L’associazione degli agricoltori celebra i 60 anni di vita

L’associazione degli agricoltori celebra i 60 anni di vita

L’associazione degli agricoltori celebra i 60 anni di vita

Un settore vitale per il Paese, anche se troppo spesso relegato nel ruolo di cenerentola nel dibattito politico ed economico, che si appresta ad affrontare la sfida epocale del passaggio al biologico con entusiasmo, seppur tra non pochi problemi.

È questa, in estrema sintesi, la fotografia del settore agricolo sammarinese che è emersa dai lavori del convegno “Il settore agricolo ed agroalimentare sammarinese: attualità, ruolo e prospettive”, organizzato domenica 24 novembre a Villa Manzoni a Serravalle dall’Aspa, Associazione sammarinese produttori agricoli, per celebrare i 60 anni di vita. L’evento è stato realizzato in collaborazione con la Fondazione XXV Marzo, che ha presentato la ristampa dello statuto agrario del 1813 accorpato per l’occasione con il primo statuto dell’Aspa.

Una realtà che ancora oggi riunisce gli agricoltori del Titano e dalle cui radici, per rimanere in tema agreste, sono poi nate le cooperative di settore oggi esistenti nonché il Consorzio Terra di San Marino che le raggruppa.

I lavori si sono svolti per tutta la giornata davanti ad un pubblico attento di professionisti del settore, di esponenti delle istituzioni, di rappresentanti dell’Ugraa e di appassionati.

Interventi e dibattiti hanno trattato: il ruolo del comparto agricolo oggi e le prospettive; la realtà emergente della agricoltura biologica ed il progetto San Marino Bio;  il ruolo della cooperazione quale strumento di aggregazione dei produttori agricoli e di valorizzazione e commercializzazione delle produzioni agricole e zootecniche.

A fare gli onori di casa è stato il presidente di Aspa, Lorenzo Canini, che non senza emozione ha sottolineato l’importanza di vivere questa data storica in qualità di presidente pro-tempore, “un ruolo che vivo insieme a tutti i membri del Cda – ha detto – con orgoglio, passione, determinazione e senso di responsabilità: la responsabilità di proseguire una storia che dura da oltre 60 anni”.

Canini, nel proprio accorato discorso di apertura dei lavori, ha voluto ricordare “la lungimiranza dei nostri padri per aver dato vita all’associazione nel lontano 1959, avendo capito come il rimanere uniti potesse rappresentare l’unica arma vincente nei confronti delle istituzioni e di un contesto economico e sociale che stava cambiando”.

“Abbiamo davanti uno scenario macroeconomico preoccupante e pieno di incertezze – ha aggiunto entrando nel vivo – che nel nostro settore si manifestano in ulteriori criticità a cui occorre far fronte attraverso un impegno anche della parte politica, come ad esempio l’aggiornamento della normativa vigente datata 1989,  che possa dare un segno incisivo per risolvere i problemi che da anni caratterizzano il nostro comparto”.

Tra questi il presidente ha citato “l’evidente difficoltà ad avere un ricambio generazionale significativo”, invocando misure che possano aiutare i giovani che hanno idee e passione ad intraprendere il nostro mestiere”. E ancora la necessità di avere “incentivi legati all’innovazione tecnica e tecnologica e al rinnovo colturale”, così come “strumenti nuovi e diversi che tengano sempre più in considerazione la gestione del rischio, ad esempio integrare il fondo di solidarietà con delle assicurazioni, strumento a tutela dell’impresa dai fattori esterni, sia meteorologici a causa dei fenomeni sempre più estremi ma anche di mercato”. 

Centrale nella giornata di lavori è stato il tema del passaggio al biologico, progetto avviato nel 2018 dal governo su sollecitazione del Consorzio Terra di San Marino. Su questo Canini ha invitato l’intero paese a fare squadra: “Crediamo molto nel passaggio al biologico, un impegno per i nostri agricoltori che sta partendo ora e che inciderà sul nostro futuro e su quello dei nostri figli, ma vorremmo che ci sia più coinvolgimento e più confronto anche con altri settori, cito quello turistico e della ristorazione, ma tutto lo Stato dovrà fare sistema con il comparto agricolo per riuscire a portare a termine un progetto cosi ambizioso”.

Un lavoro di squadra come unica via per portare il progetto ad “essere valorizzato da un punto di vista economico, della sostenibilità, del turismo e del benessere – e perché no-  utilizzato quale immagine del nostro territorio realizzando una best practice – un punto di riferimento – per l’Italia e l’Europa”.

“Anche in agricoltura – ha detto Canini in chiusura – fare l’imprenditore non è semplice. Oggi forse più che in passato. Ma noi guardiamo al futuro con la fiducia che ci viene dalla nostra voglia di fare e di lavorare. Vogliamo proseguire con decisione lungo la strada intrapresa 60 anni fa dai nostri padri che il 22 novembre del 1959 diedero vita all’Aspa con un intento ben chiaro: dare forma ad un aggregazione che raccogliesse tutti i produttori agricoli, superando sterili divisioni, per raggiungere un obiettivo chiaro, difendere il comparto agricolo. Siamo consapevoli del fatto che ci aspettano tempi impegnativi ma anche entusiasmanti, in cui nulla è più dato per scontato. Ma nelle difficoltà emergono anche grandi opportunità. Sta a noi saperle cogliere, con passione e determinazione, ripetendo in ogni occasione ai nostri interlocutori: lasciateci lavorare, lasciateci compiere la nostra missione, dateci gli strumenti per produrre sempre più e sempre meglio, in armonia con l’ambiente”.

 

Associazione sammarinese produttori agricoli

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