San Marino. Anche UCS vuole la liberalizzazione dei saldi

San Marino. Anche UCS vuole la liberalizzazione dei saldi

“Unione Consumatori Sammarinesi, a nome delle centinaia di persone che  hanno segnalato la problematica “saldi contingentati”, ritiene che la liberalizzazione dei periodi di vendite promozionali, debba essere reintrodotta.

Il potere di acquisto dei consumatori è notevolmente diminuito, soprattutto in questo periodo.

CIG, malattia a percentuale ridotta e incertezza economica causata dal coronavirus, hanno messo in forte difficoltà le persone, anche negli acquisti quotidiani e stagionali.

La liberalizzazione dei saldi, darebbe ai consumatori la possibilità di acquistare con un notevole risparmio economico e al contempo, agli esercizi commerciali sammarinesi, maggior attrattività anche nei confronti dei residenti delle zone limitrofe.

Questo inoltre porterebbe nelle Casse dello Stato tramite l’incentivazione agli acquisti, liquidità in entrata attraverso la tassazione indiretta.

Il Decreto 63 del 21 aprile 2020, aveva liberalizzato, in ogni periodo dell’anno, i saldi.

Il Decreto 97 del 2 giugno 2020, limita la possibilità di fare saldi, dal 1° agosto al 1° settembre e nelle due giornate del 27 e 28 novembre 2020 in occasione del BlackFriday.

A tal proposito abbiamo scritto e ci siamo interfacciati telefonicamente con il Segretario per l’Industria Fabio Righi, afferma il presidente Francesca Busignani, per capire il perché di questo cambio d’orientamento e al contempo trovare le giuste sinergie per poter aiutare la popolazione che si trova in forte restrizione economica.

Il Segretario ha dato la massima disponibilità e si è dichiarato favorevole nel trovare la soluzione ottimale per aiutare i consumatori e gli esercenti, tant’è che ha affermato che convocherà a breve un incontro in merito.

Resta il fatto che, ribadisce la Busignani, in un momento di forte incertezza dei consumatori e di carenza di liquidità collettiva, riteniamo che qualsiasi aiuto concreto nei confronti delle persone diretto o indiretto, acquirenti o venditori e che indirettamente porta gettito anche allo Stato, debba essere percorso; anche al fine di non trovarsi poi, in situazioni che graverebbero ulteriormente con tagli, tassazioni, ulteriori diminuzioni di percentuali di erogazioni come CIG o malattia, o prelievi impropri nelle tasche della popolazione”.

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