San Marino. “Aggredita da un nero”, ma non vi fu riscontro. Assolta

San Marino. “Aggredita da un nero”, ma non vi fu riscontro. Assolta

Assolta la donna che aveva detto di essere stata “aggredita da un nero”, ma non vi fu riscontro

Non fu simulazione di reato contestata alla donna. Resta pendente il processo nei confronti del marito per i fatti legati alla “spedizione” a Casa San Michele e resta l’ondata di odio che si scatenò

Antonio Fabbri

Aveva dichiarato di essere stata “aggredita da un nero”. Per l’accusa contenuta nel capo di imputazione era tutto falso. Di certo del nero e dell’aggressione non si trovò alcun riscontro. Finita rinviata a giudizio per simulazione di reato, ieri, tuttavia, la donna, Angelina Marro di 47 anni, è stata assolta con formula piena, perché “il fatto non sussiste”.

La vicenda, ha detto il procuratore del fisco Roberto Cesarini che aveva a sua volta chiesto l’assoluzione con formula dubitativa per insufficienza di prove, è molto fumosa e non chiara. Si era associato alla richiesta del Pf anche l’avvocato Rossano Fabbri. Il giudice Battaglino ha optato per una formula assolutoria piena. In attesa delle motivazioni, la decisione sarebbe basata sul fatto che non fu la donna a divulgare la circostanza della presunta aggressione e a riferirlo pubblicamente e alla gendarmeria, dalla quale fu tuttavia ascoltata per sommarie informazioni.

La donna riferì di essere stata aggredita al marito che divulgò quanto riferitogli. Marito che, come emerso nel dibattimento, è a giudizio in altro procedimento, ancora da fissare, legato in particolare alle conseguenze delle ricostruzioni della moglie e alla “spedizione” a Casa San Michele. Vero è, infatti, che quando la donna riferì al marito di essere stata “aggredita da un nero”, l’informazione venne rilanciata su facebook e fece talmente clamore che fu necessaria addirittura una marcia contro l’odio per contrastare le pulsioni xenofobe che si erano innescate in alcune persone in seguito alla denuncia e al battage mediatico degli “haters”. Lo stesso Procuratore del fisco, ma anche l’avvocato difensore, hanno stigmatizzato la campagna messa in piedi dal gruppo denominato “no migranti”, sfociata anche in altri discutibili e gravi episodi nei giorni successivi.

E’ d’altra parte un fatto che un gruppo di persone andò addirittura a Casa San Michele a chiedere di fare uscire, di notte, due persone di colore ospiti della casa. Fu necessario l’intervento della Gendarmeria per calmare gli animi. E’ un fatto che i giorni successivi ci furono altre spedizioni punitive in attività dove erano presenti persone di colore. E’ un fatto che si innescò una campagna d’odio per la quale fu necessaria, si diceva, una marcia per contrastare la xenofobia montante. Situazioni che, al di là della discutibile decisione del tribunale, sono e restano socialmente preoccupanti. 

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