San Marino. Giustizia, Prof. Guido Guidi: “Servono riforme vere, non piccoli interventi”

San Marino. Giustizia, Prof. Guido Guidi: “Servono riforme vere, non piccoli interventi”

Intervista al Prof. Guido Guidi già giudice d’appello del Tribunale di San Marino.

 

Lei che ha fatto il giudice per venticinque anni, che cosa pensa del malessere che vive oggi la magistratura sammarinese?

“Penso che la magistratura debba superare quanto prima questo stato di confusione, che nuoce alle Istituzioni, alla comunità, ai giudici, all’immagine internazionale della Repubblica. Consiglierei di rileggere la “repubblica” del filosofo greco Platone. Platone insegna che il legame tra l’individuo e lo Stato è assicurato soprattutto dal buon funzionamento della Giustizia. Che la Giustizia è virtù personale e virtù sociale. Che ogni atto d’ingiustizia rompe inevitabilmente i legami tra l’individuo, la società, lo Stato. Che la menomazione della fiducia dei cittadini verso lo Stato segna il fallimento dello Stato”.

 

Dalle sue parole si avverte una sensazione di pessimismo, è così?

“Dopo tanti anni in cui ho cercato di svolgere al meglio le funzioni a me assegnate, come giudice di primo grado e d’appello, ho dovuto presentare tre ricorsi amministrativi e una denuncia penale. Se fosse dipeso da me avrei evitato volentieri ricorsi e denunce. Ma, la difesa della dignità personale non è negoziabile”.

 

Qual è stato l’esito di questi ricorsi e denunce?

“Tutto pende ancora, anche per alcuni tentativi di conciliazione che non hanno avuto esito. La trattazione dei ricorsi amministrativi è fissata per il prossimo settembre, anche se i miei avvocati hanno deciso di impugnare davanti al Collegio Garante un articolo dell’ultima legge qualificata che pare interferire retroattivamente nei processi in corso”.

 

Per quanto riguarda la denuncia penale, quali sono stati gli esiti?

“Dopo l’archiviazione della denuncia penale fatta dalla Dott.ssa Pierfelici contro di me, ho denunciato e querelato la stessa Pierfelici per calunnia, diffamazione, omissione d’atti d’ufficio. Purtroppo, nonostante siano passati più di due anni, l’istruttoria non va avanti, perchè la dott.ssa Pierfelici, dopo aver ricusato i Commissari della legge Volpinari e Di Bona, ha ricusato anche i Commissari Battaglino e Simoncini, designati per estrazione (la decisione del Giudice delle ricusazioni dovrebbe essere imminente). Se si aggiunge che della denuncia penale se n’era inizialmente occupato anche il Commissario Morsiani, i magistrati investiti a vario titolo della trattazione della denuncia penale contro l’ex dirigente del Tribunale sono complessivamente cinque. 

Io ho affrontato il procedimento penale con fiducia nel Tribunale, consapevole della totale infondatezza delle accuse a me rivolte, la dott.ssa Pierfelici pare invece difendersi «dal processo» invece che «nel processo».

Purtroppo, con queste iniziative, la dott.ssa Pierfelici sembra manifestare sfiducia nei confronti di molti giudici del Tribunale, quando la fiducia nella giustizia è un valore assoluto da coltivare, e da non incrinare, mai.

Se un ex dirigente del Tribunale mostra di non fidarsi dei giudici, di cui dovrebbe ben conoscere il valore, perché dovrebbero fidarsene i comuni cittadini?

Quale fiducia possono avere nella giustizia sammarinese i potenziali investitori esteri, se avvertono che tra i giudici non vige serenità, neutralità, ma conflitto e contrapposizione personale?

La situazione che si è creata determina di fatto effetti negativi sulle Istituzioni sammarinesi che, invece, devono necessariamente venire prima di tutto.

In ossequio al principio di uguaglianza, caposaldo della dichiarazione dei diritti dei cittadini, anche alcuni Segretari di Stato sono sotto processo e si difenderanno, com’è giusto che sia, dalle accuse davanti alla giustizia. Non pensa la dott.ssa Pierfelici che il principio di uguaglianza debba valere anche per lei?”

 

Che cosa si può fare per uscire da questa situazione?

“Parlo da studioso di diritto costituzionale comparato, servono riforme vere, non piccoli interventi. Soprattutto mi sento di consigliare di non ripetere l’errore di prendere a modello, acriticamente, le formule istituzionali italiane, perchè l’Italia non è San Marino. L’invito vale per la giustizia, ma vale anche per ogni altro tipo d’intervento sulle Istituzioni. Guai all’imitazione acritica delle formule estere.

 Il Cavaliere Melchiorre Delfico, filosofo ed economista, ben noto ai sammarinesi, nell’esaltare la civiltà delle Istituzioni sammarinesi scriveva, più di duecento anni fa, che San Marino esprime «una forma di civile associazione più adatta o conveniente alla specie, e non trovata fin’ora che nelle utopie, o in simili prodotti ed invenzioni dell’umana fantasia». Allora, non serve guardare fuori di casa.

Questa nobiltà di giudizi non può che perpetuarsi nel rigoroso rispetto delle regole dello Stato di diritto, che devono valere per tutti, senza distinzioni di ruoli, incarichi o funzioni, costi quello che costi”.

 

Si è letto sulla stampa che il suo avvocato è prematuramente mancato. Qual è il suo nuovo avvocato?

“Dopo la prematura scomparsa dell’Avv. Nicolucci ha accettato l’incarico di assistermi, quale parte civile nel procedimento penale contro Valeria Pierfelici, il Prof. Avv. Piero Gualtieri, Ordinario di procedura penale e Giudice delle appellazioni penali per molti anni. A lui si deve la redazione del Codice di Procedura Penale sammarinese”. 

 

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