San Marino. Coronavirus, “Sembra ripreso trend in salita”

San Marino. Coronavirus, “Sembra ripreso trend in salita”

Nessun decesso, sette positivi. “Sembra ripreso trend in salita”

Rinaldi: “Questa epidemia ci ha raccomandato sempre di non essere mai soddisfatti… aumento negli ultimi tre giorni”

“Oggi possiamo cominciare con la notizia buona che non c’è stato nessun decesso. Notizia che ovviamente accogliamo con un particolare sollievo. Ma questa epidemia ci ha raccomandato sempre di non essere mai abbastanza soddisfatti, per cui oggi vi dobbiamo anche rendicontare su 7 nuovi casi.” 
A comunicarlo il direttore dell’Authority, Gabriele Rinaldi. “Da un lato la soddisfazione di non avere nessun deceduto dall’altro però non possiamo sottacere la preoccupazione che è legata al fatto che negli ultimi tre giorni il numero dei casi sembrerebbe avere ripreso un trend in salita.” 
Poi i dati sull’infezione. 
n. 200 i casi positivi (+7), di cui 48 ricoverati all’Ospedale di San Marino (14 in Rianimazione con sintomatologia severa, 7 femmine e 7 maschi, 34 nelle degenze di isolamento predisposte con sintomi moderati, 17 maschi e 17 femmine) e 152 in isolamento a domicilio (femmine 74, maschi 78) 
n. 32 decessi 
n. 27 guariti 
n. 95 dimessi a domicilio per migliorate condizioni cliniche 
n. 440 quarantene domiciliari sui contatti stretti compresa la rete familiare, amicale e personale sanitario (394 laici, 39 sanitari, 7 Forze dell’Ordine) 
n. 778 quarantene terminate 
Totale quarantene attivate: 1218.

Al dottor Gabriele Rinaldi e al Segretario Stefano Canti, presenti alla conferenza stampa insieme alla dr.ssa Simona Casagrande direttore del Servizio Territoriale Domiciliare, abbiamo posto alcune domande. Le prime al direttore dell’Authority.

Gli ultimi giorni ci hanno messo a dura prova, nel giro di pochi giorni sono venute a mancare molte persone. Sia lei che la dottoressa Farinelli avete rammentato che è il vostro mestiere, siete medici ma deve essere difficile per tutti gli operatori sanitari rapportarsi con la morte. Immagino sia previsto un supporto psicologico anche per gli operatori sanitari. E’ così? “I medici, gli infermieri, gli Os e tutte le persone che lavorano nelle strutture sanitarie sono a contatto con la morte. La dottoressa Miriam Farinelli ieri ha ricordato che abbiamo avuto 26 nati e quindi siamo in contatto costituzionalmente con l’inizio e la fine della vita. Per cui è evidente che è un’attività che non ci è nota. Ricorda un aneddoto personale. Quando ho cominciato a frequentare il reparto di clinica medica nell’università dove mi stavo laureando, era ancora studente, è capitato che durante la visita c’è stato un paziente che è deceduto. Il mio professore deve aver visto un po’ di turbamento, perché alla fine della visita mi ha preso da parte e in un momento in cui facciamo il punto mi ha detto: Gabriele, ricordati che in ospedale si muore anche. E’ stato un momento per me abbastanza difficile, perché l’idea è: siamo qui per salvare tutti. Quando non ci riesci è chiaro che lo registri come una tua sconfitta. Così come il passaggio successivo è stato: abbiamo tutti gli strumenti tecnologici che ci servono per allontanare o, addirittura, evitare la morte. Ti accorgi che non ci riesci. Quindi è evidente che registriamo la morte come un evento critico, drammatico che devi essere tu in grado di accettare e devi anche essere in grado di comunicarlo alle persone, alle famiglie che di questa comunicazione non vorrebbero avere mai contezza perché l’idea è: abbiamo messo la persona nel posto giusto e nelle mani giuste perché questo non accada. Per cui è effettivamente complesso. In questa malattia poi ci sono alcuni aspetti che sono ancora più drammatici. L’idea di non avere, come abbiamo detto, la medicina magica, la pallottola d’argento, il vaccino ma si è in una fase per cercare di capire come poter fare e quali sono i risultati con le armi che abbiamo… e talvolta il registrare una difficoltà, rispetto a questa malattia, rende il percorso ancora più penoso. Se poi pensate che il decesso avviene normalmente per un quadro polmonare che si complica, e questo vuol dire fare fatica a respirare, capisce quanto diventa complesso gestire anche questo passaggio. Supporti psicologici vengono fatti per le famiglie, per le persone, nelle strutture sanitarie e probabilmente anche per il personale sanitario sarà necessario rimettere in ordine, diciamo così, tutte le esperienze professionali cliniche

