San Marino. Collegio Garante, la maggioranza tira dritto e propone tutte le nomine, Antonio Fabbri

San Marino. Collegio Garante, la maggioranza tira dritto e propone tutte le nomine, Antonio Fabbri

Collegio Garante, la maggioranza tira dritto e propone tutte le nomine

Antonio Fabbri

Le dichiarazioni di condivisione hanno fatto presto, prestissimo, a lasciare il posto alla disillusione.

“Noi siamo stati all’opposizione e non faremo passare all’opposizione quello che abbiamo passato noi”, ha sottolineato quattro giorni fa il capogruppo di Rete, Matteo Zeppa, nella conferenza stampa che ha annunciato nomi e deleghe dei membri di governo. Come no? Detto fatto. Forti della maggioranza dei due terzi del Consiglio, i capigruppo di Dc, Rete, Motus Liberi e Npr, hanno servito la prima deroga alla prassi, giusto giusto in tema di giustizia. Prima decisione autoritaria, giusto giusto alla vigilia – l’udienza è fissata per l’8 gennaio – di una decisione importante da prendere da parte del Collegio Garante sul conflitto di attribuzioni sulla mancata presa d’atto della nomina dei due giudici di appello. Non sia mai che, derogando alla prassi, si voglia usare la nomina come una pressione sui Garanti. 

Certo è che la maggioranza ha premuto sull’urgenza di nominare i tre membri del Collegio Garante, due effettivi ed uno supplente, in prorogatio, formulando, per proforma, richiesta all’opposizione di proporre seduta stante un nome, senza preavviso. Eppure nella scorsa legislatura le nomine sono state rinviate molte volte perché l’opposizione non era pronta.

Invece in questo caso si è tirato dritto, procedendo con l’inserimento all’ordine del giorno dei tre nomi, tutti proposti dalla maggioranza, in deroga alla prassi che prevedrebbe di concordare le nomine e una proposta con l’opposizione, questo al di là dell’autorevolezza dei nominativi presentati. Così la proposta di nomina dei membri del Collegio Garante di Costituzionalità delle norme è fissata al punto 15 dell’ordine del giorno del Consiglio in programma il 7 e 8 gennaio.

“L’opposizione diventata maggioranza ha deciso di fare man bassa. Arbitri della democrazia sono stati monopolizzati dalla maggioranza. Noi non l’avremmo mai fatto”, denuncia Giuseppe Morganti.

Scrolla bellamente le spalle Matteo Zeppa: “L’opposizione voleva ritardare, ma la prorogatio dura da troppo tempo. Non è contrapposizione fra maggioranza ed opposizione, ma voler partire subito per dare funzionalità a quell’organismo”. Beh, detto da chi ha impedito con ogni mezzo la nomina dei Giudici di Appello sostenendo che non era poi così urgente nonostante decine di cause pendenti da decidere, suona proprio come una presa in giro.

Dato politico singolare è che di questo “autoritarismo” di una maggioranza con 44 voti in Consiglio, si meraviglino gli esponenti di Libera, che hanno consentito, con gli errori politici compiuti, che si realizzasse un quadro come quello attuato fin dalla prima riunione dell’Ufficio di presidenza.

Nel merito del comma previsto al punto 15 dell’ordine del giorno si prevede la sostituzione dei membri effettivi del Collegio Garante, professore emerito Giuseppe Ugo Rescigno, giunto a scadenza, e professor Giovanni Guzzetta che, come noto, ricopre l’incarico di Dirigente del tribunale, e il membro supplente Nicola Lettieri, giunto a scadenza. 

La maggioranza ha proposto i nomi del professor Roberto Bin, dell’avvocato Kristina Pardalos e del professor Giuseppe De Vergottini.

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