San Marino. Decreto patrimoniale: Stefano Giulianelli (Dc) su esenzione alle banche

San Marino. Decreto patrimoniale: Stefano Giulianelli (Dc) su esenzione alle banche

Decreto patrimoniale: “l’esenzione alle banche agevolerà la cessione di immobili”

Stefano Giulianelli (Dc) “Il settore bancario va supportato a beneficio dell’intera economia”

Il consigliere della Dc, Stefano Giulianelli, dice la sua sull’emendamento al decreto sulla patrimoniale che ha esentato le Banche dal pagamento dell’imposta per gli immobili datiin garanzia dai debitori e acquisiti in funzione di debiti non onorati. “Nella seduta di lunedì 20 Gennaio scorso, il Consiglio Grande e Generale ha proceduto alla ratifica del Decreto delegato 28 giugno 2019 N.109 “Disposizioni in materia di imposta stra- ordinaria sugli immobili”. Tale ratifica – dice Giulianelli – si è resa necessaria al fine sanare un’evidente diseguaglianza di trattamento fiscale tra persone fisiche e persone giuridiche, causata dall’emanazione, da parte del precedente Governo, del Decreto Delegato 25 giugno 2018 N.71 che aveva istituito un’imposta straordinaria sul valore degli immobili situati nella Repubblica di San Marino nonché sulle attività finanziarie”. 

La maggioranza targata Adesso. SM infatti, in occasione dell’introduzione dell’imposta patrimoniale sugli immobili, aveva stabilito che le Società dovessero pagare l’imposta non sulla base delle risultanze catastali degli immobili detenuti (come previsto invece per le persone fisiche) ma sulla base del valore di bilancio del proprio patrimonio netto, valore quest’ultimo che, in taluni casi, può risultare notevolmente inferiore rispetto all’effettiva consistenza immobiliare detenuta. Nel confermare la contrarietà generale ad un’imposizione che colpisce il patrimonio e i risparmi (l’introduzione di qualsiasi imposta patrimoniale è una manovra cieca, che rende uno Stato inviso ai nuovi investitori e che impoverisce il tessuto sociale a scapito dei consumi, realizzando un immediato aumento del gettito fiscale ma senza risolvere il problema strutturale del deficit del bilancio pubblico), l’attuale maggioranza ha cercato di porre quei correttivi minimali al fine di non penalizzare ancora di più cittadini e imprese, stante il danno già creato dal precedente Governo con il Decreto n.71/2018”.

Va detto, a onor del vero, che sia il decreto 71 che il decreto 109 erano stati presentati dal precedente governo. Quindi sia il Decreto contestato come incompleto che il correttivo arrivavano già dalla precedente legislatura. Quello che invece è stato proposto, e che viene contestato dall’opposizione, è l’emendamento che esenta le banche dal pagare l’imposta sugli immobili che hanno in pancia perché acquisiti da recupero crediti. Sul piano politico l’emendamento approvato è contestato, perché ci sono forze in maggioranza che scelte come quella fatta le hanno sempre osteggiate. Sul piano economico, perché hanno chiesto come le coperture che derivavano dall’imposta oggi stralciata non si sa come verranno rimpiazzate a bilancio. Comunque Giulianelli spiega così l’emendamento presentato: “È stato pertanto proposto e approvato un emendamento finalizzato ad escludere dall’applicazione dell’imposta patrimoniale unicamente quei beni immobili di proprietà delle Banche che derivano dall’attività di recupero crediti, nonché i beni in attesa di locazione finanziaria derivanti dalla risoluzione di contratti di leasing per inadempimento del conduttore.

La motivazione di questa esclusione (che non riguarda pertanto i Beni immobili cosiddetti strumentali delle Banche) è facile da comprendere: tutte le imposte e gli oneri che le Banche sostengono nell’ambito dell’attività di recupero dei propri crediti vengono capitalizzate, e “riversate” nel prezzo finale che i futuri acquirenti di questi immobili dovranno sostenere.

L’esenzione pertanto, oltre a dare ossigeno a bilanci bancari fortemente in difficoltà, raggiunge l’obiettivo (così come anche raccomandato dal FMI) di agevolare la cessione degli immobili, non incrementandone il valore. Ricordiamoci che le banche non sono equiparabili alle società immobiliari, poiché svolgono funzioni primarie di pubblica utilità, ed è quindi fondamentale che tornino a concentrarsi su quella che è la loro attività caratteristica, ovvero raccogliere il risparmio e concedere credito. Non comprendere che il settore bancario va supportato, a beneficio dell’intera economia, è un grave limite dell’attuale opposizione: i risultati di tale approccio si sono (ahimè) ampiamente disvelati negli ultimi tre anni Governo”, sostiene Giulianelli.

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