San Marino. Wind Farm, pioggia di assoluzioni nel processo, Antonio Fabbri

San Marino. Wind Farm, pioggia di assoluzioni nel processo, Antonio Fabbri

Vicenda Wind Farm, pioggia di assoluzioni nel processo

Assolti dal concorso esterno in associazione mafiosa perché il fatto non sussiste

Antonio Fabbri

Pioggia di assoluzioni nel processo con 24 imputati legato all’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro denominata “Wind Farm”. La vicenda, finita anche nelle relazioni dell’antimafia italiana, parti da una indagine avviatasi nel 2010, con fatti contestati risalenti al 2007. A dieci anni, dunque, dall’inizio delle indagini lo scorso 23 gennaio, con rito abbreviato, sono arrivate le prime assoluzioni che fanno decadere le iniziali costruzioni accusatorie. Nella vicenda erano finiti in mezzo anche due sammarinesi, Roberto e Maximiliano Gobbi, titolari della sammarinese Seas srl, società che operava nell’ambito delle energie rinnovabili, e facente parte della compagine societaria della società Vent1 srl, proprietaria del parco eolico – uno dei più grandi d’Europa – realizzato di Isola di Capo Rizzuto, un impianto con 48 aerogeneratori.

La vicenda si conclude dunque positivamente per i sammarinesi. “Sono stati assolti per insussistenza del fatto – riportano i giornali calabresi – Roberto Gobbi, Maximiliano Gobbi, e Martin Zwichy, che erano stati accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. Erano accusati di aver consentito a
componenti i della cosca Arena di partecipare per conto della cosca alla realizzazione del parco eolico Wind Farm”.

Una accusa che, dunque, si è rivelata infondata, data l’assoluzione da tale imputazione perché il fatto non sussiste. L’inchiesta che era dunque partita con pesanti accuse, si è nel corso del tempo sgonfiata, tra sequestri, dissequestri e risequestri del parco eolico che, a quanto si sa, non è stato dunque mai attivato a pieno. Riporta nel dettaglio il Corriere della Calabria che, oltre alle assoluzioni dei Gobbi anche altri imputati sono stati prosciolti dalle accuse:

“Assolti perché il fatto non costituisce reato Giuseppe Graziano, Salvatore Curcio, Antonio Genovese, Vincenzo Iacovino, Giovanni Misasi, Vittoria Imeneo, Egidio Michele Pastore, Luciano Pelle, Annamaria Ranieri, Domenico Vasta e Massimo Zicarelli – prosegue il Corriere della Calabria – L’accusa comprendeva la falsità ideologica e l’abuso d’ufficio perché nella loro qualità di pubblici ufficiali del Nucleo di Valutazione impatto ambientale (Via) della Regione Calabria avrebbero emesso parere favorevole riguardo la compatibilità ambientale del progetto pur in assenza di alcuna istruttoria a riguardo. Già in sede di requisitoria, a settembre 2017, per i componenti del Nucleo Via era stata chiesta l’esclusione dell’aggravante mafiosa e invocata l’intervenuta prescrizione da parte del pm Domenico Guarascio”. Poi prosegue il Giornale della Calabria: “Interviene l’insussistenza dell’aggravante mafiosa – assoluzione da questa perché il fatto non sussiste, dunque – e la conseguente prescrizione per i reati contestati, a vario titolo, a Pasquale Arena, Nicola Arena (classe ’37), Nicola Arena (classe ’64), Carmine Megna, Giuseppe Ferraro, Salvatore Nicoscia, Roberto Gobbi, Giovanni Maiolo, Fabiola Valeria Ventura, Maxilmilano Gobbi, Martin Zwichy, Agostino Biondi, Stefano Colosimo, Giuseppe Ferraro, Carmelo Misiti, di falsità ideologica, abuso d’ufficio e trasferimento fraudolento e possesso ingiustificato di valori”.

La vicenda fece molto scalpore anche sul Titano, dove i sammarinesi sono difesi dall’avvocato Rossano Fabbri, mentre in Italia sono stati difesi, tra gli altri, dall’avvocato Alessandro Petrillo. A San Marino, quando scoppiò il caso, venne a suo tempo sospesa dal Congresso di Stato, e poi riattivata, la licenza alla Seas srl. Vennero anche aperti fascicoli in tribunale, in particolare in seguito a rogatorie provenienti anche dalla Germania, che a sua volta indagava su propri cittadini interessati al progetto del parco eolico e finiti quindi nelle indagini.

Un fascicolo sammarinese, tra l’altro, risulterebbe ancora aperto così come sarebbe ancora pendente, per le vicende legate al sequestro del parco eolico, un ricorso in Cassazione, il cui epilogo, dopo l’assoluzione in sede penale, parrebbe avviato ad un esito conseguente.

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