Conferenza stampa di Libera che parla di “tre emergenze da affrontare: sanitaria, economica e democratica”.
Così Giuseppe Maria Morganti: “I solleciti di Libera sono stati ascoltati ma serve essere più tempestivi. Fondamentali le analisi epidemiologiche. Perché continuano i contagi? Perché non abbiamo una analisi a tappeto o almeno estesa ai settori più critici come gli anziani, gli operatori sanitari o i lavoratori che ancora lavorano. Se non usciamo da questa logica, rischiamo di arrivar tardi e non poter ripartire. Ben venga quindi il cambio di strategia annunciato con lo screening a tutto il Paese valuteremo i tempi e le modalità.
La nostra sanità ha dato delle risposte importanti. Serve però una analisi epidemiologica più ampia: è questa la nostra proposta”.
Per Vladimiro Selva invece ”noi come Libera, per primi, abbiamo proposto di chiudere tutto salvo l’essenziale e i risultati si sono visti, anzi forse dovevamo farlo prima. Ora parte la fase di convivenza con il virus. La politica deve progettare il post Coronavirus: serve una mappatura delle casistiche (sapere che chi entra in una fabbrica o in un luogo del lavoro non sia positivo per esempio) per poter riniziare a vivere e tornare, gradualmente, alla normalità.
L’altro tema è il sostegno economico. Dobbiamo avere però informazioni: sul bilancio dello Stato, liquidità, dati e analisi. Non possiamo solo pensare di tagliare ma serve prospettiva per evitare il degrado totale economico, noi abbiamo idee. Per questo chiediamo ascolto e confronto.”
Matteo Ciacci dal canto suo invece sottolinea: ”In questo momento nessun Governo, di nessun Paese al mondo, può farcela da solo perché serve una forza economica, fiscale e politica rilevante per mettere in campo misure massicce, noi crediamo immediate, per il sistema. Con le manovre adottate in Italia è urgente capire come il nostro Governo si sta muovendo per trovare liquidità altrimenti c’è rischio desertificazione economica per i nostri 5000 operatori economici e emergenza per le persone più in difficoltà. In questo momento, in attesa di ricercare nuova liquidità per il nostro Paese in forme ben strutturate e in maniera concertata e trasparente, potrebbe essere smobilizzata immediatamente parte dei titoli che Banca Centrale detiene nel suo portafoglio investimenti, nei limiti della sua disponibilità, salvaguardando le sue funzioni tipiche.
Emergenza democratica: subito convocazione del CGG e dell’unità di crisi per scrivere anche un progetto che possa diventare un’opportunità per il nostro tessuto economico: incremento del digitale, flessibilità, sostenibilità, nuovi lavori.”