Fatture false e truffa allo Stato, condanna. Antonio fabbri

Fatture false e truffa allo Stato, condanna. Antonio fabbri

L’informazione di San Marino

Fatture false e truffa allo Stato, condanna

Due anni e sei mesi per quarantenne di Salerno titolare di società sul Titano. Rigettata, inoltre, eccezione di costituzionalità del suo legale

Antonio Fabbri

Quarantenne di Salerno accusato di avere emesso e utilizzato decine e decine di fatture per importi complessivi da centinaia di migliaia di euro che hanno consentito all’imputato di ottenere rimborsi non dovuti dall’Ufficio tributario ed evadere imposte. Ieri la condanna i primo grado davanti al giudice Roberto Battaglino. Stefano Maria Masucci, che sul Titano era titolare e amministratore della DGZone srl, è stato quindi condannato complessivamente a 2 anni e 6 mesi di prigionia, 900 euro di multa e 2 anni di interdizione. Nella sostanza accolte le richieste del Procuratore del fisco, Roberto Cesarini, seppure ritoccate al ribasso. Rigettate, invece le tesi difensive dell’avvocato Achille Campagna. 

Dichiarata manifestamente infondata anche l’eccezione di costituzionalità, con motivazioni che verranno depositate in sentenza, formulata dallo stesso avvocato che in pratica contestava che i media potessero riportare resoconti dei processi, seppure pubblici, perché questo influirebbe sul regolare svolgimento del procedimento. Una eccezione di costituzionalità che, si diceva, il Giudice Battaglino ha dichiarato manifestamente infondata.

Nel merito del processo il Commissario della legge decidente ha dichiarato prescritti i casi di false fatturazioni contenuti in un capo di imputazione, mentre ha giudicato l’imputato colpevole per gli altri capi tra cui anche la truffa ai danni dello stato. Dalle ricostruzioni dell’accusa è emerso che a fronte della fornitura di beni almeno in parte inesistenti aveva emesso, nei confronti di una serie di società cessionarie tutte risultanti con sede ad Hong Kong, fatture con importi gonfiati per quasi 195.000 euro. Fatture che, per evitare il pagamento delle imposte, aveva presentato alla amministrazione tributaria sammarinese. In questo modo, e da qui viene la contestazione di truffa ai danni dell’erario, faceva figurare la riesportazione delle merci attraverso le vendite fittizie, in tal modo raggirando l’Amministrazione finanziaria dello Stato, usufruendo del meccanismo del rimborso per una somma complessiva totale di 107.709,12 euro. Ieri la condanna. Possibile l’appello.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy