San Marino. Analfabetismo funzionale delle istituzioni, Antonio Fabbri

San Marino. Analfabetismo funzionale delle istituzioni, Antonio Fabbri

Consiglio, mondo alla rovescia e analfabetismo funzionale delle istituzioni

Antonio Fabbri

L’opposizione si piglia tutto. Ssd disattende le direttive della sua Direzione. Civico10 ha il suo unanimismo e giustifica con l’avallo del Consiglio le dimissioni che non riusciva a dare, Repubblica futura si piega ai desiderata degli altri per non rimanere tagliata fuori. La Reggenza viene messa in forte difficoltà istituzionale venendo posta a rischio sindacato.

Siamo al mondo alla rovescia. L’opposizione dà ancora ad intendere, come ha fatto per due anni, che la realtà sia diversa da quella che è. La realtà sostanziale, la realtà istituzionale, le regole della democrazia vengono ancora una volta piegate alle strategie.

Dicono: “Non è possibile fare un bilancio con un Consiglio in carica, perché c’è una crisi conclamata ancorché non ufficializzata. E’ invece possibile fare un bilancio con un Consiglio non più in carica, sciolto, e una crisi formalizzasta e in atto”. Semplificando: un consiglio c’è ancora non può fare le leggi. Un consiglio che non c’è più, sì. Qualsiasi persona che segua un percorso logico, non inquinato da finalità inconfessabili, non può che vedere una aberrazione in questo modo di concepire i passaggi istituzionali. 

E’ trite constatare come alcuni Consiglieri appaiono più inclini a generare un analfabetismo funzionale delle istituzioni, che a praticare modalità di procedere corrette. Siamo ancora una volta, l’ennesima, al ribaltamento della realtà, con frasi fatte trangugiare ai cittadini da parolai che il rispetto delle istituzioni lo hanno messo sotto i piedi al solo scopo di ottenere vantaggi di bottega.

Se il Consiglio è sciolto le leggi non le può fare e non può fare la legge di bilancio che, con una forzatura, viene fatta inserire dalla Reggenza, nel decreto di scioglimento per un Consiglio straordinario nel quale consiglieri che consiglieri non sono più, e che non è detto che lo saranno nella prossima legislatura, hanno preparato ad un tavolo istituzionale, che di istituzionale non ha nulla perché composto da membri che nelle istituzioni non ci sono più, dato che si sono dimessi. Con l’ordine del giorno di ieri si è sancita la possibilità di piegare le istituzioni e le regole.

Si ha la conferma di giorni e giorni di discorsi inutili, facendo esattamente quello che si voleva fare distorcendo i principi basilari che tengono in piedi uno Stato.

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