“Dalla parte della madre e di suo figlio”

“Dalla parte della madre e di suo figlio”

In considerazione di quanto apparso recentemente su un giornale italiano, che ha diffuso informazione totalmente distorte sul Progetto di Legge di iniziativa popolare a SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA’ E DEI FIGLI NASCITURI, proposto dal Coordinamento delle Associazioni laicali della Diocesi San Marino-Montefeltro e sottoscritto da oltre 500 cittadini sammarinesi, desideriamo illustrare brevemente alla cittadinanza “il vero contenuto” di tale proposta, che potrà avere ricadute molto positive per il nostro Paese.

La proposta di legge da noi presentata ha quale obiettivo quello di offrire un concreto sussidio sociale, sia in termini economici, sia in termini di sostegno da parte delle associazioni, della cittadinanza e di tutta comunità civile, alle famiglie, ai genitori e alle madri che scelgono di avere dei figli, considerando l’aumento della natalità un bene sociale prioritario, particolarmente in questa fase storica del nostro Paese e dell’Europa, che vede un progressivo invecchiamento generazionale.

Nella legge sono stati definiti gli interventi economici a favore delle famiglie e delle madri che elenchiamo qui di seguito: – anticipare la corresponsione degli assegni famigliari dalla certificazione della gravidanza, invece che dalla nascita del bambino;

– un sussidio di 100€ al mese ai genitori, per ogni figlio nato, durante il primo anno di vita, oltre agli assegni famigliari già previsti per legge;

– un sussidio di 1056€ (equivalente al minimo pensionistico a San Marino) al mese, alle madri incinte, qualora il proprio reddito non raggiunga tale importo, che verrà corrisposto dalla certificazione della gravidanza fino al 18 mese dopo la nascita del bambino.

Oltre a questi interventi di natura economica, nel progetto di legge è stata prevista la possibilità di “parto nell’anonimato”, per dare alle madri e ai genitori che non ritengano di poter crescere un figlio nel proprio nucleo familiare, la possibilità di affidarlo alla comunità civile, dando al bambino la possibilità di trovare un’altra famiglia che, attraverso l’adozione, lo accolga come figlio nel proprio nucleo famigliare.

Inoltre, con la nostra proposta di legge abbiamo inteso dare maggiore tutela alla vita della madre incinta, qualora trovandosi in grave pericolo di vita, debba sottoporsi ad un intervento o ad una cura che possa avere come conseguenza non voluta la morte del proprio figlio concepito. A questo proposito, infatti, il codice penale sammarinese sulla base dello “stato di necessità” (art. 42 Codice Penale) prevede già, in linea generale, la possibilità di intervento da parte dei medici, per salvare la vita della donna, senza incorrere in alcuna sanzione di natura penale.

Al fine di maggior chiarezza, tuttavia, e proprio sulla base di questo principio, l’art. 9 della nostra proposta di legge precisa che, in caso di reale e attuale pericolo di vita per la madre, certificato dai medici curanti, la donna possa scegliere l’intervento medico o la cura, al fine di guarire e vivere, senza che questo possa rientrare nei casi di aborto previsti dalla codice penale. Inoltre, sulla base delle leggi vigenti in campo medico che prevedono il consenso informato prima di ogni trattamento, nella nostra proposta di legge viene semplicemente ribadita la piena libertà della madre di dare o meno il proprio consenso al trattamento o cura, considerando anche la possibilità – come già accaduto in alcune situazioni, poi valutate eroiche dalla stampa nazionale – che la stessa potrebbe scegliere di dare priorità alla vita del proprio figlio, come estremo atto d’amore.

Questo è ciò che oltre 500 cittadini, nella piccola e storica Repubblica di San Marino, hanno proposto e sottoscritto per dare un concreto aiuto alle famiglie, ai genitori ed alle madri del nostro Paese, considerando fondamentale per il futuro creare un tessuto sociale che sia sempre di maggior sostegno ai tutti i cittadini. Non si fa la storia sulla base di racconti faziosi, ma sulla base di scelte concrete.

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