San Marino. Intervista ad Enrico Carattoni

San Marino. Intervista ad Enrico Carattoni

“Chi dovesse portare ora ad una crisi matterebbe a rischio anche Libera”

Banche, senza memorandum con Bankitalia, inutile parlare di ripresa La legge elettorale così come è stata scritta è inapplicabile

Antonio Fabbri

In Sinistra Socialista Democratica c’è anche chi lascia trasparire una certa prudenza sul progetto Libera e, soprattutto, su alcuni salti in avanti che mirerebbero mettere in discussione l’attività di legislatura non senza, direttamente o indirettamente, dare fiato a disegni di restaurazione. La lettura politica del consigliere Enrico Carattoni, così, fornisce spunti di riflessione su una crisi latente che non pare, però, al momento avere sbocchi. All’origine di tutto, motivo di scontro per oltre due anni, il settore bancario.

In questo ambito, ultimo atto, è la cosiddetta “legge salvabanche”. Come la valuta? “Valuto positivamente il clima politico di collaborazione fra le diverse forze politiche di maggioranza e opposizione, che ha portato all’approvazione della legge per le risoluzioni bancarie. Da anni diciamo che una guerra continua sulle banche, non aiuta il paese ma lo impoverisce soltanto. Mi auguro che in questo senso si possa proseguire anche per risolvere le altre criticità che permangono nel nostro settore bancario, dando in primis delle prospettive di crescita a Cassa di Risparmio. Credo però che più in generale questo tema debba essere affrontato attraverso un dialogo costante con le istituzioni europee ed italiane. Senza memorandum d’intesa con Banca d’Italia, infatti, credo sia inutile parlare di ripresa”.

Va bene la collaborazione, ma sulla legge elettorale è stato fatto un pastrocchio… Tra l’altro lei è uno dei pochi che ha votato contro a qualche emendamento “ecumenico”. “La recente riforma della legge elettorale, approvata d’urgenza durante l’ultima sessione del Consiglio Grande e Generale, presenta luci e ombre. Ritengo fosse doveroso recepire la volontà degli elettori espressa durante l’ultima tornata referendaria. Credo anche che prevedere l’obbligo di dichiarare preliminarmente con chi si è disponibili ad allearsi sia una novità importante e soprattutto nell’interesse dei cittadini. Allo stesso modo però credo che ritornare alle tre preferenze così in fretta, quasi di nascosto e senza un confronto approfondito, sia stato un errore. Non si può infatti approvare d’urgenza una legge per recepire l’esito di un referendum, non tenendo in minima considerazione il fatto che tre anni prima, sempre tramite un referendum, i cittadini chiesero di ridurre le preferenze da tre a una, evitando differenze fra elettori interni ed esteri. Inoltre devo registrare come il modo in cui è stata scritta la nuova legge elettorale, di fatto la rende difficilmente applicabile, e forse qualche settimana di tempo in più avrebbe consentito di scrivere una versione tecnicamente migliore, senza dover a tutti i costi rendere necessario un nuovo intervento”.

Sembra però che la condivisione a tutti i costi sia diventata elemento imprescindibile, addirittura capace di minare la tenuta di maggioranza e governo se dovesse venire meno l’idillio con l’opposizione  Che ne pensa? “E’ evidente che da qualche tempo ogni partito cerca di massimizzare a proprio vantaggio i risultati ottenuti, e credo che questo sia normale dopo quasi tre anni dalla nascita di Adesso. sm. Quello che invece ritengo poco opportuno, sono continue prese di posizione da parte di esponenti di maggioranza che tendono ad attribuirsi tutti i meriti a discapito delle altre forze politiche. I risultati nel bene e nel male che questa maggioranza ha portato a casa, sono merito o demerito dell’intera coalizione. Mi piacerebbe che si facessero meno conferenze stampa e ci si confrontasse di più, perché deve essere chiaro a tutti che se non si raggiungono i risultati promessi, si dovrà tornare a votare. Ma per ottenere questi risultati è necessario lavorare e confrontarsi assiduamente”.

E questo progetto di Libera, sul cui annuncio sembra non fossero neppure tutti al corrente? “L’aggregazione con Res e Civico10, presentata durante la festa di Ssd è un percorso importante che oggi non può però dirsi ancora concluso. L’idea nasce ed è stata perseguita da Ssd, che fin dal suo ultimo congresso ha promosso e gettato le basi affinché si potesse semplificare il quadro politico sulla base delle convergenze ed affinità riscontrate durante questi anni di governo. Dispiace solo che per colpe non certo nostre si sia impiegato tutto questo tempo per giungere ad una fase ancora embrionale. Libera però non è un soggetto politico nuovo, o almeno non ancora, ma un progetto aperto, che mi auguro possa coinvolgere anche altri soggetti dell’attuale panorama politico ed anche della società civile, che non si riconoscono nelle politiche di nessuna delle due liste maggiori che si vanno delineando, ovvero Rete e la Dc. E’ chiaro, però, che chi dovesse portare ora ad una crisi di Governo, metterebbe a rischio anche Libera”.

A proposito di condivisione, hanno fatto piuttosto scalpore le dichiarazioni del capogruppo di C10 Ciacci alla festa della Dc, circa un appoggio da ricercare da parte dell’opposizione sulla legge di bilancio. Lei che ne pensa? “Come ho detto poco fa, credo che la condivisione ed una maggiore serenità nel dibattito politico, siano fondamentali per San Marino. Al momento però non è chiaro su quali temi si debba ricercare il confronto con le forze di opposizione. Il bilancio è una legge che coinvolge tanti settori diversi, e ad oggi non ho ancora sentito quali siano le proposte che poi dovremo necessariamente portare al tavolo di confronto con le altre forze politiche e sindacali”.

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