La Reggenza riceve i giovani della XXXIXa edizione dei Soggiorni Culturali

La Reggenza riceve i giovani della XXXIXa edizione dei Soggiorni Culturali

Gli Ecc.mi Capitani Reggenti, Nicola Selva e Michele Muratori, hanno accolto oggi a Palazzo Pubblico i 28 ragazzi provenienti dalle Comunità Sammarinesi all’Estero di Stati Uniti, Argentina, Italia e Francia che hanno preso parte ai Soggiorni Culturali 2019, giunti quest’anno alla trentanovesima edizione.  

Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Nicola Renzi, ha presentato alla Reggenza il numeroso gruppo, sottolineando, nel suo discorso, l’importanza che le iniziative di questo tipo continuano a ricoprire per la Repubblica a livello culturale, umano e strategico. Infatti, molti nostri concittadini, dopo quest’esperienza unica e irripetibile, hanno successivamente assunto incarichi di natura consolare o diplomatica o sono entrati nei Direttivi delle varie Associazioni dei Sammarinesi all’estero, oltre che nella Consulta.

Il Segretario di Stato ha espresso inoltre la volontà di potenziare i Soggiorni Culturali “in modo da rafforzare ulteriormente quel legame che risulta ancora più importante in un’epoca caratterizzata dal multiculturalismo come quella in cui viviamo. Infatti – ha detto il Segretario di Stato – se da un lato è necessario preservare la nostra cultura, dall’altro è forse ancor più vitale imparare a conoscere e ad apprezzare quella degli altri, al fine di creare una società pacifica e armoniosa in tutte le sue diversità”.

In seguito, quattro ragazzi in rappresentanza dei partecipanti hanno presentato gli omaggi delle relative Comunità di appartenenza alle Autorità, esprimendo gratitudine e apprezzamento in quanto, come ha detto il portavoce del gruppo argentino, “grazie all’esperienza dei Soggiorni Culturali sentiamo che la Repubblica è molto vicina a noi e riteniamo che questa iniziativa sia fondamentale per conoscere le nostre radici, la terra dei nostri bisnonni”.

Tutti i partecipanti condividono l’orgoglio per le origini comuni e per la storia sammarinese che è, appunto, “la nostra storia”, come sottolineato dalla ragazza francese, perché “anche se veniamo da parti del mondo diverse, le nostre radici e tradizioni ci hanno portati qui e ci hanno aiutato a creare legami di amicizia indelebili”, ha specificato il portavoce dei ragazzi statunitensi.

“Ci auguriamo, ritornando a casa, di poter rimanere maggiormente in contatto con le nostre comunità di provenienza”, ha concluso il ragazzo italiano, lasciando presagire ulteriori importantissime forme di impegno da parte delle nuove generazioni nel preservare il legame tra San Marino e i sammarinesi all’estero.

Nelle considerazioni espresse, i partecipanti hanno sottolineato inoltre quanto questo viaggio alla scoperta della propria storia personale sia stata un’esperienza preziosissima e unica. La visita al Museo dell’Emigrante, in particolare, è stata molto apprezzata per la possibilità di cercare negli archivi documentazione storica e fotografica sui membri delle proprie famiglie che, un tempo, hanno deciso di lasciare San Marino per cercare una vita migliore altrove.

L’Ecc.ma Reggenza, nel suo discorso finale, ha  ringraziato tutto lo staff della Segreteria di Stato e del Dipartimento Affari Esteri incaricato della gestione dei Soggiorni Culturali, sottolineando come essi rappresentino, ancora oggi, “un’importante occasione di arricchimento reciproco, oltre che a costituire un efficace strumento per preservare e rafforzare il legame esistente tra la Repubblica di San Marino e le 25 Comunità sammarinesi presenti nel mondo”.

Ripercorrendo le ultime tappe della storia del nostro Stato, che si trova davanti a sfide inedite dopo la crisi che ha colpito la Repubblica e moltissimi altri Paesi, i Capitani Reggenti hanno anche sottolineato che, “in un mondo in via di globalizzazione, i rapporti con le altre nazioni sono fondamentali per lo sviluppo e la crescita economica, culturale e sociale”. La risposta è, come sempre, nelle mani delle “nuove generazioni, residenti in territorio e all’estero, perché i giovani, in primis, saranno in grado di portare nuova linfa e nuove energie ad un mondo che sta rapidamente cambiando”.

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