Aveva un tirapugni con elettroshock, condannato
La scorsa settimana è finito davanti al giudice Roberto Battaglino, Lila Lorenc, 42enne di origini albanesi residente a Serravalle. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine e al Tribunale del Titano, doveva rispondere di detenzione abusiva di arma propria. Il procedimento discusso in aula mercoledì scorso era stato stralciato da una indagine più ampia, ancora in istruttoria, relativa ad altri reati per i quali si sta indagando a carico dell’uomo.
Durante i controlli degli agenti di polizia l’uomo era stato trovato in possesso, nell’ottobre del 2017, di un pugno americano con elettroshock, denominato Knuckler.
Un tirapugni, in sostanza, che oltre a rendere maggiromente offensivo il colpo rilascia anceh una scarica elettrica con effetto paralizzante. In sostanza si tratterebbe di un “tesaser” realizzato, però come un tirapugni.
La descrizione di un prodotto analogo su internet riporta che “queste pistole stordenti che potenziano sviluppano un impressionante scarica elettricità in ogni pugno, abbastanza da paralizzare l’eventuale aggressore anche se si sferra un pugno debole”.
Questo tirapugni è quindi classificato come “arma propria”, che quindi necessita delle prescritte autorizzazioni anche per essere tenuta in casa. Autorizzazioni che, quindi, Lorenc non aveva. Di qui l’imputazione e mercoledì scorso la condanna a 4 mesi di prigionia, senza la concessione dei benefici di legge (sospensione condizionale della pena e non menzione nel casellario), con la possibilità, tuttavia, di affidamento ai servizi sociali per scontare i quattro mesi di pena inflitta.