Le evidenti contraddizioni dei soggetti chiamati a rapporto per il progetto di Rete-Md

Le evidenti contraddizioni dei soggetti chiamati a rapporto per il progetto di Rete-Md

Chiamare a raccolta tutti o quasi, per fare numero

Visto in questi termini non ha molto di nuovo il progetto politico, che sarà presentato stasera, della lista federata Rete-Md 

ANTONIO FABBRI  Visto in questi termini non ha molto di nuovo il progetto politico, che sarà presentato stasera, della lista federata Rete-Md, che però propaganda la novità come la proposta di convergenza su un programma di cose da fare per il benedetto “interesse del Paese”. “La differenza la fa un’agenda definita e condivisa”, sostengono. Anche questa non è che sia una novità, negli anni lo abbiamo sentito da tanti, anche Adesso.sm ha impostato su questo la propria coalizione. Di sicuro per farle qualunque progetto non basta condividerlo, ma ci vogliono i numeri, e se qualcuno si è accorto di aver già massimizzato il proprio consenso e, valutando il referendum, di non poter contare su quello immaginato, si punta a ciò che ha sempre fatto la Democrazia cristiana: catalizzare attorno a sé liste e partiti satelliti. Stavolta il ruolo della Dc lo assume Rete, ma i numeri ci vogliono lo stesso e il senso non cambia, anche se cambia la legge elettorale

Di nuovo, però, ci sono loro stessi, dicono, e la volontà di dare ruolo marginale alle compagini politiche tradizionali, perché
il contratto sulle cose da fare conta più delle identità. Insomma, una specie di blockchain politica: obiettivi prefissati su passaggi certi.

Ammesso che il principio sia così automaticamente traslabile, resta il problema dell’identità, che non conta… ma conta. Per chi come Motus Liberi si è presentato con una spiccata identità cattolica, sarà difficile sui diritti civili, aborto, coppie di fatto e via discorrendo, convergere con Rete, che ha sempre dichiarato di pensarla all’opposto. L’invito, poi, di Rete ai sovranisti nostrani di “Prima i sammarinesi”, portatori di una certa diffidenza verso lo straniero, non pare in linea – più che con il vertice del partito – con chi dalla base sostiene il movimento, anche se la “strategia” di raccogliere tutte le voci della società civile, somiglia tanto tanto anche a quella “Lista delle persone libere” che aveva radunato un po’ tutti, persino le associazioni unipersonali o poco più, per raggranellare più voti possibile.

Si vedrà. Di certo, tra i soggetti chiamati a rapporto, per chi sa leggere i commenti come tali e non come lesa maestà, le contraddizioni sono evidenti.

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