Primo Consiglio Direttivo di SSD dopo le elezioni, a breve il congresso del partito

Primo Consiglio Direttivo di SSD dopo le elezioni, a breve il congresso del partito

Il Consiglio Direttivo di Sinistra Socialista Democratica riunitosi ieri sera alla presenza di numerosi aderenti, ha impresso una precisa direzione di marcia al lavoro politico dell’organizzazione. 

Dopo aver ascoltato l’esauriente relazione del Segretario del partito, condivisa con il Presidente, l’assemblea si è confrontata su due macro temi all’ordine del giorno: l’analisi del voto e la nuova collocazione politica di SSD.

L’indicazione data da SSD di un Paese unito per affrontare le difficilissime sfide imposte dalla crisi, non è stata capita fino in fondo da un elettorato che aveva già perso fiducia. 

Ciò ha permesso alle forze politiche di opposizione di formare un semplice governo politico, nato dopo una serie di tatticismi, senza essere comunicato preventivamente agli elettori, caratterizzato da programmi carenti e, in certi casi, addirittura contraddittori.

Il gruppo consiliare di “Libera”, nel suo ruolo di opposizione, dovrà quindi da un lato continuare a riaffermare la necessità che nelle Istituzioni e in ogni ambito del Paese si possa conseguire una pace dettata dalla condivisione dei processi, dall’altro incalzare la nuova maggioranza mettendone in risalto le contraddizioni, come lo sono già state sia la nomina autoritaria del Collegio Garante che la scelta di generare diseguaglianze fra chi possiede immobili, esentando le banche dal pagamento dell’imposta patrimoniale.

Il Segretario del partito ha collocato le scelte politiche fatte da SSD nel solco tracciato già dal 2015 con il “Tavolo Riformista” e le due assemblee congressuali del 2017 e 2018, che hanno non solo confermato, ma indicato a chiare lettere la scelta di promuovere l’aggregazione dell’intera area riformista sammarinese. 

Bevitori non ha trascurato l’analisi dei motivi che hanno prodotto l’esito elettorale, giudicato non soddisfacente, sottolineando però la sostanza di un soggetto istituzionale composto da 10 Consiglieri, capace di rappresentare un ulteriore passo sulla strada dell’aggregazione dell’intera area riformista.

La nuova fase, ha rimarcato Bevitori parlando anche a nome del Presidente Muratori, richiede che debba essere definita e legittimata dall’organo principale del partito a cui è affidato il potere di decidere la linea politica e cioè dall’assemblea degli aderenti convocata nella forma di assemblea congressuale.

Per questo motivo il Segretario e il Presidente hanno rassegnato le proprie dimissioni intendendo con queste dare il via ad un rapido percorso che fissi la data dell’assemblea in cui definire nel dettaglio la strategia politica chiamata anche a decidere in merito all’apertura di una fase costituente di Libera e di nominare una nuova dirigenza.

Il Consiglio Direttivo, prendendo atto della scelta, ha comunque deciso che le cariche di Partito siano tutte da intendersi prorogate fino allo svolgimento dell’assemblea congressuale e che il confronto debba continuare attraverso la convocazione di ulteriori riunioni del Consiglio Direttivo nella sua formula allargata agli aderenti.

Nel contempo il Consiglio Direttivo ha approvato la proposta formulata dal Capogruppo, Eva Guidi, di nominare subito un gruppo di coordinamento operativo composto dalle forze che hanno dato vita alla lista per le elezioni, lavori a fianco ed a supporto del gruppo consiliare per affrontare la discussione su singoli progetti e possa occuparsi della questioni organizzative e operative che riguardano “Libera”.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy