Lavori della Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri

Lavori della Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri

COMUNICATO STAMPA

 

Commissione Consiliare Permanente

Affari Esteri, Emigrazione ed Immigrazione, Sicurezza e Ordine Pubblico,

Informazione

 

SEDUTA DI MERCOLEDI’ 12 FEBBRAIO

 

     Questione targhe, accordo di associazione con l’Ue, emergenza Coronavirus e concessione delle residenze agli imprenditori. Questi i quattro temi che tengono banco nella seduta pomeridiana della Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri, Emigrazione ed Immigrazione, Sicurezza e Ordine Pubblico, Informazione. In apertura il Segretario di Stato Luca Beccari dà notizia della sottoscrizione di due memorandum, uno di natura turistica con l’Argentina e un secondo per lo scambio formativo con Malta. 

     Una terza comunicazione si collega invece alla Brexit. “L’Ue – spiega Beccari – chiede a San Marino di riconoscere il periodo transitorio”. C’è poi “un discorso legato agli accordi in materia finanziaria. Ad esempio quello che San Marino ha con l’Ue”: a tal proposito risulta necessaria una “rinegoziazione” con il Regno Unito: chissà che non si aprano opportunità interessanti”. Nicola Renzi (Rf) chiede all’esecutivo aggiornamenti sul tema dell’accordo di associazione con l’Ue. “Credo ci debba essere un momento di confronto istituzionale in Consiglio e Commissione per essere informati sul negoziato. Quale sarà il team negoziale? C’è già stata una sessione negoziale?”. Francesco Mussoni (Pdcs) propone un ordine del giorno per indirizzare un messaggio di vicinanza politica e istituzionale alla Cina”, colpita in queste settimane dalla crisi legata al Coronavirus. La Commissione dà il via libera all’ordine del giorno. In merito a residenze e permessi di soggiorno, Gian Matteo Zepppa (Rete) chiede “al Segretario di Stato la possibilità di verificare se e come ci sono delle interlocuzioni tra Ufficio Industria, Ufficio Attività di controllo e Affari Esteri sulle casistiche per motivi imprenditoriali”. “Facciamo la massima attenzione – avverte Maria Luisa Berti (Npr) – perché la legge c’è ed è chiara: non possiamo concedere la residenza sulla base di promesse ma di garanzie reali. “Un business plan – ricorda Andrea Zafferani (Rf) – non è un Vangelo e in base alle variazioni delle condizioni di mercato possono esserci delle variazioni. Uno Stato deve essere capace di analizzare la sensatezza di quella variazione: a volte gli uffici tendono a non farlo”.

“L’Unione Europea – spiega il Segretario Beccari, intervenendo in merito ai rapporti con l’Ue – ci ha chiesto di non tenere la riunione a febbraio, ma di ricominciare i round negoziali a marzo. Hanno chiesto più tempo per analizzare il dossier dell’accordo di associazione e arrivare più preparati al round”. Invitati “i rappresentanti di Andorra e Monaco per un incontro trilaterale che dovrebbe avvenire nella prima decade di marzo”. Quanto alla questione targhe “nel mille proroghe sono vivi degli emendamenti che potrebbero prevedere delle modifiche all’articolo sulle targhe estere. L’altra strada è il decreto di modificare del codice della strada, con tempi leggermente più lunghi.

     La seduta si chiude con il riferimento trimestrale del Segretario di Stato per gli Affari Esteri sulle residenze elettive: all’appello risulta esserci una sola istanza, per ricongiungimento familiare, che ha avuto esito positivo. Gian Matteo Zeppa (Rete), a nome della maggioranza, annuncia “un ordine con cui chiediamo di permettere ai membri della Commissione in casi particolari di prendere visione al dipartimento Esteri della documentazione di coloro che chiedono residenza elettiva”. Alessandro Bevitori (Libera) esprime la sua contrarietà, affermando che “la nostra Repubblica deve fare un salto di qualità nell’avvicinarsi sempre di più al superamento di strumenti discrezionali”. “La finalità non è ingolfare la pubblica amministrazione – è la risposta di Maria Luisa (Npr) -. Si chiede di poter visionare la documentazione nell’ottica della trasparenza”. Per Nicola Renzi (Rf) “in programmi come questi anche la riservatezza ha un valore”. “Non si va ad incidere sulla celerità e la certezza della pratica” puntualizza Alessandro Scarano (Pdcs). Il commissario Zeppa presenta quindi una nuova stesura dell’ordine del giorno, che viene approvato dalla Commissione con 8 voti favorevoli e 1 astenuto.