e umane che stiamo vivendo. Questo meccanismo di ricucitura della psicologia delle persone, ricucitura delle famiglie intesa proprio come gruppi familiari, ma anche delle famiglie professionali, sarà un lavoro complesso che ci aspetterà un po’ più avanti perché le ricadute sociali, le ricadute sui gruppi professionali, le vedremo come rimbalzo forte quando solleveremo la testa dalla situazione contingente, e quella adrenalina che ti fa reagire in maniera forte calerà.”

Poi un’altra domanda per soddisfare una curiosità…Parlava qualche diretta fa di problemi importanti dopo la estubazione, che cosa voleva significare? “Una volta che è stato eliminato il virus, paziente guarito con due tamponi negativi, che ha superato il quadro sintomatologico che l’aveva fatto diagnosticare come sospetto Covid. Poi sono arrivati i tamponi che l’hanno confermato e alla fine due tamponi negativi sono quelli che consentono di dire il virus è stato eliminato. Una volta che il virus è stato eliminato bisognerà capire quali sono state le ricadute sull’organismo del paziente. Se il danno polmonare, piuttosto che il danno vascolare, piuttosto che altri danni che erano magari già preesistenti, ma che si sono aggravati col virus, che cosa è rimasto… del polmone che ha avuto un quadro infiammatorio così importante per il quale si sono resi necessari tutti gli immunomodulatori, quando si va a stubare il paziente (senza più l’ausilio esterno alla respirazione) e questo dovrà ricominciare a respirare da solo, quale sarà il danno polmonare che è rimasto? E’ come un paziente che ha un infarto del miocardio e ha superato l’infarto, poi bisognerà capire quanto della funzionalità cardiaca è rimasta e quale sarà la qualità di vita e la qualità delle sue relazioni che potrà sostenere. Questo lo dobbiamo ancora valutare. Il numero dei nostri guariti è tale che ci consentirà di avere un monitoraggio stretto, ma questo lo vedremo nel tempo.”

Poi le domande al Segretario al Territorio, Stefano Canti, al quale abbiamo fatto presente che 

I giorni scorsi avevo segnalato al Segretario Ciavatta il grido di allarme da parte delle categorie economiche e delle piccole attività per le quali ancora non sono state varate misure significative a loro sostegno. Oggi provo a porla in maniera più semplice. A seguito della chiusura forzata, piccole medie aziende rischiano di non riaprire bottega. Cosa metterete in campo urgentemente? “Parallelamente al Decreto emesso nel pomeriggio di ieri, il governo e le associazioni economiche stanno già lavorando su provvedimenti di carattere economico-finanziario. Sono nella fase di studio ma entro la prossima settimana verrà emesso un nuovo decreto. La crisi è, come dice lei, molto sentita dalle piccole e medie imprese e un provvedimento la politica lo sta valutando, compatibilmente alle risorse finanziarie che ci sono in questo momento.”

Poi le risposte di Canti che hanno fatto irritare sia Repubblica Futura, sia Matteo Ciacci di Libera. Canti ha affermato che “tutti i tavoli sono aperti così come è aperto il tavolo con l’opposizione, che è sempre stata aggiornata sui provvedimenti che sono stati adottati e che intenderemo adottare da parte del Governo.”

Poi l’intervento della dottoressa Simona Casagrande, direttore del Servizio Territoriale Domiciliare, che ha aggiornato sulla situazione al Colore del Grano, ricordando che ci sono stati quattro decessi nella struttura e che al momento sono ancora sette i pazienti positivi. Durante la diretta facebook ha voluto ringraziare gli operatori per l’impegno che stanno mettendo ricordando che sono più di 100 i domicili visionati dal servizio territoriale con istruzioni su quali siano le norme da adottare in isolamento. Infine 115 le persone alle quali vengono consegnati farmaci, indumenti o semplicemente la spesa.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy