Subito l’Unità di Crisi per aiutare la nostra sanità e definire le basi di ripresa dell’economia

Subito l’Unità di Crisi per aiutare la nostra sanità e definire le basi di ripresa dell’economia

Subito l’Unità di Crisi per aiutare la nostra sanità e definire le basi di ripresa dell’economia

Il grande slancio di solidarietà e la piena fiducia che tutti i cittadini manifestano nei confronti della nostra struttura sanitaria, indicano la capacità dell’intero Paese di stare unito in questo gravissimo momento.

Unità significa dare ascolto e seguire le indicazioni che provengono da chi ha la responsabilità delle decisioni, inclusa la limitazione delle modalità democratiche e delle libertà.

Questo stanno facendo tanti cittadini e stiamo facendo anche noi che, come principale forza di opposizione, abbiamo scelto di non alimentare alcuna polemica né generare alcun ostacolo alle decisioni, anche se non sempre condivisibili.

Un conto però è decidere insieme di limitare le garanzie democratiche, altro conto è quello di dovere subire passivamente delle restrizioni.

Libera da giorni ha chiesto al Governo di istituire una “Unità di crisi” affinché le decisioni che dovranno essere adottate, vengano condivise da tutta la politica e dalle forze sociali.

Ancora nessuna risposta, né a noi, nè alle categorie economiche che stanno chiedendo misure urgenti e interventi equi, ma di sostanza.

Fino ad ora ci siamo limitati a dare dei consigli che, sebbene con ritardo, sono stati fortunatamente ascoltati: ci riferiamo alla decisione di chiudere tutte le attività che abbiamo sollecitato a partire dai primi giorni di marzo, decisione adottata dal governo solo il 13 marzo, ci riferiamo inoltre alla necessità di estensione delle analisi, per lo meno al personale sanitario e a quello che è più a contatto di potenziali contaminati, cosa che dall’inizio di questa settimana viene finalmente fatta.

Ci preoccupano però i numeri: dopo tre settimane dal lockdown sono ancora in crescita i contagiati ed è preoccupante il numero dei deceduti. Questi indicatori rappresentano il segno della sofferenza a cui è sottoposta la nostra popolazione e allontanano il momento in cui si potrà tornare alla normalità.

Ciò grava anche in modo pesantissimo sulla tenuta delle basi della nostra economia.

Queste sono preoccupazioni nostre e dell’intera popolazione a cui devono essere date risposte immediate a cui solo un Paese unito può rispondere.

Libera chiede l’immediata istituzione e convocazione di un’Unità di crisi, che si occupi di implementare una politica di richiesta di aiuti internazionali, capaci di generare le basi per un piano strategico in grado di far ripartire l’economia e, già da ora, possa rendere più forte la risposta all’esigenza improrogabile di attivare analisi epidemiologica a largo raggio sulla popolazione e implementare i servizi di assistenza e cura, sostenendo il lavoro encomiabile di tutto il personale sanitario che sta già facendo l’impossibile.

Due sono gli obiettivi immediati:

–         circoscrivere la diffusione del contagio attraverso un’indagine epidemiologica strutturata per spegnere tutti i focolai ed intervenire precocemente sulle persone nel momento dell’insorgenza della malattia con lo scopo di non farla sfociare in più gravi conseguenze;

–         individuare i modi e le risorse capaci di sostenere la ripresa dell’economia e definire un piano strategico di sostegno programmato che non può, come invece sta facendo il Governo, essere basato su politiche di austerity che rischiamo di generare ulteriore depressione economica.

Questi interventi sono indispensabili per un ritorno graduale alla normalità che dovrà avvenire adottando ovviamente tutti i presidi individuati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla comunità scientifica.

Ci auguriamo che il Governo non perseveri nell’errore di chiudersi in se stesso per gestire questa emergenza, perché ciò alzerebbe il già pesante prezzo che San Marino sta pagando.

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