San Marino. “Sistema bancario debole e fragile ed eccessiva passività di bilancio”

San Marino. “Sistema bancario debole e fragile ed eccessiva passività di bilancio”

“Sistema bancario debole e fragile da ristrutturare ed eccessiva passività di bilancio non più sostenibili”

Il Fondo Monetario invita ad agire tempestivamente. I Segretari di Stato Marco Gatti e Luca Beccari: “Preziose le indicazioni del Fmi per una strategia globale”

Antonio Fabbri

Il Fondo Monetario Internazionale indica le principali vulnerabilità del sistema e un corollario, non meno importante, di criticità su cui intervenire in modo urgente.

A introdurre la conferenza stampa di chiusura della visita degli esperti di Washington è il Segretario alle Finanze Marco Gatti: “Riteniamo positivo che a inizio legislatura ci sia stata la visita del Fondo, perché così le politiche che abbiamo intenzione di mettere in campo come da programma di governo, hanno il vantaggio di poter essere analizzate in anticipo dai tecnici esterni del Fmi. Il Governo – prosegue Gatti – ha rappresentato al Fondo che, in questa legislatura, l’Esecutivo gode del sostegno di una maggioranza ampia, frutto di una scelta che converge sulla necessità che interventi strutturali siano portati avanti in una logica di ampia condivisione, partendo dalla politica, ma non solo, estesa a tutte le parti economiche e sociali del Paese”.

Il governo – ha aggiunto il Segretario alle finanze – terrà conto anche dei suggerimenti che sono venuti in questa visita da parte del Fondo e di analisi e dati che il Fmi ha dato, per strutturare un insieme di interventi coordinati tra loro che saranno confrontati con le parti politiche ed economiche del Paese. Il nostro impegno sarà anche di tenere aggiornato il Fondo sugli interventi affrontati con urgenza e sulla programmazione per tutto l’arco della legislatura. L’impegno è quello di favorire una maggiore liquidità nel paesee e il ritorno alla redditività del settore bancario e finanziario, assieme ad una azione per ritrovare liquidità e stabilità dei conti pubblici, impegno che ci siamo assunti fin dal programma elettorale e abbiamo trasmesso al Fondo Monetario”.

Entra nel dettaglio delle osservazioni del Fmi il Capo missione, Nir Klein: “Abbiamo concluso un intensa tornata di incontri con il nuovo Governo, con Bcsm, con i membri del Consiglio e le parti sociali. Continueremo a lavorare insieme e a fornire tutta l’assistenza assistenza tecnica necessaria ad una strategia complessiva per la stabilità. Prendiamo positivamente atto – ha detto Klein – dei progetti che mirano a definire una strategia globale per poter fare fronte alle vulnerabilità del sistema e per salvaguardare la stabilità economica e finanziaria”. Quali sono queste vulnerabilità? Lo spiega lo stesso Capo missione.

“Sono due le principali vulnerabilità: un sistema bancario debole e fragile e eccessive passività del bilancio. Senza una strategia complessiva, credibile e globale prevediamo che la crescita si manterrà debole e il saldo dei rischi andrà verso peggioramento”.

Nello specifico del sistema bancario la situazione tracciata è critica. La solvibilità delle banche è gravata da un eccesso di Npl nel sistema. “Crediamo che le banche debbano migliorare la loro posizione di liquidità e patrimoniale ed impegnarsi in una complessiva ristrutturazione”. 

Sui crediti “non performanti” il dato del Fondo traccia un quadro impietoso: “Il volume degli Npl a San Marino è uno dei più elevati del mondo. Gli Npl costituiscono il 55-58% dei crediti delle banche e la maggior parte è verso soggetti debitori esteri”. Circostanza, quest’ultima, che si traduce in una maggiore difficoltà nel recupero del credito. “Per la gestione degli Npl – ha aggiunto Klein – siamo a conoscenza del progetto del governo di creare veicolo centralizzato per la risoluzione degli Npl. Siamo in attesa di vedere il progetto definitivo, ma vogliamo sottolineare che ci potrebbero essere dei rischi potenziali per le finanze pubbliche e il riconoscimento delle perdite delle banche”. Per le politiche di bilancio “riteniamo che ci sia spazio di manovra attraverso politiche ambiziose di consolidamento di bilancio per diminuire il debito pubblico, intervenendo sia sul piano delle entrate che sul piano delle uscite. Per le riforme strutturali abbiamo notato alcuni progressi in questo campo, ma ci sono ulteriori sforzi da compiere per migliorare il clima imprenditoriale e rimuovere difficoltà che ancora incidono sul mercato del lavoro e in questo senso l’Accordo di Associazione con l’Europa potrebbe portare dei benefici. Sappiamo che il nuovo Governo si è appena insediato e necessiterà di maggior tempo per rivalutare la situazione e proporre soluzioni fattibili per la Repubblica di San Marino. Tuttavia invitiamo il nuovo Esecutivo ad agire celermente per risolvere le problematiche nel più breve tempo possibile”.