Comunicazioni

Segretario di Stato Luca Beccari: La prima comunicazione riguarda la firma di un memorandum per la cooperazione turistica tra San Marino e l’Argentina oltre a un memorandum per lo scambio di insegnanti con la Repubblica di Malta. Lo standard dell’accordo con l’Argentina è simile a quello di altre intese già sottoscritte in questo ambito: i due settori principali sono l’interscambio formativo, statistico, indagini di mercato, per capire come convogliare i flussi turistici, e le iniziative comuni. Il memorandum con Malta è sicuramente un accordo importante perché permette di sviluppare un’esperienza professionale per il nostro corpo insegnanti che può portare delle opportunità formative importanti. Importante anche il riconoscimento del servizio all’estero. Ovviamente questo è un protocollo che dovrà essere tradotto in termini operativi. Un’altra comunicazione che vorrei fare riguarda l’invio di una nota verbale alla Commissione Europea. A seguito della Brexit si è aperto un periodo transitorio di circa un anno durante il quale lo status del Regno Unito rimane in vita. L’Ue chiede a San Marino in quanto Stato terzo di riconoscere questo periodo transitorio e mantenere vive nei confronti del Regno Unito le condizioni che vigono nell’ambito degli accordi. C’è un discorso legato agli accordi in materia finanziaria. Ad esempio quello che San Marino ha con l’Ue, il quale comprendeva anche il Regno Unito. Questo accordo andrà rinegoziato con il Regno Unito. Chissà che non si aprano opportunità interessanti in questo senso.

Nicola Renzi (Rf): Ringrazio il Segretario Beccari per aver ricordato l’accordo stipulato con Malta che ritengo molto importante. La firma è avvenuta in campagna elettorale ma non abbiamo dato notorietà a questa cosa. Capisco quali sono le difficoltà nel risolvere la questione targhe, che è determinante per noi. Non ci sentirete fare il refrain e imputare a il Segretario agli Esteri il non avere risolto la questione targhe. E’ la maggioranza che deve farsi un esame di coscienza e comportarsi in maniera adeguata. Però la cosa che possiamo chiedere è: quali azioni sono state realizzate dal Governo? A nostro avviso occorre mettere in campo una azione che non sia demandata esclusivamente alla Segreteria agli Affari Esteri. Inoltre vorrei chiedere quando il rapporto del GRECO sarà approvato e quando diventerà pubblico e sarà visionabile. Se sottovalutiamo il percorso di associazione con l’Ue potrebbero esserci delle ripercussioni per il nostro Paese e crediamo che ci sia la determinazione nel portare a compimento il percorso da parte della Dc. Tuttavia chiederei al Segretario di intavolare un confronto tra le forze politiche che possa essere il più ampio possibile. Avevo proposto degli incontri informali presso la Segreteria di Stato. Mi è stato risposto che era inutile, io non lo credo. Credo ci debba essere un momento di confronto istituzionale in Consiglio e Commissione per essere informati sul negoziato. Quale sarà il team negoziale? C’è già stata una sessione negoziale? Questo per dire che: su un tema fondamentale io spero che non vengano fatti giochini. Non buttiamolo in politichese. Noi siamo disponibili a condividere quello che è stato fatto, ma ci servono dati e informazioni.

Francesco Mussoni (Pdcs): Sul tema del Coronavirus: credo sia importante indirizzare un messaggio di vicinanza politica e istituzionale alla Repubblica Cinese che in questo momento rischia di essere messo in ginocchio. E’ un tema su cui il nostro Paese deve in qualche modo dare un messaggio. Il mio è solo un invito, lascio al Segretario le formule comunicative più adeguate.

Paolo Rondelli (Rete): Propongo alla Commissione di valutare l’elaborazione di un ordine del giorno su questo tema.

Gian Franco Terenzi (Pdcs): Volevo comunicare che non solo a titolo personale, ma anche attraverso un’associazione di amicizia con la Repubblica Cinese, è stato fatto un comunicato stampa per rendere edotta la popolazione che quella Associazione si è mossa per dare vicinanza al popolo cinese. Il mio intervento è quello di rendere edotta la Commissione e la Segreteria per interpretare bene quello che si dovrà fare. Sono due situazioni completamente diverse. Non vorrei fosse interpretata come una situazione di tipo secondario. E’ mio dovere dare queste informazioni.

