San Marino. Repubblica futura: “Questo governo si fonda su un inganno agli elettori”

San Marino. Repubblica futura: “Questo governo si fonda su un inganno agli elettori”

Repubblica futura: “Questo governo si fonda su un inganno agli elettori”

Prima i ringraziamenti agli elettori poi la lettura delle ultime due settimane, frutto di accordi sottobanco che partono da lontano. Così Repubblica futura legge l’attualità politica. “Un grazie sincero a tutte le persone che hanno voluto sostenere Rf. Sostanzialmente confermato i nostri consensi nonostante tutto quello che è stato detto contro di noi: che non avremmo passato il 5%, sondaggi farlocchi e fake news.

Circostanze sulle quali occorrerà riflettere molto”, afferma Nicola Renzi. Quindi la valutazione sulla vittoria della Dc: “Non c’è dubbio che il vincitore delle elezioni sia stata la Dc. Ha ottenuto dei risultati impensabili anche per stessa dirigenza democristiana. Questo deve porci degli interrogativi. Una delle cause, certamente, è il comportamento e l’atteggiamento di Ssd e C10 nella formazione della lista Libera. Queste forze erano al governo. A un certo punto qualcuno non se l’è sentita di portare avanti le azioni necessarie. Contava poi di essere al governo dopo le elezioni, ma si ritrova all’opposizione. Visto il ruolo centrale alla Dc, impensabile e insperato, oggi capiamo anche perché è stato promosso con così tanta forza il referendum sulla legge elettorale e capiamo anche perché C10 ha deciso di non affiggere neppure i manifesti di propaganda per il ‘no’. Evidentemente quel referendum è stato il grimaldello per arrivare alla formazione di questo governo. Serviva ad evitare a Rete e alla Dc di dichiarare in maniera chiara agli elettori che il governo sarebbe stato fatto dalla loro coalizione. Da dopo il referendum c’è stata una forte accelerazione verso la stesura di una nuova legge elettorale per portare il Paese velocemente verso le elezioni e verso una maggioranza che fosse Dc, Libera e Rete. Mi dispiace molto come all’interno della maggioranza non ci sia stata sincerità e siano state fatte affermazioni sul fatto che legge elettorale non avrebbe inciso in alcun modo sulla durata della legislatura, soprattutto è stato dichiarato al microfono in Consiglio da Matteo Ciacci. Invece così non è stato. È finita la legislatura con un odg votato che riguardava il tavolo istituzionale, che è stato il prodromo del fallimento, non in grado di rispondere alle problematiche del Paese. Il tema fondamentale del tavolo di confronto è stato sostanzialmente bocciato da gran parte delle forze politiche presenti in Consiglio. Tutto questo è indice di una azione politica fallimentare e disastrosa da parte di Libera che ha rimesso al centro del Paese la Dc. Oggi siamo sprofondati indietro di almeno 10 anni, con ‘Conto Mazzini’ che deve vedere il suo secondo grado di giudizio, e con chi vorrebbe consegnare la storia alla damnatio memoriae di quanto accaduto, e magari anche alla damnatio memoriae giudiziaria. Noi faremo in modo che questo non accada”. Quindi le considerazioni su Npr preferita a Libera per il governo: “Alla fine è prevalsa la volontà di prender come terza gamba la lista che poteva dare meno problemi. Una lista in prevalenza socialista, che è un vero e proprio cartello elettorale, per un vero ritorno al passato. Davanti a tutto questo siamo molto preoccupati per quello che potrà accadere. Sentiamo una fortissima aria di restaurazione e volontà di mettere le mani nei gangli della istituzione del nostro Paese”.

“L’accordo tra Dc e Rete era già cosa fatta prima del 8 dicembre – rincara la dose Sara Conti – Tra l’altro anche a chi come me ha seguito i lavori della scorsa legislatura da fuori, era chiaro dal modo in cui Rete ha condotto la sua opposizione che esistesse un asse consolidato con la Dc. Negato, però, fino alla vigilia delle elezioni. Nelle serate istituzionali in campagna elettorale, quando ancora una volta ho sottolineato l’asse ReteDc, rumorose lamentele si sono alzate dal pubblico sia da parte dei retini che dei democristiani, che si sono affrettati a smentire. Oggi non ci resta che prenderne atto”. Poi aggiunge: “Rete si poneva come forza dura e pura alla sua nascita, ma di questa purezza di intenti è rimasto ben poco. Questo si è manifestato in maniera molto grave ed eclatante in un caso in particolare nel quale è stato tradito l’intento iniziale di Rete, laddove si sono prestati agli scopi di chi voleva bloccare il ‘conto Mazzini’ realizzando una interferenza inaccettabile della politica nel sistema giudiziario con la mancata nomina dei giudici di appello”. quindi Sara Conti ringrazia gli elettori: “Nella campagna elettorale e nel voto dell’8 dicembre abbiamo avuto la dimostrazione che parte dell’elettorato continua a credere nella nostra forza politica. Per questo oggi ringraziamo gli elettori, io per prima che sono nuova eletta. Sono convinta che io e tutti gli altri metteremo a disposizione tutto quello che siamo per meritarci la fiducia che gli elettori che ci hanno dato. Personalmente lavorerò dentro e fuori il consiglio per una opposizione responsabile e costruttiva e ci auguriamo nuova maggioranza possa anteporre gli interessi del Paese ai propri. Noi faremo tutto quanto possibile per vigilare”.

E’ ancora più esplicito Andrea Zafferani: “Questo governo si fonda su un inganno agli elettori che non hanno potuto sapere i patti già determinati prima delle elezioni, uno rispettato e uno no. E’ stato rispettato quello tra Dc e Rete, sancito all’inizio del 2017 in maniera incredibile: un movimento come Rete ha resuscitato una Dc in grande difficoltà dopo essere finita all’opposizione e le ha dato una scialuppa di salvataggio. Questo patto, rigorosamente tenuto nascosto agli elettori, nel giro di tre giorni è stato palesato dopo le elezioni. Il patto non rispettato è quello con Libera. La rabbia visibile di Libera, dove si dicono non attaccati alle poltrone, tanto che hanno fatto cadere il governo… perché avevano la sicurezza di farne un altro e di avere un posto al sole. Hanno pensato bene di vendersi alla Dc, che però da un lato ha preferito l’affidabilità dei socialisti più vari ed eventuali e dell’altro il forno di Libera pronto per sostituire eventuali dissensi. La Dc in queste cose è professionista. Dunque patti tenuti, nascosti agli elettori in una fase politica che nasce sull’inganno ai cittadini. Conferma di questo è che si è creato un accordo di governo senza un programma. Si sono trovati d’accordi sui macrotemi, che tutti conoscono, senza trovare le soluzioni, però. Per questo, e qui devo dare ragione a Libera, ho il sospetto che l’accordo lo abbiano fatto solo sulle segreterie di stato, che non a caso hanno riportato a 10, altrimenti sarebbe stato difficile accontentare tutti. E’ paradossale e inaccettabile dire che si forma una maggioranza senza avere definito un programma. In paradosso politico incredibile che rappresenta meglio di qualunque cosa il ritorno al passato. Tra l’altro, dalle ultime voci sembra che avremo anche dei rinviati a giudizio nelle segreterie di stato. Questa cosa sarebbe particolarmente grave, soprattutto per chi diceva fuori gli indagati dalle istituzioni”, conclude Zafferani.

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