Il Segretario agli esteri, Luca Beccari, ha dal canto suo ribadito che “questa missione permette di poter utilizzare e sfruttare suggerimenti del Fondo. Siamo consapevoli delle maggiori criticità e problemi che necessitano di soluzione tempestiva. Valutiamo positivamente che siano emersi molti elementi di attenzione che trovano una coerenza con il nostro programma di governo. Dal punto di vista politico questa missione ha in qualche modo evidenziato la necessità per San Marino di cambiare il paradigma sull’approccio ai problemi del sistema bancario. Fatti salvi i fabbisogni di capitale, liquidità ed efficienza del sistema, dobbiamo basare la nostra strategia sulla necessità di ristabilire la profittabilità delle banche. Solo con il ripristino della redditività potremo smaltire le scorie del passato. Se invece ci approcciamo ai problemi solo in un’ottica di fabbisogno di capitali e di ripristinare ciò che manca, ma non aumentiamo considerevolmente la profittabilità delle banche, allora l’intervento pubblico diventa costoso e inefficiente, perché non risolve i problemi attuali”.

Sulla competitività del sistema economico: “dal punto di vista dell’incremento della competitività delle imprese – dice Beccari – confermiamo che il percorso di associazione all’Ue può sicuramente portare opportunità, ed è un elemento su cui il Governo vuole continuare a lavorare e dedicare massima attenzione. Da questa missione sono emersi spunti molto preziosi che possono aiutarci a definire la strategia di azione. Strategia che, ci tengo a sottolineare, non deve essere solo del Governo, ma deve essere una strategia di Paese”.

I dati economici snocciolati dal Fondo, d’altra parte, fanno molto riflettere e danno conto della necessità degli interventi.

Quanto al debito pubblico il Fondo riferisce che “le stime ufficiali parlano di un debito pubblico pari al 32% del Pil. All’interno Fondo Monetario, però, consideriamo anche gli impegni che il Governo ha assunto verso il sistema. Tra questi sono da tenere in considerazione i crediti imposta e la risoluzione di BancaCis, con l’impegno dello stato di ripagare i fondi pensione in 8-10 anni. Considerando tutte queste passività, valutiamo che il debito pubblico si attesta attestano all’85-86% del Pil. Per questo incoraggiamo il Governo al consolidamento di bilancio, per giungere alla sostenibilità del debito pubblico”, ritenuto già oggi insostenibile.

Quanto alle riforme necessarie il Fmi sottolinea che “l’ultimo rapporto del Fondo conteneva una analisi sul sistema pensionistico sammarinese e le relative proiezioni. Attualmente il sistema non è sostenibile e richiede una riforma urgente. Si regista un deficit strutturale del 2,5%, che richiede trasferimenti ricorrenti da governo centrale e drena così risorse che dovrebbero essere stanziate per altri tipi di spese. Con l’aumento della popolazione anziana il divario aumenterà ulteriormente. Incoraggiamo il Governo a proseguire il dialogo intrapreso per una riforma credibile e sostenibile, anche perché qualsiasi soluzione verrà definita non potrà portare effetti immediati nel breve termine”.

Caldeggiato anche il passaggio al sistema IVA nel più breve tempo possibile. “La sostituzione della Monofase con l’IVA è fondamentale per aumentare le entrate tributarie, a condizione che l’IVA sia progettata con esenzioni limitate e aliquote sufficientemente elevate e sia attuata in un calendario coerente con la capacità dell’amministrazione tributaria”. Quanto alla necessaria ristrutturazione del sistema bancario, Klein specifica: “Quando si parla di ristrutturazione, non ci si riferisce solo alla ricapitalizzazione e al ripristino dello stato patrimoniale, ma anche alla redditività da perseguire. Per questo è necessaria una strategia globale che devono portare avanti congiuntamente Bcsm e Governo, per garantire la sostenibilità delle banche. Nell’attuale sistema c’è una concentrazione troppo elevata di banche: il rapporto tra numero di filiali per ciascun cittadino adulto è il più alto in Europa. Sul fronte dei ricavi, occorre un incremento. Ciò comporta anche una riduzione percentuale delle attività non fruttifere, Npl e crediti imposta. La ricapitalizzazione dipende molto dalle banche, e il ritorno alla redditività aiuterà sicuramente l’attrazione di investitori esteri”.

Sul piano del Prodotto interno lordo, il Fondo ha chiarito che l’ultimo dato ufficiale disponibile è del 2018 ed ha visto una crescita del PIL pari all’1,7%, dato nel quale fattore determinate della crescita sono state le esportazioni. Il Fondo tuttavia prevede che, sia il contesto dei maggiori partner commerciali come l’Italia, dove il PIL segna livelli di crescita esigui, sia un previsto rallentamento dell’occupazione, porterebbero ad un decremento della crescita del Prodotto interno lordo. In particolare “in assenza di una chiara strategia per riparare il sistema bancario e far fronte ai rischi fiscali, si prevede che la crescita del PIL reale si ridurrà gradualmente dall’1,7% nel 2018 a circa lo 0,5% nel medio termine a causa della continua riduzione della leva finanziaria del sistema bancario e di un ambiente esterno debole. Queste prospettive di crescita sono circondate da significativi rischi al ribasso, date le elevate vulnerabilità finanziarie e fiscali”. Il dato fornito del PIL, dunque, nel chiarire che probabilmente era eccessivo parlare di Paese immobile con un +1,7% del PIL a San Marino nel 2018, laddove in Italia faceva segnare un +0,8%, allo stesso tempo fornisce proiezioni di decremento della crescita devono spronare a intervenire tempestivamente.

 

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