San Marino. Commissione finanze, spunta debito estero

San Marino. Commissione finanze, spunta debito estero

Prima riunione Commissione finanze …e spunta subito il debito estero

Segretario alle finanze propone tre porte a cui bussare. Mentre nicchia chi sosteneva che fare debito non è l’unica soluzione

Antonio Fabri

Ieri la prima riunione della commissione finanze, dichiaratamente convocata anche in preparazione degli incontri con gli esperti del Fondo Monetario internazionale, già presenti sul Titano, che resteranno in missione fino a fine mese. Riunione dedicata, quindi, a preparare la visita del Fmi e inevitabilmente a discutere dei fondamentali dell’economia sammarinese. Quindi il Segretario alle finanze Marco Gatti, con affermazioni che non si discostano poi tanto da quelle del precedente governo, ha sostenuto: “Non è un segreto. Abbiamo un debito legale intorno ai 360 milioni di euro”. E propone la ristrutturazione del debito interno trasformandolo in debito estero con tre “possibili fonti di finanziamento”.

Una è quella di mercato; quindi le aperture di credito da “altri Stati” e la terza strada è il Fondo Monetario. Sulle banche un soluzione non troppo diversa da proposte già sentite: aprire il mercato previo accordo con Bankitalia. Subito critica l’opposizione che ha rilevato come, ricalcando la fumosità del programma di governo, manchino le idee chiare su molti aspetti. “Non sono purtroppo emerse indicazioni chiare sulle posizioni che il Governo porterà al Fmi”, ha subito commentato sul suo profilo facebook, Andrea Zafferani di Repubblica futura. Anche nell’ultimo Consiglio erano state chieste, senza ottenere risposta, delucidazioni sulla posizione che la maggioranza avrebbe tenuto nel confronto con il Fondo.

“Non è emerso neppure dove si ha intenzione di andare a finanziarsi, né indicazioni sull’IVA, né sulla spending review, né sulle politiche per rendere più solido il sistema finanziario. Il programma di Governo è generico, oggi (ieri ndr.) ci aspettavamo qualcosa di più preciso. Dovremo attendere ancora. Unica cosa chiara emersa: la volontà di ristrutturare il nostro debito attuale, trasformandolo da debito interno a debito estero ed allungandone la durata.

Su questo il Segretario Gatti è stato deciso. Ogni commento sulle posizioni pregresse di Rete contro il debito estero è puramente inutile. Ennesimo dietrofront di quel movimento”, sottolinea Zafferani. E in effetti proprio Rete, assieme a Mdsi sosteneva: “Fare debito non è l’unica soluzione possibile per uno Stato in crisi se quest’ultimo si impegna a trovare strade alternative. Eppure, purtroppo questo governo – diceva Rete nella scorsa legislatura – non ha mai voluto e non vuole ragionare di strade alternative”.

Evidentemente neppure l’attuale governo di cui Rete fa parte. 

 

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