L’USOT scrive ai Segretari di Stato sulla modifica all’autocertificazione

L’USOT scrive ai Segretari di Stato sulla modifica all’autocertificazione

Oggetto: richiesta modifica punto 9, lett. b) dell’allegato n° 2 al Decreto Legge n° 78 del 2020

 

la presente per farvi presente la netta contrarietà di USOT alla modifica dell’autocertificazione così come introdotta dall’Allegato n° 2 del Decreto Legge n° 78 del 2020.

Avevamo solo pochi giorni fa definito con la Segreteria di Stato per il Turismo la problematica dell’autocertificazione relativa ai gruppi di persone non conviventi definendone i dettagli e l’applicabilità.

Una soluzione, fra l’altro, discussa e condivisa dal Gruppo di Lavoro partecipato da tutte le Associazioni di Categoria riconosciute dalla Legge.

Quella autocertificazione, con particolare riferimento al gruppo di “amici”, permetteva agli operatori di recuperare spazio e posti a sedere ovviando almeno in parte all’impatto economico che ogni attività deve subire per adeguarsi ai rigidi protocolli di sicurezza introdotti.

La nuova formulazione del punto 9 della lett. b) dell’allegato n° 2 “I clienti vengono fatti accomodare ai tavoli per nucleo di conviventi o, in caso diverso, nel rispetto del distanziamento richiesto (almeno 1 metro o almeno 1,5 metri in caso di contatti sociali prolungati oltre i 30 minuti)” peggiora la situazione anche dal punto di vista della prevenzione ed il contrasto, per quanto possibile, del diffondersi dell’epidemia.

Da domani, infatti, è sufficiente che una persona dichiari di essere capofamiglia (oralmente) per potersi sedere al tavolo senza distanziamento sociale dando per scontato che il ristoratore/barista conosca quella persona e sappia che sta dicendo la verità o, più grave, che debba semplicemente fidarsi della parola del cliente.

L’assenza di autocertificazione non individua nemmeno più le persone che vengono servite impedendo quindi anche un tracciamento in caso di ipotetici contagi che dovessero avvenire all’interno del locale.

Inoltre, come detto sopra, le persone che non sono conviventi dovranno essere distanziate di 1 metro l’una dall’altra diminuendo il numero di sedute (a cui si deve aggiungere la previsione del successivo punto 10 del medesimo allegato “La sala deve garantire che i tavoli usati dai clienti siano disposti in modo tale che la distanza tra un tavolo e l’altro sia di almeno 2 metri oppure che il retro di una sedia occupata sia di almeno 1 metro dal retro della sedia occupata del tavolo successivo).

Quando spegni completamente una attività per quasi tre mesi non è pensabile riattivarla in mezza giornata. Ci sono problemi di personale, attrezzature, sanitizzazione, pulizie e soprattutto di rimessa a norma rispetto a disposizioni che sono arrivate pochi giorni fa. La distanza di 1 metro (come in Italia dove, fra l’altro, è possibile servire al bancone) o 2 metri fra tavoli cambia completamente impostazione e giro d’affari. Non secondario, ovviamente, è la disponibilità di risorse per ripartire e da questo punto di vista, come abbiamo più volte evidenziato, quanto messo in campo fino ad oggi è insufficiente.

Le aziende del nostro Settore sono consapevoli che aprire non sarà sinonimo di guadagnare, tutt’altro; aprire sarà un gesto virtuoso, lo si farà principalmente per dare un segnale al Paese; molti domani non riapriranno e in tanti non hanno fretta di farlo. Questa nuova previsione, introdotta senza confronto con le Associazioni, diminuisce la tutela sanitaria per il titolare, i suoi dipendenti e tutti i clienti ed aggrava ancor di più l’impatto economico che dovrà sopportare l’azienda.

Chiediamo quindi di ritornare con urgenza alla formulazione precedente, condivisa con le Associazioni, proponendo un format di autocertificazione più chiaro e semplice per “conviventi” e “gruppi di persone” (senza limite di numero) che tuteli tutti dal punto di vista sanitario e che permetta all’imprenditore di provare a ripartire con meno incertezza dal punto di vista economico.

Chiediamo anche che le autocertificazioni debbano essere conservate dall’azienda per un congruo numero di giorni affinché, in caso di necessità, possano essere visionate ed utilizzate dalle autorità sanitarie al fine di risalire e tracciare eventuali contagi.

 

In attesa di un urgente riscontro, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti

 

 

                                                                                                                       Il Presidente USOT

                                                                                                                           

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