Obbligazioni subordinate, maglie larghe anche per i responsabili del dissesto
E’ un Consiglio schizofrenico quello che in preda alla campagna elettorale e a una certe boria da governo già in tasca, con una mano è prodiga di elargizioni dal sapore clientelare pre-elettorale con i soldi di tutti (vedi sopra) e con l’altra non è avveduta nel concedere rimborsi a chi non ne avrebbe poi così diritto. Ecco che allora, nell’anticipare quello che potrebbe essere l’andazzo se saranno promossi dalle urne quelli che oggi si sentono già al governo, si bocciano le proposte di buon senso, lasciando supporre l’intento di riabilitare Asset Banca e i suoi patron, e si promuovono quelli più discutibili.
Ecco che allora, dopo il regalone da 6,2 milioni agli investitori Smi, arriva la proposta di un emendamento perché il rimborso delle obbligazioni subordinate di Asset Banca venga fatto con oculatezza.
L’emendamento viene presentato da Stefano Palmieri per Repubblica Futura e propone, prima di rimborsare integralmente le subordinate, di verificare che di queste non siano titolari, in sostanza, coloro che siano stati azionisti della banca con quote superiori al 5% o esponenti aziendali o amministratori o con ruoli di direzione della Banca. Più che giusto, insomma, che proprietari o amministratori della banca in dissesto e che possono aver contribuito al buco del loro istituto, siano esclusi da un rimborso frettoloso.
Una proposta di buon senso anche perché analoga a quanto approvato nell’ambito della crisi di BancaCis.
E invece no. Nel delirio da emarginazione delle buone idee, soprattutto se vengono da Repubblica Futura, l’aula boccia a prescindere, senza discussione, senza controproposte, l’emendamento che viene sostenuto dalla sola Rf. In tal modo si esprime già da ora un programma di maglie larghe per i responsabili del dissesto, almeno per quelli di Asset, che non nascondono il loro sostegno e la loro affinità alla Dc e a Rete, oltre che agli altri partiti a loro notoriamente vicini.