Gian Matteo Zeppa (Rete): Avendo valutato alcune problematiche che si sono avute nelle scorse legislature soprattutto in merito alle questioni delle concessioni di residenza legate a motivi imprenditoriali, vorrei chiedere al Segretario di Stato la possibilità di verificare se e come ci sono delle interlocuzioni tra Ufficio Industria e Ufficio Attività di controllo e Affari Esteri sulle casistiche per motivi imprenditoriali che prevedevano un permesso di soggiorno o residenza. Tutto quello che rientra nel mare magnum della 118. Ci sono stati casi di revoca di residenze. Mi viene da menzionare il caso Celli – Buda. Chiederei questo impegno da parte del Segretario: se è possibile avere la fattispecie in Commissione. C’era stata la volontà espressa nella scorsa legislatura, ma poi qualcosa è andato storto.

Alessandro Bevitori (Libera): Per quanto riguarda la concessione di residenze è stata una prassi consolidata quella di darci dei parametri. E’ vero che la Commissione decide in maniera discrezionale, però è bene che ci siano dei parametri in qualche maniera indicati. La legge 118 consente anche ad un imprenditore non ancora insediato a San Marino di dire: se io costituirò questa società e realizzerò questo determinato progetto con questi impegni occupazionali, tu Commissione mi concederesti la residenza? E’ lecito che un imprenditore faccia una valutazione di questo tipo. La legge 118 introduce l’attività di controllo e monitoraggio della concessione di residenza. L’ufficio attività economiche effettua una verifica del businessplan presentato. Nella passata legislatura avevamo chiesto di trasmetterci i dati con una sorta di schema dove si rapportava in maniera sintetica da una parte le promesse indicate nel businessplan e dall’altra parte veniva indicato ciò che era stato realizzato. Sulla base di questo la Commissione ha la possibilità di mantenere la residenza o di revocarla. Sotto questo aspetto sarebbe il caso di riprendere i rapporti con l’ufficio attività economiche.

Maria Luisa Berti (Npr): Vorrei capire meglio quelle che sono le prerogative della Commissione. Ho un’esperienza di partecipazione in una passata legislatura. C’era il massimo scrupolo nel concedere il permesso ad imprenditori e si tenevano una scrupolosa lettura dei criteri di concessione verso coloro che venivano a investire nel Paese. Ciò non significava una posizione di ostacolo, ma si voleva solo far rispettare quanto previsto dalla legge. Mi preoccupa quanto ho colto dalle parole del commissario Bevitori. Mi pare di capire che l’orientamento della scorsa Commissione fosse quello di concedere la residenza e poi una volta fatte le verifiche da parte degli uffici revocare la residenza. Facciamo la massima attenzione, perché la legge c’è ed è chiara: non possiamo concedere la residenza sulla base di promesse ma di garanzie reali.

Andrea Zafferani (Rf): Chiedo se sia possibile condividere anche con la minoranza i giorni di convocazione della Commissione. Ho una domanda per il Segretario: mi piacerebbe avere novità sul caso targhe. Penso non si debba strumentalizzare questo tema come è stato fatto in passato: voglio solo avere un aggiornamento sulle ultime vicende. Per quanto riguarda l’argomento delle residenze, il nostro ordinamento si è mosso nella direzione di favorire gli investimenti anche attraverso la possibilità di ottenere la residenza. Un businessplan non è un Vangelo e in base alle variazioni delle condizioni di mercato possono esserci delle variazioni e uno Stato deve essere capace di analizzare la sensatezza di quella variazione: a volte gli uffici tendono a non farlo. Faccio un ragionamento generale perché non so come la Commissione abbia agito in passato. Vorrei che l’approccio sia usato sul buonsenso e non sul burocratico rispetto dei numeri.

Denise Bronzetti (Npr): Mi fa sorridere che oggi si faccia polemica sul fatto che non sono stati contattati i membri dell’opposizione. Per quanto riguarda i temi sollevati, mi trovo molto d’accordo con quanto sostenuto dalla collega Berti. Spesso le leggi sono perentorie sui termini e sulle indicazioni normative nei casi da trattare. Siamo già stati richiamati dagli organismi internazionale per una modifica sulla legge per le residenze che prevedeva, a seguito di separazione tra i coniugi, l’allontanamento del territorio. Sulle revoche chiedo di prestare molta attenzione perché anche nel caso di un imprenditore che aveva tutte le caratteristiche, al quale poi vengono a mancare i requisiti, credo sia illogico procedere in maniera tranchant.

Segretario di Stato Luca Beccari (replica): Tra il mese di marzo ed aprile saremo a Strasburgo per quanto riguarda il GRECO. Sta lavorando la direzione affari economici e dovrei essere più preciso alla prima occasione utile. Sul caso targhe e l’associazione con l’Ue alcune considerazioni. Ringrazio Renzi e Zafferani per la volontà di non strumentalizzare. Cercherò di fare altrettanto. Non siamo stati fermi. La prima cosa che ho cercato di fare è stato un aggiornamento normativo. Sul negoziato, è mia intenzione mantenere l’impostazione del Governo uscente, quindi il capo – negoziatore e la struttura del team negoziale. Credo sia necessaria esperienza sul campo prima di prendere decisioni diverse. Parteciperò a tutti gli incontri. L’Unione Europea ci ha chiesto di non tenere la riunione a febbraio, ma di ricominciare i round negoziali a marzo. Hanno chiesto più tempo per analizzare il dossier dell’accordo di associazione e arrivare più preparati al round. Questo non riguarda San Marino ma tutti gli Stati oggetto del negoziato. Abbiamo cercato di insistere per tenere la riunione a febbraio, ma la Commissione ci ha chiesto una disponibilità per marzo. Abbiamo approfittato di questo per cercare di arrivare pronti e allineati ai prossimi passaggi. Su questo ho invitato i rappresentanti di Andorra e Monaco per un incontro trilaterale che dovrebbe avvenire nella prima decade di marzo. San Marino tra i tre è quello più determinato e ha un obiettivo di chiusura molto più forte. E’ importante continuare ad avere una spinta dagli altri Stati. Avvieremo un nuovo ciclo di confronti con le associazioni di categoria. E’ una cosa che ho sempre sostenuto e che ha sempre sostenuto il mio partito. Dobbiamo condividere il percorso con la cittadinanza. Sulla questione targhe. Il passaggio deve avvenire nelle Aule del Parlamento italiano. Così solo può essere. Cosa stiamo facendo noi? Cercando in tutte le direzioni di sostenere. Le strade sostanzialmente sono due. Non facciamo proclami anche per ragioni di opportunità. Nel mille proroghe sono vivi degli emendamenti che potrebbero prevedere delle modifiche all’articolo sulle targhe estere. L’altra strada è il decreto di modificare del codice della strada, con tempi leggermente più lunghi. Registro un interesse molto ampio e molto vivo da parte delle forze politiche italiane. Nel milleproroghe convergono provvedimenti diversi. Il nostro è un tema piccolino in mezzo a tanti temi. Sarà mia cura fornirvi degli aggiornamenti. Nulla da dire sull’ordine del giorno di sostegno alla Cina. Sul discorso delle residenze si apre un tema che non si risolve oggi. Questa Commissione concedere le residenze e lo fa sulla base di parametri di legge. A chi competono i controlli? E’ la Commissione che si deve preoccupare ciclicamente di verificare il mantenimento dei requisiti? Se la normativa ha dei limiti bisogna porre rimedio, mettere in piedi strumenti di monitoraggio da parte degli uffici che eventualmente segnalano alla Commissione se vi sono casistiche particolari di divergenza. Al di là di quelle che possono essere queste valutazioni a voce alta, c’è l’elemento conoscitivo. A un certo punto interessa sapere qual è lo stato dell’arte? Per arrivare a una adozione o una modifica della normativa, va fatta una ricognizione di come stanno le cose.

Nicola Renzi (Rf): Formulerei questa proposta che mi sembra la migliore. Doveroso esprimere la vicinanza del Paese. Votare noi un ordine del giorno per chiedere al Governo di compiere degli atti non mi sembra la cosa migliore. Quello che come Commissione possiamo fare è far arrivare la nostra vicinanza come organismo parlamentare al Parlamento della Repubblica Cinese. Più sono i gruppi di amicizia e vicinanza parlamentare, maggiore vantaggio ne viene al Paese e al Governo di turno. Motivo per cui rivendicherei il ruolo parlamentare che stiamo svolgendo lasciando alla Segreteria il ruolo di iscrivere all’omologo. Noi possiamo inviare un messaggio di vicinanza e solidarietà al popolo cinese.

