San Marino. Continua lo sciopero fiscale. Nuove richieste degli imprenditori al governo

San Marino. Continua lo sciopero fiscale. Nuove richieste degli imprenditori al governo

“Noi imprenditori, consci dello stato attuale del bilancio pubblico, non siamo qui per chiedere soldi a fondo perduto o moratorie di debiti passati; stiamo piuttosto chiedendo aiuti concreti ed attuabili con un minimo di buona volontà in favore di chi ha dato, nel tempo, un reale contributo alla crescita di questo Paese”.

Torna così a scrivere al Governo il Movimento Imprenditori Sammarinesi, il gruppo di operatori nato a seguito dell’introduzione delle misure anti contagio a San Marino. 

Nella nuova missiva, sottoscritta da 309 aziende che danno lavoro a 871 dipendenti, vengono richieste alcune modifiche al Decreto n. 63 emesso nei giorni scorsi dal Governo per concedere alcuni aiuti a famiglie e imprese in difficoltà.

  • Tassa licenza al 30/04/2020: soppressione del pagamento per tutte le società, non solo quelle chiuse per decreto legge ai sensi delle misure covid-19.

  • Minimum tax: soppressione, per l’anno 2020, anche per le società rimaste in attività.

  • Adeguamento DPI: possibilità di ottenere il 60% di credito d’imposta pari al valore che l’azienda dovrà sostenere per mettere in “sicurezza” i locali ed i dipendenti.

  • Art.7 (dilazione di pagamento per debiti iscritti a ruolo): riteniamo insufficiente spostare la scadenza delle cartelle esattoriali emesse dopo il 1 aprile ed il 30 giugno di soli 30 giorni (31/07/2020). Chiediamo Possibilità di dilazionamento dei debiti iscritti a ruolo per almeno 60 mesi (non 36) a tasso zero, senza garanzie e senza limiti di importi.

  • Art.8 (Affitti passivi): come già richiesto, chiediamo che il credito d’imposta, nella misura del 60% degli affitti di marzo e aprile (per chi è dovuto restare chiuso da decreto), sia spendibile per il pagamento di qualsiasi tipo di imposta e tassa da subito.

  • Art.20 (Misure temporanee per il sostegno alla liquidità degli operatori economici): apprezziamo lo sforzo di emettere una garanzia statale pari al 70% sull’importo finanziato ma riteniamo improponibili le modalità di calcolo dell’importo. Quest’ultimo, tenendo conto di quanto sopra, è totalmente iniquo in quanto privilegia aziende con molti dipendenti e penalizza chi ha meno dipendenti, aziende dove il costo della materia prima è più rilevante rispetto al costo del personale. Non si può mettere sullo stesso piano un’azienda di servizi ed un’azienda di commercio al dettaglio che per mandare avanti il suo business ha bisogno di fare forti investimenti per l’acquisto delle materie prime. Pertanto proponiamo una integrazione alla modalità di individuazione dell’importo erogabile mediante, per esempio, calcolo del 25% (importo massimo richiedibile) del fatturato dell’anno 2019. È inoltre fondamentale fissare un tempo massimo per la valutazione/erogazione del finanziamento richiesto all’istituto di credito, in massimo 10 giorni lavorativi, la libertà di impiegare il credito, fatto salvo che lo stesso sarà impiegato nell’interesse esclusivo del buon andamento della azienda. Alla data di oggi, nessuna banca, non ha direttive per procedere con il perfezionamento delle richieste!

  • Cassa Integrazione Straordinaria e Cassa Integrazione Guadagni erogata direttamente dallo Stato al dipendente.

  • Stabilire regole certe e ben descritte per il “non contagio” (distanziamenti, sanificazioni etc) che ogni tipologia di impresa dovrà attuare dalla data di ripartenza.

“Queste – scrivono gli imprenditori – sono solo alcune delle modifiche, per noi fondamentali, necessarie a garantire il sostentamento immediato delle PMI, da implementare con le richieste, già esposte nella comunicazione del 18 u.s., non appena San Marino potrà beneficiare di finanziamenti esterni.

Noi imprenditori, consci dello stato attuale del bilancio pubblico, non siamo qui per chiedere soldi a fondo perduto o moratorie di debiti passat

Il movimento chiedere quindi “un incontro urgente” con i Segretari di Stato agli Affari Politici, alle Finanze, al Lavoro, all’Industria, Artigianato e Commercio e al Turismo “per un confronto costruttivo volto al miglioramento degli strumenti messi in atto mediante il decreto n. 63”.

“Purtroppo in mancanza di aiuti concreti immediati e di strumenti finanziari certi, ci vedremo costretti, nostro malgrado, a continuare la sospensione di ogni pagamento verso l’Amministrazione Pubblica, dando precedenza alle spese necessarie al sostentamento delle nostre famiglie”.

 

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