San Marino. Gabriele Gatti sul tribunale

San Marino. Gabriele Gatti sul tribunale

Gabriele Gatti: “In tribunale basta far fuori una parte di quelli che ci sono dentro”ù

E’ lo stesso ex Segretario agli Esteri a riferirlo al suo interlocutore al quale propone l’epurazione del Commissario della legge Buriani e di tutti quelli che sono intorno a lui

Nella dichiarazione di Gabriele Gatti spuntano anche alcune affermazioni molto gravi che riguardano il tribunale. Tribunale per il quale l’ex Segretario agli Esteri propone una sorta di epurazione. Le affermazioni di Gatti spese nei colloqui con più di un interlocutore, assumono una gravità ancora maggiore se lette nel contesto dell’ostruzionismo politico che l’opposizione in particolare ha fatto in tema di giustizia nel corso degli ultimi due anni.

Un ostruzionismo pressoché costante e che sta continuando anche in queste battute finali di legislatura, tanto da aver osteggiato persino una semplice presa d’atto – sulla quale in consiglio neppure è necessario il voto – di un concorso che si è già svolto per la nomina di due giudici di appello.

Il tribunale attende da mesi che vengano nominati i giudici per smaltire le centinaia e centinaia di fascicoli in arretrato. Gli avvocati si lamentano ogni giorno e fanno presente la gravità della situazione; ci sono cittadini che da oltre 13 anni attendono sentenze di secondo grado. Eppure, per giochini di bottega, si osteggia questo passaggio.

Addirittura con l’ostruzionismo dei membri di opposizione in Ufficio di presidenza è stata messa in difficoltà anche la Reggenza, come è stato riferito anche nella conferenza stampa di Libera di venerdì scorso. Comportamenti incomprensibili che paiono più finalizzati a strategie di bottega per una prossima “politica della giustizia”, che al buon funzionamento della stessa. Sono d’altra parte noti, perché contenuti in prese di posizione pubbliche, gli attacchi diretti o indiretti di parte dell’opposizione ad un magistrato in particolare, le interpellanze mirate, le conferenze stampa, gli interventi in Consiglio, le insinuazioni e le accuse non suffragate da nulla propalate in serate pubbliche.

Ora, alla luce del fatto che Gatti ha sostenuto di avere influenze su più forze politiche – alcune hanno smentito, altre no – desta un certo sconcerto che, sempre nei suoi colloqui con più di un interlocutore, parli anche del tribunale e della sua “ricetta” per il Palazzo di Giustizia.

Dice Gatti: “In tribunale basta far fuori una parte di quelli che ci sono dentro…”

I suoi interlocutori, a quel punto, gli chiedono chi debba essere fatto fuori: “In tribunale io credo che Buriani si fa fuori da solo… e tutti quelli che sono intorno a lui… e tutti quelli che lo hanno sostenuto”.Forze politiche serie, anziché fare ostruzionismo su delle nomine avvenute per concorso, è da queste affermazioni, capaci di innescare dinamiche inquietanti, che dovrebbero prendere le distanze.

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