San Marino. Paride Neri nuovo presidente del CSIR

San Marino. Paride Neri nuovo presidente del CSIR

“Paride Neri, segretario Federazione industria CDLS, è il nuovo presidente del CSIR,Consiglio Sindacale Interregionale San Marino, Emilia Romagna-Marche”.  

Lo annuncia il CDLS, che aggiunge: “La nomina questa mattina a Rimini, dove si è svolto il passaggio di consegne con Giuseppina Morolli, segretaria riminese della UIL , che ha guidato il CSIR negli ultimi due anni. E’ stata inoltre nominata Alessandra Gori, segretaria NIDIL-CGIL, vice presidente e formalizzato l’ingresso dell’USL di San Marino nel Consiglio Interregionale.

Con il cambio al vertice sono stati confermati gli obiettivi programmatici sulla parificazione dei diritti per gli oltre seimila lavoratori frontalieri occupati a San Marino, parificazione fino ad oggi non pienamente raggiunta a causa del vincolo della residenza. 

E’ soprattutto sul terreno delle tutele sociali che il neopresidente del CSIR rivendica l’urgenza di trovare delle soluzioni: “A tal proposito  abbiamo accolto con piacere e anche una certa sorpresa l’importante passo in avanti compiuto lo scorso maggio dalla Repubblica di San Marino con l’approvazione del decreto n.47  che ha  rimosso il requisito di residenza per l’accesso ai permessi lunghi previsti per i genitori con figli non autosufficienti. Questo intervento – sottolinea Paride Neri – compiuto in maniera unilaterale da un governo straniero a vantaggio dei cittadini italiani, deve rappresentare uno stimolo anche per le istituzioni italiane.  In attesa dunque di accordi bilaterali tra i due Stati finalizzati alla soluzione definitiva dei problemi rimasti aperti, anche interventi parziali  come quelli fatti dal Governo di San Marino rappresentano importanti passi avanti”.

E a proposito di tematiche che attendono una soluzione, il presidente del CSIR ricorda quella di chi ha avuto rapporti di lavoro presso la pubblica amministrazione sia italiana che sammarinese: “Si tratta di lavoratori – spiega Neri- che non hanno la possibilità di totalizzare i contributi previdenziali versati nei due Stati, con il risultato di allungare il traguardo della pensione o dover pagare cifre salatissime per la ricongiunzione”.

Ribadita infine l’importanza di portare a termine, con il pieno coinvolgimento delle rispettive istituzioni dei due Paesi, il progetto dell’Osservatorio Frontalieri”. 

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