San Marino. Legge elettorale, i capigruppo si incontrano per le correzioni da fare

San Marino. Legge elettorale, i capigruppo si incontrano per le correzioni da fare

Legge elettorale, i capigruppo si incontrano per le correzioni da fare

Antonio Fabbri

Ieri l’incontro tra i capigruppo consiliari e i funzionari della Segreteria istituzionale e Ufficio di Stato Civile, convocato dalla segreteria Interni per le modifiche tecniche alla legge elettorale recentemente approvata e che necessita di correttivi. La segreteria, tra l’altro, evidentemente sollecitata anche da qualche capogruppo di opposizione, ha tenuto a fare alcune precisazioni, peraltro non necessarie, dato che nell’articolo pubblicato su queste pagine relativo al pastrocchio della norma elettorale che necessita di modifiche, nessuna affermazione era stata attribuita alla segreteria, né era stato scritto che la legge doveva essere modificata nella sostanza. Si è sostenuto, come è, che quella normativa non è tecnicamente applicabile.

Non gira. Non funziona a causa delle lacune lasciate in seguito alle modifiche apportate; troppe le incognite; troppi i difetti delle procedure che impediscono ad un meccanismo così complicato e articolato come quello elettorale di funzionare in maniera inequivocabile. E’ del tutto evidente che, se così non fosse, gli aggiustamenti dei quali si è parlato anche ieri mattina non sarebbero necessari. Ma tant’è. “La Segreteria di Stato per gli Affari Interni – fa sapere la Segreteria – ha incontrato i rappresentanti dei Gruppi Consiliari per illustrare alcune proposte di intervento in merito alla legge qualificata n. 2 del 5 agosto 2019 Nuove Norme in Materia Elettorale.

Il Segretario Zanotti ha illustrato alcuni interventi marginali di carattere tecnico precisando che le dichiarazioni apparse sulla stampa che hanno definito tale norma inapplicabile non sono da ascrivere alla Segreteria per gli Affari Interni, né tantomeno vi è l’intenzione di modificare il contenuto di una legge che, oltre a discendere dalla volontà degli elettori espressa con la celebrazione del Referendum Propositivo svoltosi a giugno è il risultato di una intesa raggiunta da tutte le forze politiche presenti in Consiglio. Sono dunque stati affrontati alcuni aspetti di tipo gestionale e procedurale che hanno il solo scopo di precisare l’iter operativo delle future consultazioni elettorali. Va sottolineato che i Partiti e Movimenti politici che hanno approvato la Legge Qualificata n 2, avevano, già in sede di dibattito consigliare, convenuto che qualora si fossero riscontrati aspetti da precisare si sarebbe intervenuti alla ripresa dell’attività consigliare dopo la pausa estiva. In questo solco è pertanto intervenuta con sue proposte la Segreteria di Stato competente, lasciando comunque la decisione alle forze politiche che avevano operato al tavolo istituzionale specifico.

Il confronto alla luce di queste precisazioni è stato costruttivo e improntato alla ricerca di quelle minime soluzioni operative necessarie. La parola ora passa ai Gruppi consiliari che faranno le verifiche necessari con l’obiettivo di operare ancora una volta per la ricerca di una intesa comune su un testo che è il frutto della riunione odierna. “Voglio ringraziare- commenta il Segretario Zanotti – tutti rappresentanti dei gruppi (oggi tutti presenti) e i Dirigenti della Segreteria Istituzionale e del Ufficio di Stato Civile – avvocati Giovanna Crescentini e Lorella Stefanelli – per la fondamentale collaborazione. Esprimo altresì rammarico, pur nel rispetto di tutte le opinioni, per la lettura distorta, apparsa sulla stampa, della convocazione relativa alla riunione odierna che non aveva assolutamente lo scopo per modificare la sostanza di un importante intervento normativo”, fin qui la Segreteria di Stato. Va ribadito che nell’articolo su queste pagine cui fa riferimento la nota, non vi era alcuna lettura distorta, perché nessuno ha parlato di modificare la legge nella sostanza, bensì di necessarie modifiche tecniche per farla funzionare. Modifiche alle quali le opposizioni in una nota diramata nel pomeriggio, chiedono di poter provvedere magari senza passaggio consigliare e, comunque con la collaborazione che ha caratterizzato l’approvazione di un così ben fatto provvedimento

“Le forze politiche di opposizione – dicono Rete, Pdcs, Ps e Psd – sostengono che eventuali correttivi, da discutersi in tempi brevissimi, dovranno essere marginali e di natura strettamente tecnica, e pertanto l’impianto legislativo approvato non dovrà subire modifiche di alcun tipo. Eventuali integrazioni o chiarimenti dovranno essere affrontati, se possibile con strumenti differenti da interventi dell’organo legislativo, e qualora si rendesse necessario un passaggio in aula, il clima di collaborazione e la responsabilità dovranno essere gli stessi che hanno contraddistinto l’elaborazione della attuale legge elettorale”.

Insomma, la necessità di modificarlo è tanto presente che sempre dai gruppi di opposizione è stato chiesto se ciò sia possibile anche in caso di dimissioni della metà dei Consiglieri, circostanza che farebbe decadere il Consiglio. Secondo taluni queste dimissioni in massa dovrebbero arrivare la prossima settimana. Se così fosse, oltre a tutta l’opposizione, ci dovrebbero essere dimissioni anche di consiglieri di maggioranza. Il problema è che senza più Consiglio, ci sarebbe il rischio di non poter più legiferare per apportare i necessari correttivi alla pastrocchiata legge elettorale.

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