Gabriele Gatti: “Nel tribunale facciamo terra da ceci. Cambiamo tutto lì”

Gabriele Gatti: “Nel tribunale facciamo terra da ceci. Cambiamo tutto lì”

Già nelle carte del “Mazzini” era emerso che gli indagati sostenevano: “Bisogna far dire a Gatti che la vicenda giudiziaria è stata un atto persecutorio ordito nei suoi confronti da Buriani”. Fatto

Fare “terra da ceci” in tribunale appare un pallino di Gatti. Risulta quindi difficile e non credibile liquidare come “patacate” affermazioni che vengono pronunciate con lucidità in più di una occasione.

Così, se ha ritrattato in pubblico, le affermazioni che egli stesso ha fatto più di una volta e in più di un’occasione in privato, non possono certo essere smentite e assumono, anzi, una particolare gravità. Anche perché, le strategie che Gatti descrive vengono addirittura messe in atto poco tempo dopo.

Tra le affermazioni che pronuncia con assoluta certezza, ce ne sono alcune molto gravi che richiamano anche la questione della nomina dei giudici.

Ora, sta circolando da qualche giorno negli ambienti del tribunale l’indiscrezione secondo la quale l’ex Magistrato dirigente, Valeria Pierfelici, potrebbe vedere nella nuova legislatura il suo incarico a Giudice di Appello. Se sarà così oppure no, si vedrà. Vero è che l’indiscrezione a palazzo di giustizia circola. Come è pure vero che l’attuale opposizione, che ritiene di avere già un posto saldo nella futura maggioranza, non ne vuole sapere di procedere con la presa d’atto della nomina dei giudici di appello Civile e Amministrativo, nonostante le centinaia e centinaia di fascicoli di arretrato da smaltire. Che l’ostruzionismo sia per lasciare libero un posto?

Anche questo si vedrà, anche perché nella maggioranza tutti hanno confermato la volontà per la presa d’atto della nomina.

Chissà come mai, però, all’ordine del giorno quel punto, sul quale non serve neppure votare, è stato messo al quarto posto. C’è poi una ulteriore circostanza convergente. Un sito ha iniziato a mettere in discussione, sulla base di motivazioni discutibili, la legittimità del concorso. Ebbene, già due mesi fa c’era chi preventivava cambiamenti in tribunale, proprio nella direzione che si sta apparecchiando. Era sempre Grabriele Gatti che con il suo interlocutore determinate affermazioni le ha fatte in più di una occasione, con frasi diverse, ma con lo stesso epilogo: l’epurazione del tribunale.

Così già ai primi di agosto Gatti diceva: “Nel tribunale facciamo terra da ceci e cambiamo tutto lì”. In diversi dovranno essere mandati via, ma, secondo Gatti, non l’ex Magistrato dirigente. “La Pierfelici –dice Gatti- probabilmente sarà valorizzata, però anche con lei bisogna stare attenti perché… adesso lei c’ha il dente avvelenato con questi qui, quindi, no?”

Ognuno può valutare la gravità di queste parole che fanno il paio con la frase, riportata nei giorni scorsi, secondo la quale occorreva fare fuori Buriani “che si fa fuori da solo, e tutti quelli che gli stanno attorno e tutti quelli che lo hanno sostenuto”. E altre frasi in cui Gatti sostiene: “Buriani è morto… è morto”.

Va bene tutto, ma che Gatti ci venga a raccontare, pretendendo che ce le beviamo, che sono parole dette per rabbia e senza la contezza di un disegno da attuare, appare alquanto improbabile. Anche perché quelle parole circostanziano una situazione che si viene a creare due mesi dopo e attraverso strategie politiche di ostruzionismo dell’opposizione che appaiono proprio mirate a frenare – tra l’altro con l’appoggio esplicito e sfacciato di un paio di mezzi di comunicazione – la nomina dei giudici di appello per creare le condizioni per quello che anticipa Gatti e di cui si parla in questi giorni in tribunale. Suonano allora come profetiche le parole contenute nelle carte del Conto Mazzini nel fascicolo 306/2010 poi confluito anche nelle carte del procedimento a carico di Gabriele Gatti: “Bisogna far dire a Gatti che la vicenda giudiziaria è stata un atto persecutorio ordito nei suoi confronti da Buriani…” e bisogna trattare l’argomento “nel momento più propizio”.

E che il momento propizio sia l’attuale lo dice lo stesso Gatti ai suoi interlocutori preconizzando la caduta di questo governo e la nascita di un asse Dc-Civico10 e Rete

 

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