San Marino. Assestamento di bilancio, lievitano gli articoli

San Marino. Assestamento di bilancio, lievitano gli articoli

Da 7 a una quarantina, lievitano gli articoli dell’assestamento

Tra le modifiche anche la possibilità di diventare Dirigente pubblico senza i titoli previsti oggi. “Abominevole, questa norma ha nome e cognome”

Solo per l’articolo 3 dell’assestamento di bilancio tra bis, ter, quater e così via, si arriva a vicies, cioè a venti. Quaranta emendamenti per un assestamento di bilancio che lievita a dismisura inglobando anche norme discutibili che aprono la strada al clientelismo più spinto. Ma in maggioranza sembrano fregarsene un po’ tutti, anche coloro che fino a ieri si dicevano intransigenti sul clientelismo salvo poi abbracciarne in toto la filosofia.

Ma se il clientelismo spicciolo è sgradevole, è l’indebitamento estero non sostenibile a preoccupare. 500 milioni che, se piazzati sui mercati genereranno oltre 80 milioni di euro tra capitale e interessi da ripagare. Anche se emerge dai banchi della maggioranza, che tutta questa intenzione di ripagare il debito non c’è. Semmai rinegoziarlo. E questo, oltre a non essere una buona premessa per piazzare i titoli del debito, fa capire il livello e la statura dei ragionamenti.

Comunque il progetto di legge vede la presentazione di circa una cinquantina di emendamenti da parte delle varie forze politiche. Una quarantina solo dalla maggioranza e governo.

“In 3 anni la raccolta bancaria è calata di oltre un miliardo. Soldi di cittadini sammarinesi che hanno perso la fiducia causa di operazioni dissennate. Dobbiamo creare le condizioni per chiudere i buchi del passato e far ripartire l’economia” dice Emanuele Santi (Rete). Poi Mirko Dolcini (Domani – Motus Liberi) intervenendo sullo spoil system dice: “Chiedo alla maggioranza di non utilizzare questo sistema in maniera impropria: avrà senso se la politica sarà autorevole e non sarà autoritaria”, auspicio piuttosto ingenuo.

Magari non si è avveduto che proprio negli emendamenti ce n’è uno per nomine ad personam  calibrate sull’assenza di titoli.

Denise Bronzetti (Npr) chiede ai colleghi consiglieri di assumersi le rispettive “responsabilità, che sono tante e sono diffuse e non riguardano solo alcune forze politiche piuttosto che esentarne altre”.

Alessandro Bevitori (Libera) torna ad invocare “un progetto Paese”. “Con un provvedimento di questo tipo – avverte – rischiate di essere i becchini del Paese”.

Quanto all’indebitamento, “la soluzione del mercato è la più neutra e che offre più garanzie dal punto di vista politico” osserva il Segretario di Stato Luca Beccari.

“Il becchino è chi scava la fossa o chi quella fosse si trova costretto dalla responsabilità di Governo a doverla coprire?” dice Giovanni Maria Zonzini (Rete) che però con le sue affermazioni in notturna, se non la fossa, ha preparato la cassa da morto ai “Titano Bond”, dicendo “sappiamo già che non rimborseremo il debito, pagheremo solo gli interessi e lo rinnoveremo alla scadenza”.

Giuseppe Maria Morganti (Libera), con riferimento agli emendamenti della maggioranza, parla di “una legge omnibus” e di “blitz”, con articoli che addirittura “tolgono la richiesta di titoli per ricoprire la carica di dirigente. Fare le leggi pensando ai nomi e cognomi delle persone è la cosa più abominevole che uno Stato può fare”.

Poi salta fuori da un intervento di Vladimiro Selva, che Libera si è incontrata con l’esecutivo per l’illustrazione degli articoli. Incontro “privè” di cui, evidentemente, non si doveva sapere dato che dai banchi di libera si percepisce un certo imbarazzo. Tanto che Sara Conti di Rf rimarca: “Repubblica Futura non ha ricevuto nessun invito. Noi abbiamo dato disponibilità per un confronto serio, ma poi se vengono fatti inviti esclusivi lo vorremmo sapere”. E pure Marco Nicolini (Rete) dice: “Non ero al corrente e spero che non sia così, se così fosse consigliere Conti avrebbe ragione di protestare”.

“La responsabilità del Governo – dice il Segretario di Stato Marco Gatti – è fare delle scelte e prendere delle decisioni affinché siano disponibili gli strumenti necessari per fare ripartire un Paese danneggiato da un evento straordinario. Come Governo ci prendiamo l’impegno fin da subito di prendere in esame tutti gli emendanti delle forze politiche”. Oggi parte l’esame dell’articolato di legge.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy