Il richiamo delle singolarità
Marino Cecchetti
Stefano Boeri, nuovo Piano regolatore. Previsti, da Dogana, il ripristino della ferrovia e la “rifunzionalizzazione” della Superstrada. Da Borgo altra funivia, verso il campo sportivo.
Ed, arrivati in Città, non ci si troverà più in “una specie di centro commerciale diffuso, monoculturale, con finte armature e finte monete”.
Il turismo di massa esploso con l’apertura della Superstrada ha stravolto la ‘Città sul Monte’ di Gino Zani, il quale negli anni Trenta del Novecento aveva tradotto in pietra l’idea politica di una Repubblica di San Marino “cammeo” della civiltà comunale italica (idea nata per salvarsi nel 1861 dal Regno d’Italia e ripresa nel 1925 per salvarsi dal fascismo italiano).
Oggi San Marino dialoga con Bruxelles. Nel 1992 è entrato nell’Onu. Dal 2008 è patrimonio dell’Umanità. Perché patrimonio dell’Umanità? Perché qui non c’è mai stato ‘padrone’ o ‘signore’ che dir si voglia. Gli abitatori, generazione dopo generazione, si sono comportati come se le regole della democrazia facessero parte del loro Dna. La cerimonia d’ingresso dei nuovi Capitani Reggenti, con quel passaggio dei poteri che avviene ogni sei mesi dal 1243, è un cimelio vivo di archeologia politica degno dell’ammirazione del mondo.
Da Boeri ci aspettiamo, dunque, anche la evidenziazione di questa eccezionalità certificata Unesco. Già ai primi del Settecento i colti -nobili europei- ‘turisti’ del Grand Tour, deviando dal percorso VeneziaFirenze-Roma, venivano fin quassù attratti dalla scintilla di libertà sopravvissuta alla fine del mondo antico.
Con la globalizzazione sta diventando potentissimo, nel mondo, il richiamo delle singolarità anche solo culturali. San Marino, con la sua ‘antica libertà’, è fra queste. A Boeri chiediamo di realizzarne il podio. Poi tocca a noi. Se riusciamo a farla conoscere, l’aeroporto di Miramare non sarà più ‘internazionale’ solo sulla carta.