Rete non fa il botto, abbacchiati Zeppa e Ciavatta mentre gongolano Venturini, Righi e Gatti

Rete non fa il botto, abbacchiati Zeppa e Ciavatta mentre gongolano Venturini, Righi e Gatti

Le elezioni consegnano il ruolo centrale alla Dc. Rete, che aspirava ad essere lei il primo partito, subisce una batosta, salvata come coalizione dell’alleato Motus Liberi che, superando lo sbarramento, ottiene quattro seggi. Adesso toccherà alla Dc condurre la negoziazione. I commenti a caldo delle forze politiche sono indicativi della fase che si aprirà da oggi. Francesco Morganti (Elego): “Elego non ha raggiunto il 5%. Il risultato è al di sotto delle nostre aspettative. Evidentemente non abbiamo avuto il tempo di fare passare il messaggio rispetto al nostro progetto politico, oltre al fatto che queste regole del gioco cambiate in modo affrettato devono essere da monito. Questo non deve essere un alibi per Elego, che comunque andrà avanti da domani con il suo progetto politico”.

Alessandro Rossi (Noi per la Repubblica): “L’esito è chiaro. Una vittoria netta da parte della Democrazia cristiana che penso abbia doppiato i suoi competitori. L’elemento più preoccupante è quello di un paese che deve uscire da una crisi importante e crediamo che questo quadro possa dare dei risultati, ma credo sia necessaria una grossissima maturità da parte di tutti gli attori, che però credo non si sia visto molto in questa campagna elettorale. Al momento non c’è neanche un quadro chiaro sulle future alleanze, perché è arrivato un risultato inaspettato con una crescita così elevata della Dc”. 

Matteo Zeppa (Rete): “Le nostre aspettative erano altre”.

Roberto Ciavatta (Rete): “Per Rete questa è sicuramente una sconfitta. Non solo non siamo il primo gruppo politico, ma siamo la metà del primo gruppo. È un dato che non ci soddisfa. Credo che i tre anni trascorsi abbiano portato a pensare che fossero meglio quelli che c’erano prima”. 

Giuseppe Morganti (Libera): “Speravamo e contavamo sul fatto che la nostra volontà dialogante fosse più apprezzata dai cittadini, mi pare ce si siano diretti più verso la Dc. Non continuiamo a dire che il Paese deve essere tirato fuori dalle difficoltà di questi anni e c’è bisogno dell’apporto di tutti. Libera è la terza forza politica. Noi abbiamo deciso di fare una crisi di governo perché ritenevamo che il Paese avesse bisogno di unità.  A questo punto toccherà alla Dc gestire la situazione e ci auguriamo lo possa fare con il senso di comunità”.

Fabio Righi (Motus Liberi): Oggi ci vuole una ferma volontà di mettere in campo politiche con la prima vera riforma che è quella del metodo di fare le cose. Solo i sammarinesi possono salvare San Marino. Sarà fondamentale il coinvolgimento di tutte quelle forze di categoria in grado di dare le soluzione in linea pratica per poter intervenire efficacemente, da parte nostra non mancherà il massimo contributo.”

Marco Podeschi (Repubblica Futura): Questa legislatura è finita non per scelta di Repubblica Futura, molto prematuramente. Quando c’è un progetto di cambiamento o si porta a termine o finisce in malo modo. Ed è finito in malo modo. Quindi la Dc ha ottenuto una grandissima vittoria elettorale ed avrà l’onore e l’onere di governare il paese se riuscirà, perché è chiaro che deve trovare delle alleanze. Repubblica Futura, nonostante fosse il partito da abbattere fisicamente, ha invece un risultato addirittura superiore al 2016”.

Al pari del segretario Dc Giancarlo Venturini anche Marco Gatti, da Via delle Scalette esprime soddisfazione: “La sensazione in campagna elettorale era molto buona. Il rapporto con le persone vedeva la Dc come un partito che dà sicurezza. Un risultato così importante da un lato ci fa molto piacere, dall’altro ci carica di responsabilità. Da domani il partito dovrà riunirsi e trovare una strategia di accordo con altre forze politiche per mettere in piedi un governo forte. Non è un compito facile, ma io credo che anche gli altri partiti e l’altra coalizione siano responsabili e quindi si possano trovare convergenze sulle principali tematiche di cui ha bisogno il Paese: riforma della giustizia, consolidamento del sistema bancario e finanziario, rilancio dell’economia. Cercheremo il dialogo con tutti e poi faremo valutazioni. Sicuramente con Rete abbiamo collaborato bene all’opposizione, è una forza politica che è cresciuta e con cui c’è la possibilità di dialogare. Una parte di Libera in particolare si è resa conto che era il momento di staccare la spina e quindi vedremo alla prova dei fatti se saranno coerenti e consapevoli”.

Marco Gatti (Pdcs): “La sensazione in campagna elettorale era molto buona. Il rapporto con le persone vedeva la Dc come un partito che dà sicurezza. Un risultato così importante da un lato ci fa molto piacere, dall’altro ci carica di responsabilità.

Da domani il partito dovrà riunirsi e trovare una strategia di accordo con altre forze politiche per mettere in piedi un governo forte. Non è un compito facile, ma io credo che anche gli altri partiti e l’altra coalizione siano responsabili e quindi si possa- no trovare convergenze sulle principali tematiche di cui ha bisogno il Paese: riforma della giustizia, consolidamento del sistema bancario e finanziario, rilancio dell’economia. Cercheremo il dialogo con tutti e poi faremo valutazioni. Sicuramente con Rete abbiamo collaborato bene all’opposizione, è una forza politica che è cresciuta e con cui c’è la possibilità di dialogare. Una parte di Libera in particolare si è resa conto che era il momento di staccare la spina e quindi vedremo alla prova dei fatti se saranno coerenti e consapevoli”.

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