San Marino. “Liberalizzazione dei saldi: un’occasione mancata

San Marino. “Liberalizzazione dei saldi: un’occasione mancata

OSLA giudica “un’occasione mancata” la “mancata liberalizzazione dei saldi” da parte dell’esecutivo.

“A San Marino – riferisce una nota dell’Organizzazione – la crisi economica scatenata dalle misure di contrasto al coronavirus continua a danneggiare imprese e lavoratori, in particolar modo quelli del comparto turistico commerciale.

Per questo motivo OSLA aveva espresso soddisfazione quando il Governo, all’interno del Decreto n.63 del 21 aprile 2020, aveva previsto la possibilità per i commercianti di effettuare nell’anno in corso le vendite promozionali “in ogni periodo dell’anno alla percentuale decisa dall’esercente e senza preventiva comunicazione all’Ufficio Attività Economiche”.
Una liberalizzazione dei saldi che sarebbe stato per i commercianti uno strumento in più per affrontare i prossimi difficilissimi mesi, in cui le incognite resteranno di gran lunga maggiori delle certezze.

Purtroppo si è poi tornati indietro, modificando il Decreto n.63 con il Decreto n. 78 del 18 maggio 2020 (diventato Decreto n. 97 dopo la ratifica del Consiglio Grande e Generale dei giorni scorsi), riducendo la possibilità di fare saldi dal 1° agosto al 1° settembre e nelle due giornate del 27 e 28 novembre 2020 in occasione del Black Friday. Un retrofront controproducente che non aiuta l’economia del paese.

OSLA crede infatti che, soprattutto durante questo anno che sarà imprevedibile e sicuramente non semplice, la libertà di stabilire le proprie politiche commerciali è indubbiamente utile per il settore commerciale. La liberalizzazione rende gli esercizi commerciali sammarinesi maggiormente attrattivi sia per i residenti in territorio, che cercano altrimenti prezzi più vantaggiosi nel vicinato oppure online, sia per i residenti nel circondario, che avrebbero potuto approfittare delle promozioni in Repubblica per fare dello shopping.

Auspichiamo dunque un confronto con tutte le parti interessate per rivedere la norma nell’interesse dell’intero settore commerciale”

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