San Marino. Giorno decisivo per sancire la via del debito estero da 500 milioni, Antonio Fabbri

San Marino. Giorno decisivo per sancire la via del debito estero da 500 milioni, Antonio Fabbri

Giorno decisivo per sancire la via del debito estero da 500 milioni

Venti emendamenti proposti dal governo che amplia le opzioni di finanziamento

Antonio Fabbri

E’ il giorno decisivo. Oggi riparte il Consiglio e la discussione è arrivata proprio al punto cruciale della legge sull’assestamento di bilancio: le norme che dovranno stabilire l’indebitamento estero di San Marino. Un prestito da 500 milioni che, se in un primo momento vedeva indicata la sola strada della collocazione sui mercati internazionali di titoli del debito pubblico, già ribattezzati “Titano bond”, adesso apre anche ad altre opzioni. Opzioni che, per la verità, non sono state mai esplicitate né messe nero su bianco. O almeno non pubblicamente.

Qualcosa durante il dibattito generale che ha fatto da preludio alla discussione articolo per articolo del progetto di legge è stato detto.

Ci sarebbero due opzioni: da un lato appunto l’emissione di titoli del debito pubblico e dall’altro contratti di finanziamento con enti o anche con privati. Nulla di più preciso è stato detto. Si parla di Fondo Monetario, Consiglio d’Europa, o altri enti, anche privati. Infatti la modifica proposta dal Governo prevede che i contratti di finanziamento “possono essere stipulati con Soggetti istituzionali esteri, Organismi Internazionali, Banche centrali e Istituti di credito e finanziari e devono contenere le caratteristiche tecniche, la durata e le modalità di rimborso del finanziamento stesso”. Nelle sale del consiglio si vociferava di alcuni nomi di istituti di credito di caratura internazionale, come Banca Rothschild. Ma al momento si tratta appunto di voci di Palazzo. L’intenzione è comunque quella, anche questa dichiarata nel dibattito generale, di diversificare il debito con più soggetti.

L’emendamento del governo prevede in ogni caso che “i contratti di finanziamento potranno essere stipulati anche sotto forma di anticipazioni di cassa o linee di credito preliminari all’emissione dei Titoli del debito pubblico da estinguere al momento del collocamento dei Titoli stessi e devono essere sottoposti al parere della Commissione Consiliare Permanente Finanze”.

Intanto il famigerato articolo 3 vede ben 20 emendamenti presentati dal governo, nei quali ci sta dentro un po’ di tutto e non solo il debito pubblico, ma anche, ad esempio, il contenimento della spesa. Basti pensare che l’articolo 3 che era unico, vedrà anche i suffisso bis, ter, quater… fino ad arrivare a vicies. Venti nuovi articoli proposti dal Governo.

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