San Marino. Processo Mazzini, appello: prima udienza il 3 luglio

San Marino. Processo Mazzini, appello: prima udienza il 3 luglio

Conto Mazzini, prima udienza dell’appello fissata per il 3 luglio

Antonio Fabbri

Dopo le più diverse vicissitudini, dovrebbe essere la volta buona per la prima udienza di appello del “Conto Mazzini”. In prima battuta l’apertura del secondo grado del processo, che vede come imputate 21 persone tra cui 8 ex segretari di Stato e 5 ex Capitani Reggenti, era stata fissata per il 10 ottobre 2019, poi era slittata a causa della mancata presa d’atto della nomina dei due nuovi giudici di appello, circostanza che impediva al giudice Francesco Caprioli di dedicarsi esclusivamente a questo complesso procedimento, dovendo sopperire alle carenze di organico dei giudici di secondo grado. Una volta effettuata la presa d’atto in seguito a sentenza del Collegio garante e insediati nelle loro funzioni di due giudici vincitori del concorso, il giudice Caprioli aveva nuova mente fissato la prima udienza di appello per il 14 maggio.

Questa volta a bloccare l’attività del Tribunale è stata l’emergenza Covid. L’appello è così slittato nuovamente e ieri è stata fissata la nuova data e le modalità di svolgimento in sicurezza dell’udienza: il 3 luglio alle ore 9. Il processo si svolgerà al cinema-teatro Concordia, per consentire il rispetto delle distanze di sicurezza. 

Sarà con tutta probabilità una prima udienza interlocutoria di smistamento, anche per organizzare tempistica e logistica della prosecuzione del processo e degli interventi di Procura fiscale, parti civili e difensori, oltre a imputati che possono comunque decidere di rilasciare dichiarazioni. Una sessantina di persone, oltre al possibile pubblico, presenti al processo. E’ stata perciò individuata la sede del Concordia proprio perché capace di contenere almeno 80 persone nel rispetto delle distanze di sicurezza.

Il primo grado si era concluso il 29 giugno 2017 con un serie di condanne da un minimo di due anni a un massimo di 9 anni e 6 mesi. Le accuse più gravi: associazione a delinquere e riciclaggio.

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