto previsto e stabilito dalle leggi costituzionali in materia ovvero “…la tutela del risparmio in ogni sua forma…”.

Nessuna efficace azione di recupero è andata a buon fine, tanto che nulla è stato ad oggi restituito ai risparmiatori, neppure una ripartizione parziale delle somme già depositate presso un istituto bancario sammarinese è stata posta in essere dopo oltre sei anni e mezzo dall’inizio della liquidazione coatta amministrativa della società.

Costoro sono stati lasciati languire nella loro disperazione: per la maggior parte di questi erano tutti i risparmi di una vita di lavoro e sacrifici. Una coltre di silenzio è calata su di loro ed una coltre di nebbia è calata sul destino dei loro risparmi.

Dopo anni di pazienza e richieste inevase, alcuni di questi risparmiatori si sono uniti ed hanno cercato di muoversi da soli per tutelarsi autonomamente. A loro spese sono state avviate azioni legali sia in Italia (costituzione di parte civile nel processo penale radicato presso il tribunale di Padova), che a San Marino e proprio sulla denuncia penale depositata presso il Tribunale sammarinese, a distanza di oltre due anni, ad oggi non è dato sapere alcunché.

In tale contesto, ogni speranza di potere continuare ad agire da soli, a proprie spese, per recuperare queste somme nei confronti di chi le ha sottratte, è vanificata. Un muro di gomma, dunque, è stato posto per frenare e/o vanificare questa loro iniziativa individuale. Soli, abbandonati, ostacolati e con tutte le spese legali a proprio carico: questa è la sorte dei risparmiatori “traditi” da SMI e dal conte Pasquini. Le oltre quaranta famiglie di risparmiatori coinvolte non si arrenderanno e faranno tutto quanto possibile per avere ragione dei loro diritti come del resto hanno fatto sino ad oggi. Questo è solo il primo passo di altri che ne seguiranno, ricorrendo se necessario ad organismi ed istituzioni internazionali, tra i quali la Corte dei Diritti dell’uomo di Strasburgo”, concludono i risparmiatori.

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy