San Marino. Coronavirus su web e social, come riconoscere le fake news

San Marino. Coronavirus su web e social, come riconoscere le fake news

La paura aiuta a diffondere le fake news. Lo si vede in questi giorni. Sul coronavirus ne sono circolate di più diverse: dallo sconto sui funerali alla pericolosità degli animali domestici, dal passaggio di elicotteri per spruzzare disinfettante alla creazione di medicine e cure già disponibili. Sono girate talmente tante fake news che la Corte dei conti europea (European court of auditors, Eca) ha aperto un’inchiesta sulla resilienza delle misure intraprese dall’Ue con lo “Eu Action plan against disinformation” per arginare la diffusione di fake news che possono causare un grave danno pubblico.

Da questo non è immune neppure San Marino, dove in questi giorni è circolata la fake news che la vaccinazione antinfluenzale aggraverebbe la possibilità di contrarre il coronavirus. Affermazione “priva di qualsiasi fondamento”, ha sottolineato proprio ieri il dottor Gabriele Rinaldi nella consueta conferenza stampa “non è solo una fake news – ha detto – è una informazione dannosa, perché anzi l’essersi vaccinati aiuta in questa fase il lavoro dei sanitari”.

In Italia sono già state arrestate delle persone per “diffusione di notizie false e provocatorie”.

Che cosa può fare ciascuno difendersi dalle fake news, dalle notizie false, che trovano terreno facile sui social e nel web? Tra coloro che in questi giorni ne hanno parlato ci sono Marino Pessina e Chiara Porta, Ceo e Direttore responsabile dell’agenzia di comunicazione giornalistica Eo Ipso (www.eoipso.it) “Le fake news fanno leva sul sensazionalismo, sulla falsa esclusività della notizia veicolata e sono caratterizzate da titoli creati ad arte per invogliare a cliccarci sopra”.

E su questo c’è chi anche a San Marino ci marcia.

Come smascherare una fake news? • Prima di tutto controllare la fonte. Sembrerà banale, ma non lo è. La notizia arriva da un giornale, da una testata on-line, dal blog di un giornalista? Possiamo stare tranquilli, perché i giornalisti hanno l’obbligo di controllare la veridicità di quello che pubblicano. Se, invece, chi pubblica non è un organo di informazione, ma un sito generico – come ve ne sono anche a San Marino – meglio proseguire con i controlli. E due sono quelli da fare:

1) risalire dalla news alla fonte originaria. Un esempio: se una notizia parla di un’azienda, normalmente quell’informazione è reperibile anche sul sito istituzionale della stessa industria; se parla di un provvedimento istituzionale, certamente deve essere stato pubblicato anche sul sito dell’ente in questione. Se non si trova la corrispondenza, meglio dubitare.

2) controllare se la stessa news è data da più fonti attendibili: se una notizia clamorosa è vera, infatti, in poco tempo viene ribattuta da tutte le agenzie di stampa e dai media. Quindi, se il presunto “scoop” si trova solo su un sito generico – e anche questo a San Marino accade – meglio dubitare.

Cosa fare se vedete una notizia “clamorosa” sui social? • Controllate che la persona che l’ha postata sia reale, un trucco può essere controllare da quanto esiste il profilo. Quanti post ha? Se sono molto pochi, tipo due o tre, il rischio che sia un falso esiste. Ci sono almeno tre o quattro immagini della persona di quel profilo? Anche questo è dato indicativo: spesso i fake hanno una foto sola o non ne hanno. E sono pochi i profili reali senza una foto rispetto a quelli che la mettono. Succede spesso anche quando rubano l’identità di una persona. Su facebook si può vedere se il profilo partecipa a dei gruppi e, anche, se non sono riservati, che amici ha. Sono tutte informazioni che ci aiutano a fare un quadro di chi sta dietro la notizia che ci viene data.

• Se ci si accorge che la notizia proviene da un fake, meglio segnalarlo, così da aiutare l’intera comunità a non farsi trarre in inganno.

• Non condividete una notizia se non siete sicuri della sua veridicità.

• Non mettete reazioni a un post se non siete sicuri della fonte: le fake news spesso si diffondono facendo leva proprio sull’emozione di poter essere tra i primi a condividere con gli amici una notizia estremamente positiva o molto negativa.

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