San Marino. Dai verbali Commissione giustizia: per giustificare i “manganelli”

San Marino. Dai verbali Commissione giustizia: per giustificare i “manganelli”

L’informazione di San Marino

Inesistenti violazioni di legge e ostentata paura per giustificare i “manganelli”

Dai verbali emerge uno schema che si ripete dentro e fuori la Commissione propalando versioni smentite dai fatti e dalle carte

Lo schema ripetuto è sempre lo stesso che viene utilizzato ancora con alcune suggestive aggiunte: siccome si insinua che viene violata sistematicamente la legge; siccome c’è il “colpo di Stato”; siccome c’è chi fa il male del paese; siccome c’è chi è prezzolato, colluso, servo, incompatibile; siccome abbiamo paura, allora si è legittimati ad agire in ogni modo, a dire tutto a denigrare chiunque e a chiederne la testa, anche senza prove. Questa l’equazione: violazioni, collusioni, paura… ergo, reazione sempre giustificata. La lettera del Segretario Dc agli aderenti che parla di sistematica violazione di leggi da parte della maggioranza e dice di voler ribaltare la situazione con ogni mezzo, unita alle dichiarazioni di qualche mister preferenza in Consiglio che si fa vittima dicendo di “avere paura” quando invece è carnefice, è l’espressione più evidente di questa equazione atta a giustificare l’inconfessabile da parte dell’opposizione: dalle denunce funzionali, sistematiche e infondate, alla delazione sotterranea; dalle illazioni costanti senza riscontri, agli insulti e alle minacce; dalle offese ai magistrati, quelli scomodi, definiti “tumori da estirpare che ammorbano il paese e la giustizia”. 

Insomma: si dice che viene violata la legge così si è autorizzati a denunciare, senza prove né merito e magari si trova pure chi porta avanti la denuncia; poi si inscena di avere “paura” così si è autorizzati a reagire insultando, bastonando e minacciando, trovando pure chi giustifica questi atti sconsiderati. Uno schema ripetuto anche all’interno e all’esterno della Commissione Affari di Giustizia, con l’opposizione che ha costruito il teorema del “colpo di Stato”.

Emblematici di questo modo di procedere, che ha tenuto bloccate le istituzioni per due anni, sono i casi Capuano e Guidi, oltre alle illazioni sui magistrati propalate in Consiglio e fuori proprio da chi sosteneva che non dovesse essere creato uno scontro tra istituzioni, ma che nel medesimo tempo lo alimentava. Basti vedere, tornando ai verbali, la costruzione fatta successivamente e pubblicamente dall’opposizione sul “caso Capuano”, l’ex direttore di Bcsm che lasciò l’incarico dopo il singolare accesso nel suo appartamento, a sua insaputa, per aprire una cassaforte che era stata in uso al suo predecessore Savorelli.

Sullo strano caso di esposti ve ne furono due: uno dello stesso ex direttore Capuano, l’altro del Governo, considerato che il motivo principale alla base delle dimissioni fu proprio quello della perquisizione che fu di certo sintomo, come emerso dal provvedimento di archiviazione, dal venir meno del rapporto di fiducia con i funzionari della Bcsm che Capuano era chiamato a dirigere. Infatti, quanto all’accesso all’appartamento occupato da Capuano, va detto che il Vice Direttore di Bcsm Daniele Bernardi, come emerso dal provvedimento di archiviazione, non avvisò da un lato la Polizia giudiziaria che quell’alloggio era occupato dal nuovo direttore, né, dall’altro lato, avvisò preventivamente il Direttore che vi sarebbe stato l’accesso all’appartamento. Capuano venne avvertito solo ad accesso avvenuto. Di questa svista, piuttosto incresciosa visto quanto poi accaduto, non risulta che alcuno abbia chiesto conto in Bcsm, quanto meno a livello interno. Ma tant’è…

Che cosa venne comunque detto in Commissione e poi anche pubblicamente? Che gli esposti sulla grave e imbarazzante vicenda Capuano non dovevano essere fatti perché, secondo il teorema del sospetto, servivano affinché qualche altro magistrato potesse interferire con l’indagine titoli (conferenza stampa Dim del 19-12-2017). Non fu così. L’insinuazione fu smentita dai fatti e dalle carte, ma tanto bastò per continuare a denigrare magistrati, politici, persone invise e di ostacolo al disegno di restaurazione, ancora in atto, portato avanti con ogni mezzo dall’opposizione tutta. Dai verbali della Commissione giustizia che la minoranza voleva tenere nascosti tutto questo si evince molto bene. 

 

Specificazioni per la lettura dei verbali della Commissione affari di giustizia

I legali del Prof. Guido Guidi, gli avvocati Daniele Granara e Giacomo Nicolucci, intervengono sulla pubblicazione dei verbali e precisano: “Sul quotidiano “L’Informazione di San Marino” di lunedì 11 marzo 2019, sotto il titolo “Ecco cosa nascondevano i famigerati verbali”, è stata riportata parte del Verbale della Commissione per gli Affari di Giustizia del 30 ottobre 2017, ove, in un passaggio si legge: “Il Magistrato dirigente precisa che il prof. Guidi ha minacciato il Cancelliere, ha posto in essere condotte integranti abuso d’ufficio e altro. Il Cancelliere avrebbe dovuto denunciarlo”. Sul punto, s’invita il Direttore della testata L’Informazione di San Marino a prendere atto che il fascicolo aperto contro il prof. Guido Guidi, a seguito di denuncia della dott.ssa Pierfelici, all’esito dell’istruttoria, è stato archiviato con decreto del 2 luglio 2018, per assoluta infondatezza della notizia di reato in fatto e in diritto. Nel mentre, contro la dott. ssa Pierfelici il prof. Guidi ha presentato una circostanziata denuncia querela per calunnia, diffamazione e omissione di atti d’ufficio, e pende un’iscrizione penale di cui si aspetta la rapida conclusione in esercizio dell’azione penale”.

Così come per le precisazioni dei legali del prof. Guido Guidi va specificato che le accuse mosse nelle sedute della Commissione affari di giustizia e reiterate più o meno velatamente in conferenze stampa e in sedute del Consiglio da membri di opposizione, hanno trovato smentita in sede di Consiglio Giudiziario Plenario o da parte dei diretti interessati, taluni dei quali hanno agito in giudizio. Anche la Rtv, menzionata in una frase, ha a suo tempo annunciato azioni a propria tutela.

La pubblicazione dei verbali è dunque necessaria per la trasparenza di atti che sono stati strumentalizzati e distorti e per fare comprendere come molte informazioni propagandate ancora oggi come vere, sono destituite di fondamento, e utilizzate dall’opposizione o parte di essa per sostenere finalità inconfessabili.

Di questo, unito all’evocazione dei manganelli e ai propositi di epurazione di certa opposizione, sì che c’è da aver paura.

 

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