San Marino. “Premi produzione” in BCSM

San Marino. “Premi produzione” in BCSM

BCSM confermerà anche per quest’anno i “premi produzione”

Intanto si ricompone l’assetto precedente alla gestione Grais-Savorelli con la reintegrazione di Vivoli e il ritorno di Pappalardo e Ielpo

La banca centrale ripristina il vecchio assettoDopo l’assoluzione in appello di Andrea Vivoli, il funzionario viene reintegrato come dipendente di Banca Centrale. Già nei mesi scorsi era stato reintegrato Giuliano Battistini, che aveva avuto ragione nell’ambito della causa di lavoro intentata dopo il suo licenziamento. Sarebbero tornati in Bcsm anche Maurizio Pappalardo e Francesco Ielpo. Ripristinato dunque l’assetto della “gestione Gumina”, dopo le turbolenze che hanno caratterizzato questi anni. 

Il Coordinamento della Vigilanza per ora vede Giuseppe Ucci, Vice Direttore facente funzione; Giuseppe Buoncompagni, Membro del Coordinamento della Vigilanza, Marco Giulianelli, Membro del Coordinamento della Vigilanza, Milena Guidi, Membro del Coordinamento della Vigilanza. Sul fronte dei costi di Bcsm, l’ufficializzazione della liquidazione volontaria della fondazione, disposta dal Consiglio dei XII, è di certo un passo verso il contenimento della spesa.

Lo sono meno, invece, i mancati passi avanti verso la revisione dei lauti stipendi. Anzi, nonostante si punti a un ridimensionamento degli emolumenti, pare che anche quest’anno, a maggio, verrà liquidato il famigerato premio di produzione che tanto ha fatto discutere. A giugno 2016, agli inizi della gestione Grais-Savorelli, il Consiglio Direttivo di Banca Centrale aveva invitato i dipendenti a rinunciare al premio di produzione, anche perché la non erogazione avrebbe generato il mancato pagamento di un emolumento previsto dal contratto. Sarebbe stata invece possibile la rinuncia dell’interessato. All’invito di rinunciare ai premi produzione, non risulta sia mai arrivata risposta dai dipendenti. Un emolumento al quale nel corso degli anni pressoché tutti, ovviamente tranne i beneficiari sostenuti anche dalla Csu, si sono detti contrari nel mondo politico. La decurtazione, però, non c’è mai stata. Anzi, non si ha memoria che ci sia mai stata neppure l’idea di modificare la piattaforma contrattuale per eliminare il cospicuo emolumento. Premio di produzione o di rendimento che dir si voglia che solo per le fasce di dipendenti più elevate ammontava a marzo 2016, ultimi dati a nostra disposizione, a quasi 290mila euro complessivi per 14 posizioni lavorative. Il premio dovrebbe essere erogato a maggio, cosa che, a quanto si sa, avverrà anche quest’anno. 

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy