San Marino. Bilancio, manca la relazione della Commissione di controllo

San Marino. Bilancio, manca la relazione della Commissione di controllo

Bilancio, manca la relazione della Commissione di controllo

Antonio Fabbri

Il bilancio è arrivato in Consiglio, ma manca un documento importante che, come ha detto qualche consigliere durante il dibattito, potrebbe rischiare di rendere illegittimo il progetto di legge scaturito dal tavolone. Ora, non si sa se tale documento arriverà in corsa. Vero è che, a ieri sera, sul sito del Consiglio Grande e Generale, dove dovrebbe essere pubblicato, ancora non c’era. Si tratta della relazione della Commissione di controllo della finanza pubblica. Nel comma così come iscritto all’odg la voce compare, ma del documento non vi è traccia, né è stato consegnato ai consiglieri, alcuni dei quali lo hanno fatto presente in sede di dibattito consiliare.

Altri toni, comunque, rispetto a quando si faceva il diavolo a quattro perché la documentazione era stata consegnata appena tre giorni prima della discussione in Consiglio e si polemizzava perché ci voleva tempo per studiarla. Qui la documentazione manco c’è, ma va bene a quasi tutti così. E non è che si sia alzato nessuno a giustificare che per i tempi stretti non è stato possibile averla subito ma, magari, arriverà in corso di seduta. Non se ne sa nulla. Quello che è certo è che, come già accaduto per altre leggi, i più furbi prima hanno avallato il “tutti insieme appassionatamente”, il “condividiamo”, il “cofrontiamoci”, senza

sollevare prima i distinguo che hanno sollevato dopo. Poi, alla prova dei fatti, si è dato corso all’ “armiamoci e partite”. Quanto alla Legge di bilancio, due o tre articoli, qualificanti per chi ha puntato tutto sulla futura condivisione, rischiano di saltare. Posto che, se dovesse mancare la relazione della Commissione di Controllo della finanza pubblica, qualche problema si porrebbe. Anche se fra mancate prese d’atto, consigli sciolti che legiferano, opposizioni che fanno da maggioranza e chi più ne ha più ne metta, forzare le Istituzioni è diventata una prassi che fa da insano preludio alla prossima legislatura.

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