Un referendum inventato dagli sconfitti delle elezioni. Carlo Franciosi

Un referendum inventato dagli sconfitti delle elezioni. Carlo Franciosi

L’informazione di San Marino

Un referendum inventato dagli sconfitti delle elezioni

Carlo Franciosi del comitato “No ai ballottini”: “Si usano notizie false per alimentare malcontento”. E poi “non era Rete a rifiutare con sdegno ogni collaborazione con chi era stato alleato della Dc?”

Dopo le ultime elezioni le due compagini perdenti, pur essendo a rigor di logica agli antipodi per linea politica, per formazione culturale, per dimestichezza col comando, hanno immediatamente sacrificato i propri indirizzi sull’altare della immediata rivincita, facendosi forti da una parte del collaudato sistema di potere di cui usavano come sempre le leve e dall’altra dell’approssimazione un po’ presuntuosa del populismo imperante. Tutto ciò per provocare il fallimento del nuovo governo. Non essendoci riusciti hanno inventato un referendum sull’abrogazione della legge elettorale che, pur non entrando nel merito della sopravvivenza dell’attuale governo, il quale gode di una solida e legittima maggioranza, dovrebbe servire a coagulare il malcontento rozzamente ingigantito dalla manipolazione dei soliti spacciatori di notizie false e inventate, malcontento nei confronti dei provvedimenti resi necessari dalla politica disonesta e disastrosa di chi ha governato negli ultimi 25 anni; malcontento gratuito facilmente penetrato in un contesto sociale abbastanza diseducato all’uso di un maturo spirito critico e abbastanza scarso di memoria storica. Così sarebbe la Dc a dover salvare la patria, ovviamente sotto la regia e il controllo dei duri e puri di Democrazia in Movimento!

Finalmente i sammarinesi riavrebbero il Governo efficiente (che si meritano?). La Dc ha tutte le carte in regola! Non è stata la sua dirigenza a costituirsi parte civile (cioè parte lesa) nei confronti del gruppetto di “intrusi” condannati in primo grado al carcere e alla confisca dei beni per una sterminata serie di misfatti sintetizzati come “associazione a delinquere”? Ma gli “scampati” dove erano? Forse dormivano beati nell’attesa delle prescrizioni? E la popolazione, almeno li ha letti tutti quei documenti di fuoco prodotti dalla Magistratura nei vari processi celebrati (e anccora in corso), documenti acquistabili nelle edicole con pochi euro? 

E gli ormai attempati giovani leoni che pretendevano, dopo la batosta elettorale, l’azzeramento di tutta la dirigenza Dc, la rinuncia alla qualifica Cristiani e al simbolo col Santo, dove sono finiti?

E gli intransigenti di Rete e Dim, che hanno rigettato sdegnati ogni proposta di collaborazione con chi era stato, anche se per breve periodo, alleato della Dc, per cercare di smantellare quel sistema di potere che ha inquinato tutta la società sammarinese, adesso con chi credono di avere a che fare? Per cosa lavorano? Svegliatevi ragazzi!

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