San Marino. Federalberghi chiede un “piano Marshall” per il settore turistico

San Marino. Federalberghi chiede un “piano Marshall” per il settore turistico

Un “piano Marshall” per il settore turistico della Repubblica di San Marino.

Lo chiede apertamente Riccardo Vannucci, presidente di Federalberghi, spiegando in un comunicato che la situazione dei flussi turistici nel mese di giugno 2020 “risulta fortemente compromessa dalle condizioni di limitazione della mobilità sul territorio italiano ed europeo e dalle misure di distanziamento che scoraggiano fortemente la propensione della gente a intraprendere viaggi o periodi di vacanza”.

Le presenze alberghiere, rispetto al pari periodo del 2019, sono “crollate del 80%: le attività maggiormente colpite sono gli alberghi 2,3 e 4 stelle, i bed & breakfast e i ristoranti del centro storico–zona Unesco: l’apertura degli alberghi è totalmente compromessa dalla scarsissima affluenza che non permette di sostenere le spese del personale e di contrastare i costi fissi di struttura” . Inoltre, “è sostanzialmente imprevedibile ipotizzare quando e come tale situazione possa ritornare a un regime di normalità pre-Covid”.

Le aziende maggiormente colpite “sono quelle che negli ultimi anni hanno investito sulle proprie strutture rinnovandole e ora si trovano costrette a non potere far fronte alle rate dei mutui degli investimenti in quanto non basta la sospensione della quota capitale ma serve la sospensione anche della quota interessi”.

E ancora: “Non tutte le attività ricettive sono operanti e quelle che lo sono, sono organizzate per operare a singhiozzo, alternando periodi di chiusura a periodi di apertura, in funzione del flusso di prenotazioni. La crisi dei flussi turistici sarà lunga e le perdite accumulate e che si assommeranno anche nei periodi a venire, non potranno essere reintegrate assolutamente nei prossimi anni se non verranno messe in campo con urgenza misure di contrasto della crisi economica e di sostegno a tutto il comparto turistico”.

Per questo motivo Vannucci chiede che venga letteralmente “varato, per il settore turistico, un ‘piano Marshall’, della durata di 3-4 anni di aiuti economici, di misure e progetti di sviluppo per il comparto turistico affinché si possano materializzare le condizioni per cui le aziende oggi in forte difficoltà si riconoscano in una visione che possa stimolare la rinascita, la fiducia di poter riprendere a investire nelle attività turistiche e lo sviluppo dell’intero Paese e non solo del settore turistico”.

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