San Marino. Quell’emendamento per creare lo spoil system, Antonio Fabbri

San Marino. Quell’emendamento per creare lo spoil system, Antonio Fabbri

Quell’emendamento per creare lo spoil system

La modifica, presentata fuori contesto nell’assestamento di bilancio e poi ritirata, prevedeva la decadenza degli organismi tecnici di nomina politica alla fine della legislatura

Antonio Fabbri

Non c’è solo l’emendamento dal sapore clientelare pre-elettorale che ha stabilito il rimborso a carico dello Stato di 6,2 milioni di euro per gli investitori Smi, emendamento discutibile per i tempi e i modi in cui è stato presentato praticamente in tandem da Rete e dalla Dc. Nell’elenco delle modifiche proposte da Rete all’assestamento di bilancio, ce n’era anche un’altra che è stata poi ritirata in sede di dibattito. La modifica doveva introdurre l’articolo 1 decies e fa capire quale sia la concezione di democrazia che si ha in mente quando si propongono determinati provvedimenti.

La prima anomalia è la proposta di un emendamento che riguarda il funzionamento delle istituzioni nella legge di assestamento di bilancio, che dovrebbe essere soltanto un documento di aggiustamento contabile o comunque con, al più, contenuti di ordine economico. A naso, l’emendamento proposto, non c’entrava proprio nulla. L’altro dato rilevante è che l’emendamento stabiliva una sorta di spoils system, ovvero l’affidamento di cariche a persone di fiducia delle forze politiche vincitrici, peraltro senza prevedere particolari correttivi o contrappesi.

L’emendamento proposto, infatti, diceva: “A far data dalla XXVIII legislatura, tutti gli organismi istituzionali di nomina consigliare avranno durata pari a quella della legislatura che li nomina.

In conseguenza del comma 1, tutte gli organismi di nomina consigliare decadranno al momento dell’insediamento della XXVIII legislatura”.

Insomma, chi vince si deve prendere tutti gli organismi e subito. Oggi, invece, le commissioni tecniche e gli organismi tecnici, pur di nomina consiliare, hanno durata temporale di incarico stabilita dalla legge. Durata che non coincide necessariamente con la fine della legislatura, anche perché l’attività di questi organismi necessita di tempi di durata certi, soprattutto per programmarne il lavoro. L’emendamento poi ritirato, invece, prevedeva che, finita la legislatura, tutti gli organismi di nomina consiliare decadessero, venissero azzerati e sostituiti a inizio della nuova, con la possibilità evidente della maggioranza entrante di mettere da subito dentro i suoi uomini. Seppure la modifica sia stata per ora ritirata, ma non è detto che non possa rispuntare fuori anche extracontesto, fa comunque comprendere bene le finalità di chi vuole andare a comandare – ed è convinto di andarci – forzando da subito la mano sulle nomine. Magari, anche se l’emendamento non lo dice, prevedendo una modifichina dell’ultimora e andando ad incidere pure sui Cda delle partecipate dallo Stato.

Se è legittimo che chi governa, per attuare il proprio programma, abbia negli organismi di nomina politica la maggioranza e scelga soggetti che non mettano il bastone tra le ruote – cosa che in questa legislatura è successo innumerevoli volte – ai progetti da portare avanti, è altrettanto vero che servirebbe una legislazione più articolata per impedire una sorta di “dittatura della maggioranza”… a meno che non sia proprio quella che si vuole attuare. Certo è che l’atteggiamento tenuto sulla giustizia, con il blocco della presa d’atto dei giudici, non lascia presagire nulla di buono. Ad oggi, per la funzionalità delle commissioni tecniche, pur nominate dal Consiglio, la decadenza non è prevista con il venir meno della legislatura. Tra l’altro è una visione che non pare proprio coerente per chi, come Rete, ha posto costantemente ostacoli, proprio contestando cioè che oggi propone di attuare, su nomine legittime, su sostituzioni di dirigenti arrivati a fine incarico o su composizioni di organismi dove la maggioranza ha inserito persone da lei scelte, nel rispetto dei tempi previsti dalle norme sulla sostituzione delle cariche.

 

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