Sinistra socialista democratica non approva la scelta di abbandonare “San Marino Bio”
Sinistra socialista democratica non vede di buon occhio la decisione del governo di abbandonare “San Marino Bio”, il progetto che proponeva un percorso incentivato per gli operatori teso a convertire a regime biologico le loro produzioni agricole e zootecniche. “Il progetto prevedeva anche una gestione del verde pubblico che aderisse completamente ai disciplinari del biologico – dichiara il partito di opposizione sul proprio sito internet -. Un progetto di ampio respiro e grande prospettiva che in una decina d’anni avrebbe potuto caratterizzare l’intera produzione agricola sammarinese come biologica, consentendo agli agricoltori di vincere la sfida della concorrenza, oggi praticamente insostenibile, collocando i prodotti sammarinesi fra quelli di più alta qualità e sostenibilità ambientale”. La Repubblica di San Marino, a detta di Ssd, “avrebbe potuto dare un forte messaggio al resto del mondo, anche in termini di immagine, ma soprattutto un segnale nel rispetto della natura e della salute delle persone” con il progetto “San Marino Bio”. E invece il segretario di Stato per l’Ambiente e il Territorio, Stefano Canti, “ha deciso di fermare il progetto, rifugiandosi in un semplice decreto legge, fotocopiato dalla normativa europea, che fissa i criteri per chi volesse fregiarsi della ‘fogliolina verde’ il marchio di certificazione del biologico)”. Ciò rappresenta “un passo indietro che smantella il progetto di più ampio respiro connesso con il nuovo Piano regolatore generale di Boeri (San Marino 2030 Giardino d’Europa)”. (…)
Articolo tratto da La Serenissima
——