Comma 3. Stabilimento delle relazioni diplomatiche con le Isole Marshall

Nicola Renzi (Rf): In passato ci siamo accontentati di quello che avevamo, tralasciando una visione più olistica che riguardasse la volontà di San Marino di relazionarsi con la maggior parte dei Paesi al mondo. E’ stata un’idea molto opportuna. Penso ad esempio a quanto il continente africano sia ampiamente trascurato dalla nostra Repubblica. Siamo in assenza di rappresentanze consolari. Sarebbe opportuno magari in una prossima Commissione dedicare un tema di approfondimento per conoscere le linee che il Governo adottare per rapportarsi con il corpo diplomatico e consolare e mantenere quello che noi abbiamo consolidato.

Comma 4 – Esame, ai sensi dell’art. 1, ultimo comma, della Legge n.13/1979 così come modificato dall’art. 1 della Legge n. 100/2012, dell’Accordo tra il Governo della Repubblica di San Marino e il Governo della Georgia in materia di cooperazione turistica, firmato a San Marino l’8 marzo 2013

Maria Luisa Berti (Npr): Esprimo soddisfazione per aver portato subito in questa Commissione questi accordi che sono sicuramente positivi per lo sviluppo del nostro Paese. La firma del primo accordo è del 2013, ora siamo nel 2020: mi sembra strano che si sia atteso tutto questo tempo. Ci sono delle spiegazioni? Sicuramente è stata una mancata opportunità per il Paese non avere proseguito l’iter.

Segretario di Stato Luca Beccari: Non ci sono state condizioni politiche o di altra natura. Sono state sviluppate numerose intese bilaterali. Molto spesso dove non ci sono accordi o intese che possono avere una rilevanza importante perché possono dare degli effetti immediati evidentemente non viene dato seguito immediato.

Riferimento trimestrale del Segretario di Stato per gli Affari Esteri, ai sensi dell’art.16-bis della Legge n. 118/2010 come introdotto dall’art.19 della Legge n.94/2017, in merito al numero e all’esito delle pratiche relative alla concessione di residenza elettiva e delle motivazioni degli eventuali dinieghi

Segretario di Stato Affari Esteri Luca Beccari: Il mio intervento sarà molto breve. Ai sensi della normativa il mio compito è riferire periodicamente sul numero di residenze concesse e negate. In base ai dati del dipartimento Affari Esteri, c’è stata una sola istanza, per ricongiungimento familiare, che ha avuto esito positivo.

Gian Matteo Zeppa (Rete): C’è da fare una analisi su quanto l’attuazione del disposto di legge all’interno di una variazione di legge abbia portato alla Repubblica di San Marino. La struttura di questo disposto normativo può essere intrigante, ma non ha avuto la percezione da parte dell’esterno. E’ successo un caso di una residenza elettiva con una omonimia molto pesante: come sappiamo tutti tutte le pratiche di richieste di residenza e permessi di soggiorno hanno un iter che può servire da supporto ai commissari per fare diverse valutazioni. Come forze di maggioranza presentiamo un ordine con cui chiediamo di permettere ai membri della Commissione in casi particolare di prendere visione al dipartimento Esteri della documentazione di coloro che chiedono residenza elettiva.

Alessandro Bevitori (Libera): Una Commissione di questo tipo dovrebbe essere superata nel tempo. Dovrebbero esserci degli strumenti oggettivi tali per cui chi si avvicina a investire a San Marino debba avere dei parametri chiari stabiliti dagli uffici competenti. Nella precedente legislatura si è cercato di andare in questa direzione. Noi abbiamo respinto diverse domande che non rispettavano i requisiti. Sotto questo aspetto credo che la nostra Repubblica debba fare un salto di qualità nell’avvicinarsi sempre di più al superamento di strumenti discrezionali. Personalmente non sono favorevole a introdurre questo elemento di burocrazia.

Maria Luisa Berti (Npr): Mi sento di tranquillizzare il commissario. La finalità non è ingolfare la pubblica amministrazione di chissà quale procedura. Il disposto è molto semplice. Si chiede di poter visionare la documentazione allegata all’istruttoria delle pratiche. Questo nell’ottica della trasparenza.

Gian Franco Terenzi (Pdcs): Intervengo per smontare alcune dichiarazioni fatte poc’anzi. Questa proposta di ordine del giorno è chiara. Per poter ottenere informazioni e trasparenza la Commissione ha necessità di poter capire e interpretare. La responsabilità della Commissione è anche quella in funzione e in riferimento alla sensibilità che la Commissione deve avere. E’ la stessa Commissione che prende atto di tutti gli elementi che concorrono per concedere la residenza. Trasparenza assoluta.

Nicola Renzi (Rf): A me sembra in realtà che la chiarezza non ci sia. Anzi, mi sembra che il testo sia zoppicante. La posizione storica di Rete è sempre stata: devono essere votati dalla Commissione Esteri con tanto di emendamenti. Oggi questo tema scompare. La mia posizione era che questo passaggio non ci volesse, e la stessa rimane oggi che sono all’opposizione. L’impianto delle residenze elettive è basato sulla celerità e la certezza della risposta. Tant’è che la discrezionalità del Congresso di Stato viene limitata al massimo grado. Andare a modificare la legge sarebbe un problema. Se ci vogliamo interrogare con la volontà di far funzionare meglio il meccanismo, le domande vanno in senso contrario. Ho sempre sostenuto che aspetto chiave per far funzionare il testo di legge fosse l’accordo sul riconoscimento dei documenti sammarinesi con Italia e Ue. L’accordo ha il placet dell’Italia deve essere analizzato dall’Ue. Secondo requisito: il sistema di tassazione. Da un lato il principio di uguaglianza, dall’altro però c’è l’attrattività che un sistema di tassazione può esercitare. Se crediamo in questi programmi dobbiamo essere pronti a dire che chi viene nella Repubblica di San Marino può avere un trattamento di tasse per un certo periodo diverso da chi risiede nella Repubblica. Dobbiamo metterci nella testa che in programmi come questi anche la riservatezza ha un valore.

Alessandro Scarano (Pdcs): La legge parla di un riferimento da parte del Segretario, dunque si dà la possibilità ai commissari di essere edotti. Non si va ad incidere sulla celerità e la certezza della pratica. 

Denise Bronzetti (Npr): Più volte ci siamo resi conto di quanto fosse necessario che i Commissari approfondissero la documentazione. Sottolineo questo perché nonostante l’ambito di discrezionalità che questa Commissione ha noi siamo tenuti a rispettare i disposti di legge. Più volte abbiamo dibattuto di rilasci di residenze quando anche la certificazione a corredo di queste richieste non erano esattamente specchiate. Di qui la necessità ove la documentazione non è a disposizione dei commissari di poter approfondire qualora se ne ravvisi la necessità da parte di un qualunque membro di poter accedere alla documentazione per la sola consultazione. Il fatto che le residenze elettive siano autorizzate dal Consiglio di Stato anziché dalla Commissione non tranquillizza affatto rispetto al fatto che le verifiche di tutti gli atti siano fatte compiutamente. Mi sentirei molto più serena nel valutare queste richieste all’interno di questa Aula consiliare. In quest’Aula è rappresentata anche l’opposizione.

Segretario di Stato Luca Beccari: Su questo ordine del giorno non vedo particolari complicazioni. Da un punto di vista tecnico non ci sono questioni particolari. Ci sono stati anche dei precedenti su casistiche diverse. In base a quello che è stato detto alcune riflessioni. Dobbiamo fare una riflessione anche su altri aspetti. E’ vero che ci sono delle condizioni oggettive. Su questo non ci piove. Poi però viene chiesto di produrre certificato penale, curriculum, etc. Presuppongo che ciò demandi al Congresso di Stato la competenza di fare delle considerazioni generali. Si pone poi il problema dei controlli. Chi li deve fare. Non si può creare una sovrapposizione delle competenze. E’ stato posto il tema di una revisione normativa. Uno degli aspetti che mi sento di suggerire. Secondo me si deve mettere mano va chiarito anche questo aspetto. Una chiosa finale sull’ordine del giorno. C’è l’eterno problema: a cosa servono le prese d’atto se l’organismo che prende atto lo fa a livello conoscitivo? Prendo atto ma non posso sapere niente dell’istruttoria. La domanda che pongo è: se l’ordine del giorno viene approvato, noi sanciremo una procedura ma con rispetto delle normativa sulla privacy.

 

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